Rosacea, l’identikit della malattia: sintomi e diagnosi

La rosacea è una malattia cronica della pelle: come riconoscerla e perché è importante arrivare a una diagnosi precoce

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Non chiamatela patologia banale. La rosacea è una malattia cronica della pelle che interessa le persone soprattutto dopo i trent’anni, e può pesare molto sia sulla pelle sia sulla psiche. Può provocare imbarazzo, sensazione di disagio e altre difficoltà psicologiche, oltre ovviamente a creare i classici segni sulla cute del volto, dal rossore fino ad un gonfiore o addirittura a piccole pustole. Occorre affrontarla insieme al dermatologo, per avere caso per caso la cura più efficace e bisogna prestare attenzione ai segnali nascosti della psiche, che può soffrire. A ricordarlo sono gli esperti in occasione del mese dedicato alla patologia.

Attenzione alla diagnosi

Secondo un recente sondaggio online condotto da Galderma, poco più di sei persone su dieci hanno segnalato di essersi imbattute in un mancato riconoscimento della patologia nelle sue fasi iniziali. Sintomi come il viso che sembra “bruciare”, l’arrossamento improvviso e lo strano pizzicorio che porta a grattarsi nervosamente vengono spesso correlati a condizioni di stress più o meno intenso che si sta vivendo. Va anche detto che non tutti, anzi solo la minoranza degli intervistati, ha affrontato la situazione con il medico o lo specialista dermatologo.

Così, la patologie ha modo di manifestarsi con il suo impatto non solo fisico ma anche visivo e con ovvie ripercussioni sulla psiche della persona. Conoscersi e raccontare i propri disturbi al medico è il primo, fondamentale passo nella sfida alla rosacea.

“Come tante altre patologie della pelle e del viso, la rosacea provoca imbarazzo e disagio, a causa delle manifestazioni cliniche che interessano l’immagine della persona – segnala Giuseppe Micali, Direttore della Sezione di Dermatologia e Venereologia, Dipartimento di Specialità Medico-Chirurgiche dell’Università di Catania. È essenziale che la persona con rosacea non solo esponga in maniera dettagliata i propri sintomi al medico di riferimento, ma anche che parli del disagio psicologico derivante dalla malattia. L’attenzione al benessere psicofisico del paziente, infatti, fa parte del processo di individuazione di un percorso terapeutico personalizzato, e di conseguenza, più efficace”.

Identikit della malattia

Le cause del quadro patologico sono ancora poco chiare. Sono comunque conosciuti diversi fattori scatenanti, come il consumo di alcolici o l’assunzione di alimenti particolarmente piccanti, lo stress, l’esposizione al sole. Addirittura specifici acari, quelli del genere Desmodex, sono stati ritrovati sulla cute di chi soffre del quadro. In tutti i casi, e l’unico segno distintivo alla base di questa patologia è l’infiammazione. E, come detto, l’imperativo è arrivare presto con la diagnosi, per trattare la malattia prima possibile.

Si tratta infatti di una condizione che può tendere ad aggravarsi e quindi è importante evitare che dal sottotipo più lieve si passi a quello più grave. Ed allora, cerchiamo di capire quando sospettare la rosacea. La malattia coinvolge soprattutto naso, guance e palpebre.

Come l’acne, può avere varie manifestazioni: si va dall’arrossamento temporaneo della parte centrale del viso a forme più persistenti. In tutti i casi questa patologia infiammatoria presenta caratteristiche cliniche variabili, e che riguarda per lo più le aree centrali del viso, come guance e naso.

Tra i sintomi più comuni ci sono arrossamento transitorio o persistente, lesioni infiammatorie, come papule o pustole, oltre a pizzicore, bruciore e aumentata sensibilità della pelle. Spesso possono essere colpiti anche gli occhi, che presentano arrossamento accompagnato da sensazione di secchezza e prurito. Ovviamente il quadro assume caratteristiche diverse da persona a persona ma può peggiorare se non trattata. Per questo il controllo del dermatologo è fondamentale, per la diagnosi e per indicare il trattamento ottimale.