È arrivato il momento di sposarsi? Le domande che aiutano a capirlo

Come capire se è il momento di fare il grande passo? Ecco alcuni consigli per decidere se sposarsi

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Rita Paola Maietta

Giornalista pubblicista

Giornalista e blogger dal 2010, le piace scrivere di moda, design, casa, matrimonio e lifestyle mentre si destreggia nella vita da mamma.

Anche se si è insieme al proprio compagno da molti anni, senza vivere insieme, il momento della fatidica proposta o delle nozze potrebbe tardare ad arrivare. Si tratta di una situazione comune, soprattutto da quando le donne sono diventate più indipendenti. Accade che gli uomini faticano a prendere coraggio e fare la proposta o, semplicemente, sono comodi a vivere da soli o, ancora, con i propri genitori.

Ad un certo punto, però, è naturale che la coppia si interroghi circa il futuro della propria relazione. Nella peggiore delle ipotesi, talvolta, ci si potrebbe trovare di fronte ad un dilemma, causato dalla mancanza di evoluzione della relazione: o ci si sposa o ci si lascia. Quando decidere di sposarsi? In realtà, non può esistere una risposta univoca ad una domanda del genere. Questo perché dipende dall’inclinazione delle due persone che compongono la coppia.

Di seguito approfondiremo alcuni segnali considerati come dei veri e propri campanelli d’allarme, che dovrebbero far comprendere alla coppia se è arrivato il momento di percorrere insieme la navata e convolare a nozze.

Si è pronti a cambiare casa?

La prima domanda che bisognerebbe porsi è se si è pronti o meno a cambiare la propria dimora per andare a vivere con il partner oppure accoglierlo nella propria. L’idea di cercare casa, trovarla e fare un trasloco può gettare nello sconforto molte persone. Quel che comporta la ricerca di una nuova abitazione, eventualmente da condividere con il proprio futuro marito, potrebbe essere angosciante per via di tutta una serie di elementi che vanno dagli appuntamenti con l’agente immobiliare, alla frustrazione di non trovare ciò che si ha in mente, senza dimenticare l’importante componente economica che potrebbe essere determinante.

Tutti questi elementi potrebbero far capire che, in realtà, la risposta alla domanda di cui sopra è un no secco (anche se celato). Cambiare casa sarebbe soltanto la prima di una serie di decisioni che andrebbero prese se si decide di convolare a nozze.

Se, invece, mettere su casa insieme alla dolce metà è un sogno che si avvera, allora non ci sono dubbi: la persona è pronta al cambiamento e a tutto ciò che ne consegue con tutti i pro e i contro. Una visione più ampia che permette di essere consapevoli che matrimonio vivere insieme significa anche adeguarsi all’altro e scendere a compromessi. Il matrimonio, in questo caso, è soltanto il la per una vita che si è, in realtà, sognata a lungo e che riguarda il metter su famiglia.

Una prova del nove potrebbe essere un breve periodo di convivenza per capire se insieme si vive bene e si è compatibili. Una coppia che si trova sotto lo stesso tetto e funziona potrebbe pensare automaticamente al passo successivo ovvero al matrimonio, anche se non è sempre così. Prima di costruire un nuovo nido insieme entrambi i partner dovrebbero essere motivati a compiere un grande passo che potrebbe essere non solo relativo all’esborso economico.

Si è in grado di mantenersi da soli?

Se due cuori e una capanna potrebbero anche andare, in realtà, non si vive di solo amore. Le bollette non si pagano da sole. Ecco quindi che, prima di pensare al grande passo, bisognerebbe interrogarsi circa questioni un po’ più pratiche come quelle economiche. Se entrambi i partner lavorano e possono mantenersi da soli non dovrebbero esserci problemi.

Se si accelerano i tempi, andando a vivere magari sotto lo stesso tetto dei genitori, in attesa di una maggiore indipendenza economica, non sempre le conseguenze sono positive. In alcuni casi, infatti, si potrebbe andare a finire che, un compromesso che avrebbe dovuto essere temporaneo e breve diventa l’abitudine. In un contesto del genere, il matrimonio verrebbe alimentato da dinamiche non proprio sane, in cui magari uno dei partner si sente in difetto per non aver apportato al matrimonio indipendenza economica.

I soldi, purtroppo, non vanno sottovalutati e se non si è indipendenti dal punto di vista dei guadagni, spesso non si sa dove l’unione potrà portare. L’indipendenza sarebbe una condizione auspicabile per tutt’e due i membri della coppia, anche per una questione di soddisfazione personale. In mancanza di ciò potrebbe addirittura venire meno il legame affettivo che sembrava solido fuori dalla convivenza matrimoniale.

Si desiderano dei figli?

