Perdite di sangue tra un ciclo e l’altro: quali sono le possibili cause

Hai notato delle perdite di sangue a distanza dal ciclo mestruale? Scopri quali sono le cause e i possibili trattamenti.

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

Tutte noi conosciamo bene le perdite di sangue per via del ciclo mestruale, un evento fisiologico che accompagna la donna per diverse decenni. Con l’arrivo della menopausa però, termina l’attività delle ovaie che non producono più ormoni estrogeni e di conseguenza, cessano anche le mestruazioni.

Tuttavia, nel corso della vita di una donna possono verificarsi delle perdite di sangue tra un ciclo e l’altro o anche tempo dopo la menopausa e questo rappresenta, spesso, motivo di allarme. Dietro questo fenomeno ci sono cause e motivi differenti che è importante indagare, poiché non sempre le perdite di sangue stanno ad indicare la presenza di una patologia.

Possono manifestarsi tanto in età fertile quanto in pre-menopausa, in menopausa e molti anni dopo la menopausa. Cosa fare in questo caso? Il consiglio è di consultare il proprio ginecologo di fiducia che a seguito di alcuni esami, farà una diagnosi e valuterà un trattamento personalizzato.

Con il supporto della Dottoressa Arianna Braconi, Medico Chirurgo, Specializzata in Ostetricia e Ginecologia, vediamo quali sono le cause e i possibili trattamenti delle perdite di sangue.

In cosa consistono le perdite di sangue tra un ciclo e l’altro?

«Sono degli sgocciolii, cioè delle perdite non previste e più scarse rispetto a quelle di un flusso mestruale standard. Si presentano in un momento in cui non è previsto l’arrivo del ciclo mestruale, per questo vengono chiamate perdite ematiche atipiche», spiega la dottoressa.

Cause

«Innanzitutto, bisogna valutare in quale momento della vita di una donna si verificano queste perdite di sangue. Questo perché assumono un significato differente a seconda che si presentino:

  • in età fertile;
  • in premenopausa;
  • in menopausa;
  • quando si è in menopausa da tanti anni.

È necessario quindi considerare l’età della paziente. Perdite ematiche atipiche in età fertile potrebbero essere dovute al fatto che in un determinato mese si è verificato uno sbalzo ormonale, ovvero una piccola irregolarità ormonale il cui effetto è stato un sanguinamento fuori dai tempi previsti. Altri motivi possono essere ad esempio legati a un picco ovulatorio, per via dell’attività dell’endometrio (il rivestimento interno dell’utero che sanguina durante la mestruazione per “comando ormonale”), quindi se c’è stata una fluttuazione ormonale, la reazione potrebbe essere quella di un leggero sanguinamento.

Le perdite di sangue possono essere causate inoltre, anche dalla presenza di neoformazioni come polipi (ispessimenti dell’endometrio), fibromi (ispessimenti del tessuto della parete) che all’atto pratico si manifestano con perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra o prima della mestruazione. Nel caso di una donna in menopausa da tanti anni invece, bisogna assicurarsi che la perdita ematica atipica non sia dovuta a una patologia vera e propria a livello endometriale, perché non è previsto che si verifichino», continua l’esperta.

Diagnosi

La diagnosi avviene a seguito di una visita ginecologica in cui lo specialista chiede informazioni circa l’età, la storia della paziente, i sintomi accusati e da quanto sono iniziati, se è la prima volta che si verificano perdite di sangue. A questo punto, si procede con approfondimenti ulteriori per individuarne la causa.

Trattamento

«Dipendono dalle cause che hanno scatenato le perdite di sangue. Se si tratta di una perdita funzionale, cioè dovuta al fatto che la paziente ha delle piccole fluttuazioni ormonali che non riesce a controllare, può essere terapeutico tenere a riposo il sistema per qualche mese. In questo caso si può prendere la pillola, il progesterone, si può mettere la spirale medicata, sempre dietro consulto del ginecologo e in base alle esigenze della paziente.

Se invece la paziente è in menopausa o in post menopausa, è bene eseguire un approfondimento diagnostico per escludere eventuali patologie endometriali e, eventualmente, anche degli esami all’endometrio come l’ecografia trans vaginale accompagnata da un esame più approfondito della stessa cavità dell’utero detto isterosonografia.

Questo esame che può essere fatto a livello ambulatoriale e può essere eseguito anche dalle donne più giovani. Se si riscontra una neoformazione dell’endometrio si procede con la rimozione chirurgica, così da poterla analizzare e avere una risposta dal patologo sulla natura della lesione. Nelle donne in post menopausa con perdite di sangue è opportuno eseguire anche se non ci sono dei polipi, delle biopsie dell’endometrio attraverso un’isteroscopia operativa, un piccolo intervento utile anche a rimuovere i polipi. In questo modo è possibile effettuare dei minimi prelievi della cavità uterina per assicurarsi che non ci sia nulla di anomalo nei tessuti. Questo intervento viene fatto in day hospital in anestesia, che può essere generale o spinale, in modo da non creare fastidi alla paziente», conclude la dottoressa Braconi.

Quindi, le perdite di sangue non devono creare allarme, piuttosto è bene indagare con il proprio ginecologo circa la natura della loro manifestazione.