Masturbazione femminile: è normale non aver mai praticato autoerotismo?

I motivi per cui una donna può non aver mai praticato autoerotismo sono molti, dai tabù sociali alla mancanza di interesse per questa attività

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Roberto Bernorio

Ginecologo, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico

Medico specializzato in Ostetricia e Ginecologia, Psicoterapeuta e Sessuologo clinico, si dedica in particolare ai disturbi del dolore sessuale femminile e ai problemi di coppia.

Per molti secoli il piacere sessuale femminile è stato oggetto di riprovazione sociale e morale, portando il mondo femminile a vivere la propria sessualità con disagio e sensi di colpa. Facciamo un salto nel passato per capire meglio qual era la visione socio-culturale cha ha caratterizzato per molto tempo la sessualità femminile e i motivi per cui l’autoerotismo può risultare di non interesse per la donna.

Autoerotismo e piacere sessuale femminile nella storia

Con l’avvento del Cristianesimo, la sessualità è stata considerata un’attività impura e peccaminosa: il piacere sessuale generava inevitabilmente sensi di colpa dal momento in cui il sesso veniva accettato solo all’interno del matrimonio a scopo riproduttivo, condannando qualsiasi esperienza sessuale che fosse finalizzata alla ricerca del piacere.

Successivamente la masturbazione femminile è stata considerata un disturbo del comportamento provocato dall’isteria: si pensava che fosse dovuta ad un arresto dello sviluppo sessuale a uno stadio infantile causato da esperienze sessuali traumatiche che si erano verificate nella prima infanzia.

Per lungo tempo, quindi, la sessualità femminile è stata condizionata da una visione negativa che rifletteva l’influenza della tradizione giudaico-cristiana e dell’opinione medica, che per molti anni l’hanno considerata un comportamento peccaminoso e con terribili conseguenze sulla salute fisica e mentale.

Solamente verso la metà del XX secolo le donne hanno potuto vedere un primo cambiamento: la concezione della sessualità come finalizzata esclusivamente alla procreazione è venuta meno e l’autoerotismo femminile non veniva più associato ad un disturbo mentale. Nei secoli si è giunti ad una rivalutazione della masturbazione che ha permesso alla donna di vivere con maggiore libertà la propria sessualità e che ha spostato il focus sui numerosi benefici che un’attività sessuale soddisfacente ha sulla salute.

Tuttavia, può essere che il retroscena storico appena delineato non faciliti il mondo femminile nell’apertura verso l’autoerotismo: sono molte le donne che rimangono legate ad una visione del passato che condiziona il loro vissuto. La sessualità umana è influenzata da molti elementi: stereotipi, credenze sociali, culturali, educative e normative dell’ambiente in cui cresciamo. È quindi possibile immaginare come tutti questi elementi possano influenzare il nostro comportamento sessuale e come in alcuni casi il passato possa ancora farsi sentire.

Autoerotismo femminile: i motivi per cui non si pratica

I motivi per cui una donna può non aver mai praticato autoerotismo sono molti. Tra i più comuni può essere dovuto, come visto prima, ad un freno dovuto al contesto socio-culturale o al contesto educativo, nello specifico:

  • per alcune donne la masturbazione resta ancora una pratica associata a sensi di colpa ed altre emozioni negative;
  • a causa dei comuni stereotipi, l’autoerotismo femminile viene considerato un argomento così privato da non dover essere dichiarato, pur essendo comunemente presente nel mondo femminile.

Un altro motivo può essere che l’esplorazione del proprio corpo generi paura, che l’entrare in intimità con il proprio corpo possa creare disagio se quest’ultimo non è come vorremmo, oppure può semplicemente essere che l’autoerotismo sia un’attività che non interessa.

Partendo dal presupposto che è importante avere un rapporto positivo con il proprio corpo per poterlo esplorare con serenità, le donne che non si ritengono soddisfatte della propria immagine corporea o che provano vergogna nei confronti del proprio corpo possono sentirsi in difficoltà nell’entrare in intimità con se stesse.

La masturbazione in realtà è utile per conoscersi e prendere consapevolezza del proprio corpo, delle proprie sensazioni e delle proprie zone erogene, così da scoprire cosa si trova sessualmente piacevole e poter migliorare anche l’intimità di coppia. Quando una donna sa esplorare e capire il proprio corpo in tutta intimità, può comunicare più facilmente i propri desideri sessuali al partner e ottenere una maggior soddisfazione sessuale nei rapporti.

E se si decide di non farlo?

La cosa più importante è come la donna vive la propria sessualità: se non ne ha mai sentito il bisogno o non è mai stata incuriosita dall’autoerotismo e la cosa non le arreca disagio, non rappresenta un problema.

Decidere di sperimentare o meno la masturbazione è una scelta personale, non si tratta di un obbligo. Esistono donne a cui piace l’autoerotismo, alcune che magari ancora devono conoscersi a fondo per capire se è una cosa che potrebbe fare per loro o meno, e altre ancora che invece non trovano piacere in questo tipo di attività. Si tratta di una variabilità in ciò che può piacere o meno a livello sessuale.

Se ad una donna non va di esplorare questa sfera ed è soddisfatta della propria sessualità, non c’è alcun motivo per cui si debba sentire “diversa”. Diversamente sarebbe se invece la situazione le creasse disagio, in quel caso può essere utile intraprendere un percorso sessuologico per indagare con un professionista quali sono i motivi alla base.