Anche se siamo nel 2023, il mettere su famiglia, nell’ottica italiana è spesso legato al matrimonio. Anche se i figli nati fuori dal matrimonio hanno legalmente tutti i diritti di quelli nati da un’unione matrimoniale, in una società cattolica, molti preferiscono sposarsi prima di averne. L’obbiettivo è quello di creare la classica famiglia tradizionale, in cui madre e padre sono marito e moglie.

Non è raro, però, che per compiacere magari la famiglia, si scelga di sposarsi perché si è avuto un figlio. Se questa dovesse essere l’unica motivazione e dovessero mancare altri presupposti, sarebbe meglio lasciar perdere. Sono tanti i matrimoni naufragati perché non c’erano basi solide.

Se si vuole diventare genitori, l’obbiettivo principale non dovrebbero essere le formalità, quanto la felicità dei propri figli e moltissimi (per fortuna) lo sono anche se i propri genitori non sono sposati. I valori comuni e condivisi potrebbero essere le fondamenta solide su cui far poggiare un matrimonio longevo e felice. Potrebbero essere proprio i valori a dare un senso profondo alla coppia.

Interessa l’opinione della gente?

Se una coppia è insieme da molto tempo, potrebbe aver ricevuto da molte persone la classica domanda: quando vi sposate?  La curiosità di amici e parenti potrebbe essere considerata una cosa normale ma per qualcuno, l’insistenza può diventare assillante. Per questo, se si decide di convolare a nozze semplicemente per mettere a tacere tali voci, allora vuol dire che, in realtà, non si è pronti affatto al matrimonio. L’unione, infatti, sarebbe basata soltanto su promesse deboli e potrebbe faticare a decollare.

In altri casi, invece, la domanda degli altri e la loro opinione potrebbe non fregare di meno. La scelta di sposarsi deve essere dettata semplicemente dai propri sentimenti e dalla propria voglia di sancire un’unione che dura da tempo per creare qualcosa di più grande.

Per quanto riguarda gli altri, spesso si potrebbe giungere alla decisione di sposarsi semplicemente perché lo stanno facendo tutti i propri amici. Un discorso che potrebbe filare anche se, ad esempio, ci si trova ad essere gli unici della compagnia a non essere sposati e ci si accontenta di un partner qualunque.

Anche in questo caso, il matrimonio non sarebbe fondato su basi solide ma semplicemente su un’emulazione che potrebbe non portare a niente di buono. Piuttosto, la scelta di convolare a nozze deve essere attentamente meditata. Chi vorrebbe che le proprie nozze non fossero per tutta la vita? L’idea di sposarsi per non rimanere soli oppure essere socialmente accettati non è rara da trovare, anche in tempi moderni.

E se gli altri fossero i propri genitori? Beh, le nozze non sono un fatto corale. Soltanto la coppia dovrà decidere se e quando convolare a nozze. A volte, una persona può credere che il mettere su famiglia con un’altra persona possa aiutare a fuggire dalla propria di famiglia. In realtà, si tratta di una considerazione quanto mai sbagliata poiché la propria famiglia si porta addosso come una seconda pelle.

Quindi, in conclusione, gli altri, siano essi genitori, parenti o amici, non c’entrano nella decisione e, sebbene ci si possa sentire sotto pressione dalle loro domande continue, bisognerebbe decidere soltanto con la propria testa ma soprattutto con il proprio cuore.

Entrambi i partner dovrebbero essere disposti a sacrificare qualcosa pur di creare una nuova famiglia con il matrimonio. L’obiettivo primario dovrebbe essere la felicità dell’altro e di se stessi insieme al partner, senza dare mai nulla per scontato. Una profonda consapevolezza è più forte di un semplice sentimento.

Cosa ne pensa il partner?

Naturalmente, non si può pensare al matrimonio senza capire cosa ne pensa il partner. Se l’altra parte integrante della coppia spinge affinché si percorra la navata insieme (anche in senso metaforico) non bisogna assecondarlo per forza. Infatti, se il partner ama l’altro sarà in grado di rispettare i suoi tempi. Se non lo farà vuol dire che non era la persona giusta.

Lo stesso dicasi se il partner ha fatto la fatidica proposta di matrimonio all’altro e questa era inaspettata. Quel momento, anche se è stato organizzato alla perfezione, alla presenza dei vostri amici, in un posto da sogno, con un gioiello altrettanto da favola, non implica per forza una risposta positiva. Potrebbe essere che il sì tanto atteso dalla controparte, in realtà, sia semplicemente una risposta data per non deludere le sue aspettative.

Piuttosto, dentro ci si sente destabilizzati e non ancora pronti ad affrontare ciò che il matrimonio comporta. In questo caso, soltanto interrogandosi nel profondo si potrà capire ciò che ci si aspetta davvero dal proprio futuro insieme.