Ormoni, no grazie! Quali sono i contraccettivi non ormonali e come funzionano

Scopriamo quali sono i contraccettivi non ormonali, come funzionano e quanto sono sicuri

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

A volte assumere ormoni proprio non piace. Che sia per via orale, come nel caso della pillola anticoncezionale, o per somministrazione e rilascio cutaneo o interno, come per il cerotto e l’anello vaginale, gli ormoni possono avere delle controindicazioni o risultare “pesanti” sul lungo termine. Ma ci sono dei metodo contraccettivi altrettanto sicuri? Vediamo quali sono i contraccettivi non ormonali e come funzionano.

Il preservativo maschile

Il preservativo, o profilattico, o condom è un contraccettivo di barriera, perché blocca impedendo di fatto il contatto pelle/pelle e che gli spermatozoi e altri liquidi organici entrino in vagina attraverso la penetrazione. Si tratta di una specie di cappuccio in lattice, confezionato singolarmente in pacchetti sterili, che deve essere infilato sul pene prima del rapporto sessuale.

È il contraccettivo più usato al mondo: facile, comodo, poco costoso e abbastanza sicuro. Il preservativo garantisce un’ottima protezione da gravidanze indesiderate e da malattie veneree, vicina a livello teorico al 99,9%. Nella realtà però, considerati gli errori di inserimento e utilizzo, il successo sfiora l’84-85% dei casi. Già, perché il contraccettivo di barriera per essere efficace deve essere utilizzato e inserito ancora prima dei preliminari, per evitare e anticipare qualsiasi tipo di scambio e contatto.

Questo vale sia per proteggersi da eventuali gravidanze, ma anche e soprattutto per evitare il contagio e la diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Il preservativo maschile protegge da clamidia, gonorrea, HIV, Candidosi, Herpes genitale, condilomi acuminati e altro, a differenza dei contraccettivi ormonali che coprono solo la sfera del concepimento, tralasciando infezioni e virus (nel caso dei contraccettivi ormonali infatti il contatto e lo scambio ci sono e non sono esclusi). Ci sono diversi tipi di preservativi, di diversa taglia e composizione: è bene sempre verificare che il condom sia integro, infilato bene e che non si sia sfilato durante il rapporto.

La spirale

La spirale anticoncezionale è conosciuta anche con il nome di IUD (Intra Uterine Device, dispositivo intrauterino). Questo metodo contraccettivo consiste nell’inserimento di un dispositivo a forma di T nella cavità uterina, per ostacolare il passaggio degli spermatozoi e impedire la fecondazione. Esistono due tipi di dispositivi intrauterini: la spirale in rame e quella con rilascio ormonale.

La spirale ormonale rilascia una piccola quantità di progestinico nell’utero, che rende più spesso il muco cervicale (diminuendo le probabilità di penetrazione degli spermatozoi) e assottiglia il rivestimento dell’utero, rendendolo meno accogliente nei confronti dell’ovulo fecondato. La spirale in rame invece non prevede il rilascio di ormoni, ma di piccole quantità di rame. Questo metallo cambia le condizioni ambientali dell’utero, che diventa meno ospitale per la sopravvivenza degli spermatozoi. In entrambi i casi la percentuale di protezione garantita è molto alta, con un rischio di insuccesso del 1-2%.

La spirale anticoncezionale è molto comoda perché non prevede un impegno quotidiano o un utilizzo all’occorrenza. A seguito di una visita e valutazione ginecologica (solitamente si effettua un tampone vaginale per escludere la presenza di infezioni batteriche), il dispositivo viene inserito da una ginecologa. Viene effettuato un controllo a 40 giorni dall’inserimento e poi una visita annuale per tutti gli anni di utilizzo. La spirale deve essere sostituita dopo 3-5 anni a seconda del modello e in rarissimi casi viene espulsa dall’organismo.

