Trombosi, cos’è e sintomi da non trascurare

La trombosi può rivelarsi molto pericolosa: scopriamo i sintomi e come prevenire questa patologia

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Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Pericolosa eppure sconosciuta, la trombosi è una patologia molto pericolosa, che può causare infarti, embolie polmonari e ictus.

Fortunatamente si tratta di una malattia che si può facilmente curare ed evitare, basta riconoscere i sintomi. La trombosi si verifica quando una quantità di sangue si coagula in una vena o un’arteria, aderendo alla sua parete. In questo modo blocca il passaggio del sangue parzialmente o totalmente, provocando ictus o infarti. La trombosi venosa colpisce soprattutto le gambe o le braccia, più raramente l’addome. Quando le vene colpite sono profonde si parla di TVP, ossia trombosi venosa profonda, mentre se interessa quelle superficiali viene denominata flebite.

I fattori di rischio sono numerosi e sono il fumo, l’uso della pillola anticoncezionale, il sovrappeso, le vene varicosa o la necessità di rimanere fermi a lungo dopo un intervento chirurgico. Quali sono i sintomi? I segnali della trombosi sono particolarmente evidenti. La parte colpita solitamente è gonfia, rossa e dolente, si avverte una sensazione di dolore simile ad un crampo, soprattutto quando la patologia colpisce la gambe.

La trombosi al braccio è piuttosto rara e i manifesta, allo stesso modo, con gonfiore e dolore, mentre la pelle della mano appare molto bianca. Poiché si tratta di una patologia pericolosa è importante rivolgersi immediatamente ad un medico non appena si avvertono i primi segnali. Se i sintomi sono particolarmente intensi è d’obbligo recarsi al Pronto Soccorso.

L’ecocolordoppler è l’unico esame che consente di confermare subito la presenza di un trombo. Nel caso venga diagnosticata la malattia bisogna iniziare subito la terapia con i farmaci anticoagulanti. Se la diagnosi è precoce si possono evitare le conseguenze più gravi, garantendo una buona qualità della vita.

Le persone più a rischi sono quelle che hanno avuto in passato un trombo, le donne incinta, che è rimasto per molto tempo immobilizzato a letto e chi si è sottoposto ad un intervento chirurgico. Particolare attenzione va prestata anche in caso di uso di una terapia ormonale sostitutiva e di una pillola anticoncezionale, ma anche in caso di un lungo viaggio aereo o l’uso del gesso.