Sindrome delle gambe senza riposo: cos’è, perché viene e come si affronta

La sindrome delle gambe senza riposo può mettere in crisi il benessere del cuore. Quali sono i sintomi, le terapie e i soggetti più a rischio

Foto di Federico Mereta

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Se quando vi svegliate non vi trovate nella posizione che avevate scelto per cadere tra le braccia di Morfeo non preoccupatevi. Nella notte il corpo si muove, specie quando sogniamo. Le contrazioni di braccia o gambe spesso segnano il passaggio da una fase all’altra del sonno e evitano di mantenere a lungo la stessa posizione. In questo modo si impedisce anche la compressione dei nervi.

Però ci sono casi in cui di notte ci si muove davvero troppo. Capita a chi soffre della sindrome delle gambe senza riposo. A rischiare di più sono gli anziani, ma non solo. Questo quadro può mettere in crisi il benessere e addirittura creare un maggio rischio per il cuore.

Chi ne soffre

Secondo gli studi, tra il 5 e il 15 per cento delle persone “muovere le gambe” nel letto è normale. Ma solo in meno del 3 per cento degli individui il problema si fa significativo. A dirlo è una ricerca apparsa qualche tempo fa su Neurology, e condotta all’Università della Pennsylvania, che ha messo in correlazione questa situazione con il benessere cardiovascolare.

Analizzando quasi 60.000 donne, età media 67 anni, coinvolte nel Nurses’ Health Study e chiedendo ogni due anni informazioni sull’eventuale presenza di sindrome delle gambe senza riposo e salute, si è visto che questa condizione aumenta il rischio di morte per malattie cardiache, anche se non si spiega il perché di questa associazione. Si tratta comunque di un dato da tenere presente, per meglio capire quanto questo problema possa influire sulla salute.

Sintomi

In termini generali, il quadro è legato ad una irrequietezza degli arti inferiori che si associa a fastidiose sensazioni localizzate alle gambe e descritte come formicolii, dolori, crampi ed altro. I fastidi compaiono in genere alla sera e nelle prime fasi del sonno o durante la notte e migliorano con il movimento e con il camminare, mentre peggiorano con il riposo.

Ovviamente tutto questo si correla spesso con la sensazione di aver riposato male e soprattutto di soffrire di insonnia. Per riconoscere la patologia, in ogni caso, non esistono esami specifici. A guidare la diagnosi è il racconto di chi soffre a guidare la diagnosi. Ovviamente sta poi al medico eliminare altre possibili cause che possono determinare una irrequietezza notturna localizzata agli arti inferiori, come le difficoltà della circolazione venosa che porta a gonfiori e dolori, le malattie muscolari, i crampi ai muscoli delle gambe oppure i dolori legati a infiammazione delle articolazioni.

A volte dipende dai geni

La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo sporadico, ma in una discreta percentuale di casi può essere geneticamente determinata. Inoltre, tra le cause possibili, possono esserci anche altre malattie del sistema nervoso periferico, quadri di anemia grave oppure anche l’impiego protratto di farmaci, quasi sempre antidepressivi o sedativi per l’ansia.

Nella maggior parte dei casi con le terapie si riesce a controllare la situazione. Le cure, che vanno sempre indicate dal medico, prevedono quando necessarie l’impiego di farmaci che si impiegano normalmente nella malattia di Parkinson (a volte però queste terapie possono peggiorare il quadro) oppure di principi attivi come gabapentin e pregabalin. Nelle forme legate ad anemia si può avere anche un vantaggio dalla somministrazione di ferro. In generale, comunque, con questo tipo di cure si riesce ad avere sollievo. E a non ritrovarsi la mattina stanchi come se non si avesse dormito, solo perché le nostre gambe, nel sonno, amano farsi una “passeggiata”.