Il costo varia a seconda della tipologia (dagli 80 euro circa di quella in rame ai 240 euro circa di quella ormonale); è comoda perché non ha particolari controindicazioni e permette alla donna di muoversi e vivere liberamente la propria sessualità. Attenzione però perché la spirale, sia quella in rame che quella ormonale, non crea barriera e quindi non protegge dalle malattie a trasmissione sessuale.

Il diaframma

Il diaframma vaginale è una coppetta di gomma morbida con un bordo particolarmente spesso in cui è situata una molla a spirale oppure due archetti in metallo che permettono l’inserimento e la resa. Il diaframma crea una barriera fisica fra la vagina e l’utero, capace di bloccare il passaggio degli spermatozoi.

Solitamente il diaframma viene applicato insieme ad una crema spermicida che si spalma direttamente sul bordo prima dell’applicazione, che ne rafforza l’azione. Il diaframma va applicato dalla donna in modo autonomo, poco prima del rapporto, e va rimossa senza fretta, 6-8 ore dopo il rapporto sessuale, mai oltre le 24 ore. Il rischio di fallimento del diaframma si aggira intorno al 6-14%, non bassissimo. A differenza del preservativo, il diaframma non è usa e getta, e anzi, se conservato in modo corretto, può durare anche un paio di anni. Attenzione solo all’inserimento: un’operazione non troppo complicata ma che prevede un po’ di disinvoltura e praticità.

Il preservativo femminile

Poco conosciuto e molto poco utilizzato in Italia, il preservativo femminile è un cappuccio molto simile a quello maschile, lungo circa 17 cm, con una delle due estremità chiusa in modo da creare una barriera tra liquido seminale e cervice uterina. Esiste in diverse misure e diversi tipi di materiali: di lattice, di poliuretano o di nitrile, da scegliere in base alle sue esigenze di ciascuna. L’utilizzo è molto snello, così come per il condom, ed è necessaria solo un po’ di pratica per imparare ad inserirlo e rimuoverlo correttamente.

A differenza del preservativo maschile, questo femminile si può indossare anche qualche ora prima del rapporto, senza aspettare l’erezione. Questo ha due vantaggi sia per vivere in modo rilassante e confortevole l’operazione di inserimento; che per chi sente il momento dell’inserimento del preservativo maschile come un’interferenza sulla spontaneità del rapporto sessuale.

Inoltre, a differenza di quello maschile, non è necessario rimuoverlo subito dopo l’eiaculazione. Naturalmente va sostituito ad ogni rapporto sessuale e non si può riutilizzare. La percentuale di protezione da gravidanze indesiderate e malattie veneree è alto e si aggira attorno al 79-95%.

Il dispositivo per il controllo computerizzato

Esistono in commercio alcuni dispositivi per il controllo computerizzato del ciclo, capaci di individuare i giorni non fertili e quelli potenzialmente fertili. Il software di questi dispositivi è in grado di eseguire un calcolo dei valori medi delle temperature delle diverse fasi del ciclo ed effettua delle comparazioni, apparentemente attendibili sulla base del dato mestruale e la temperatura basale.

L’utilizzo pare semplice e veloce: basta misurare la temperatura basale al risveglio, indicando se è un giorno di ciclo o meno, appoggiando la punta dell’apposito termo sensore sotto la lingua per circa 30 secondi. In tempo reale il dispositivo indica in rosso se sei “fertile o potenzialmente fertile” in verde quando “non sei fertile”. Più o meno allo stesso modo funzionano alcune app che monitorano l’andamento del ciclo e col tempo affinano il quadro individuale.

Questi metodi sono scelti dalle coppie che optano per metodi anticoncezionali naturali e non invasivi, che rifiutano l’assunzione ormonale o l’inserimento di dispositivi. Nonostante i software siano sempre più precisi, va precisato che il monitoraggio non può tenere troppo in considerazioni delle variabili del corpo, e che – forse – è un metodo più valido per cercare una gravidanza che per evitarla.