Come superare il complesso di inferiorità e imparare ad amarsi

Come guardarsi allo specchio e dirsi veramente quanto e come ci si ama, in quanto tutto parte dall’amore per sé

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Cos’è

Molto spesso siamo educati/e a non ammettere la nostra magnificenza, magari per schemi presi dalla famiglia o assimilati nella formazione o per via di influenze culturali religiose. La percezione negativa che abbiamo di noi stessi deriva dalle ferite e dalle cose che ci sono state dette che non hanno permesso ai nostri talenti di dimostrare. Sentirsi insignificanti, stupidi o incapaci equivale a un modo di stare al mondo che raramente riflette il vero circa quello che gli altri pensano di noi ma che finisce per influenzare la loro percezione. Di fatto, occorre fare i conti con i pensieri che si producono e su quello che queste affermazioni – consce o meno – scatenano. A volte questo spirito umile sfiora qualcosa che chiameremo “svalutazione” e porta a non dare il giusto valore a chi si è e a cosa si desidera, a non osare e a non farsi valere. Come riconoscere se il senso di inferiorità impedisce di vivere al massimo e al meglio:

Indecisione costante

A volte la mancanza di fiducia in se stessi/e si esprime sotto forma di lente e incerte decisioni o costante bisogno di sentire il parere degli altri. Essere sempre indecisi/e vuol dire non saper assumersi dei rischi e stare sempre in una zona di salvaguardia e cautela. Quando manca il coraggio di rischiare ci si sente incatenati/e. La vita rappresenta un’avventura e la voglia di poter perseguire con determinazione la nostra esistenza ci toglie dall’area dei dubbi e ci permette di fiorire totalmente.

Attesa di approvazione altrui

Lo stato di attesa ci diventa nemico se ci tiene sempre capovolti a testa verso il basso, in una condizione di oppressione che ci auto-imponiamo. Aspettare sempre l’approvazione altrui significa mettere al secondo posto se stessi/e. Se ci mettiamo al primo posto, il nostro sentire vale e, restando aderenti allo stesso, riusciamo a fare scelte che non sono e non saranno mai sbagliate, in quanto legate alla nostra gioia e al nostro sentire profondo.

Bisogno di compiacere gli altri

Prendi tutto sul personale, controlli le reazioni, sei molto attento/a a quel che dicono le persone, ti ritrovi a dare sempre risposte positive o disponibilità anche quando non te la senti veramente e non vuoi. In sintesi, vuoi piacere a tutti i costi. Questo porta via immensa energia e non ti permette mai di sintonizzarti con la tua indole e il tuo spirito interno vero e proprio.

Ansia importante

L’ombra rappresenta a volte gli schemi, i modi di comportamento, la mancanza di fiducia in se stessi, il timore costante di ripetersi o di non avere conferme. Se vi rendete conto di avere un’ansia importante e costante, dovreste fare i conti con il vero valore che vi state dando. Gli stati di angoscia spesso riflettono poca autostima e molta paura. L’ottimismo e la fiducia in se stessi/e permettono di cambiare meccanismi che abbiamo reiterato anche nel tempo e ci danno la porta di accesso verso mondi nuovi interni.

Come superarlo

Parlare con sicurezza, sentirsi protagonisti del proprio mondo, vivere nel pieno delle proprie energie significa amarsi. Avere la certezza che quel che arriva si manifesta e si svolge in modo giusto, vivo, vero e secondo le nostre corde profonde. Vivere valutandosi giustamente significa darsi pace, darsi speranze, darsi importanza. Sicuramente continueranno ad avvenire delle faccende che ci mettono a disagio e ci creano ostacoli ma questi ultime vanno usati come sfide avvincenti verso noi stessi/e. Occorre sentirsi al massimo della propria potenza valutando le proprie mosse e facendo quello scatto e quel click che ci consente di manifestare quel che si vuole davvero. Bisogna cercare di fare e di ripetere le esperienze che fanno sentire bene e che portano ad aumentare la fiducia in sé. Molte volte la stima scende se ci si aggrappa al passato e non si rimane nel presente. Necessario dunque potenziare sempre l’immagine che si ha d sé.

Quando ci si accorge di quanto ci si è svalutati/e, possono avvenire molte reazioni scatenanti. Si possono innescare meccanismi dati da forze incontrollabili e imprevedibili che si esprimono in fame nervosa, tremori, attacchi di panico, momenti di ansia totale, etc. Si aprono internamente tutta una serie di conflittualità che mettono di fronte all’immaturità psicologica. Di base, il fondo del discorso potrebbe far sentire come nell’assoluta incapacità di fronteggiare la situazione e imparare nuovi modi di stare al mondo, cogliendo l’opportunità di rinnovarsi.

Ci si dovrebbe impegnare a esprimere i propri veri interessi e le proprie ambizioni. Un percorso di psicoterapia o di psicologia potrebbe essere l’ideale per condurre verso una migliore conoscenza di sé, andando a minare e smascherare tutti i comportamenti disadattivi e patologici. Superando il senso di disagio, si arriva a esprimere la propria autentica, a guadagnare un andamento spontaneo che permette anche agli altri di conoscerci per quel che siamo.