Pressione oculare, i valori di riferimento e le terapie

Già sentito parlare di pressione oculare? Dipende dalla produzione di liquidi all’interno dell’occhio e il relativo drenaggio.

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Una pressione oculare nella norma è fondamentale per la salute dell’occhio dal momento che aiuta a preservare la forma del bulbo e le condizioni anatomiche per una buona visione.

Valori di riferimento
I valori entro cui la pressione oculare deve attestarsi affinchè non ci siano problemi all’occhio sono 10-21 millimetri di mercurio (mmHg). Un pressione adeguata protegge il bulbo da eventuali cambiamenti derivanti dal peso delle palpebre e dal cedimento di muscoli extraoculari. Preserva inoltre una corretta circolazione sanguigna intraoculare e il drenaggio delle sostanze di scarto dell’occhio.

Cause e conseguenze
Incidono sulla pressione oculari fattori come frequenza cardiaca, consumo di alcol e caffeina, attività fisica, assunzione di liquidi o di alcuni farmaci, presenza di traumi, infiammazioni, infezioni, tosse, vomito, sollevare pesi, suonare strumenti a fiato, predisposizione genetica, spessore del nervo ottico. Oscillazioni di pressione tra il giorno e la notte, tra il mattino e il pomeriggio, come anche a seconda della stagione, sono normali, a preoccupare è quando i valori si mantengono sopra la norma a lungo.

Valori troppo alti di questo parametro possono infatti essere un fattore di rischio per il temuto glaucoma, malattia che porta ad alterazioni al nervo ottico e alla retina, arrivando nei casi più gravi a danneggiare l’occhio, compromettendo la vista e provocando addirittura la cecità. Il caso più rischioso è quello di una pressione maggiore di 21 mmHg, ma ci sono persone che hanno disturbi visivi anche con valori bassi di pressione, come ci sono persone che pur in presenza di alta pressione oculare non presentano disturbi alla vista.

Diagnosi
Per misurare la pressione oculare ci si rivolge all’oculista che utilizzerà un metodo chiamato tonometria. In presenza di valori anomali si procede poi facendo ulteriori esami come la gonioscopia, l’oftalmoscopia, l’esame del campo visivo, la pachimetria.

Terapie
L’oculista in base alla gravità della situazione deciderà quale terapia prescrivere al paziente. Potrebbe per esempio prescrivere un collirio specifico o dei farmaci per ridurre la pressione oculare oppure limitarsi a monitorare la situazione attraverso una serie di misurazioni successive. In alcuni casi si interviene chirurgicamente.