Papilloma Virus (HPV), come proteggersi e prevenirlo

L'infezione da Papilloma Virus si trasmette prevalentemente per via sessuale. Ne esistono moltissimi tipi, alcuni dei quali a rischio tumore

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Quando si pensa alle malattie a trasmissione sessuale, spesso si fa riferimento a malattie come la sifilide, l’infezione da HIV o altri quadri. E ci si dimentica che alla fine la più frequente infezione sessualmente trasmessa è quella legata al Papilloma Virus umano o HPV. Pensate che, sul fronte infettivo, questo virus rappresenta il secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo. Può infatti rappresentare una causa tumori di cervice uterina, ano, vagina, vulva, pene, cavità orale, faringe e laringe.

Difendersi è possibile. Attraverso un vaccino specifico e ricordando l’importanza di una diagnosi precoce, attraverso controlli specifici per la donna, al fine di identificare eventuali lesioni iniziali correlate al tumore della cervice uterina. Ma occorre conoscere la situazione per favorire l’informazione anche un cortometraggio, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023.

La storia di Linda

Il cortometraggio si intitola “Riscrivere”. E attraverso l’espediente narrativo del viaggio nel tempo, informa, sensibilizza, emoziona e ci porta a scoprire come le scelte che facciamo nel presente siano fondamentali per scrivere il nostro futuro.  La storia segue la vicenda di una giovane donna che, in un letto d’ospedale, si trova a riflettere sul suo passato e a ripensare alle decisioni prese nella sua vita.  Attraverso un sistema di passaggi temporali, la narrazione ci permette di attraversare la linea del tempo dell’esperienza della protagonista e della sua famiglia, rivivendone i momenti chiave che hanno determinato il flusso degli eventi.

Grazie alla tecnica narrativa delle “sliding doors” e del flashback, Linda ha l’opportunità di tornare indietro e “Riscrivere” il suo passato. Ricorrendo a piccoli gesti, ha la possibilità di appianare le divergenze familiari, ricucire le ferite e le incomprensioni, soprattutto, stimolare nella sua famiglia la riflessione sull’importanza dell’informazione e della prevenzione. Due elementi fondamentali per scegliere con raziocinio la via dell’immunizzazione nei confronti del virus.

Come si possono prevenire i tumori da HPV

In Italia, oltre 6.500 casi di tumore ogni anno sono attribuiti a infezioni croniche di ceppi oncogeni del virus del Papilloma umano (HPV). Il ceppo  è responsabile  della totalità di quelli alla cervice uterina (2.400 diagnosi solo nel 2022).  Prevenire i tumori HPV-correlati è possibile grazie alla sinergia tra la prevenzione primaria e secondaria. Si possono così avere grandi vantaggi anche economici, oltre che di promozione della salute pubblica.

I costi diretti totali correlati alle infezioni da HPV, infatti, sono stimabili in oltre 542 milioni di euro l’anno. In linea con l’obiettivo di eliminazione dei tumori da HPV sancito dallo Europe’s Beating Cancer Plan, il Nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025  pone il raggiungimento della vaccinazione anti-HPV per il 95% degli adolescenti di entrambi i sessi e richiede il recupero dei soggetti non vaccinati, garantendo il diritto alla gratuità almeno fino a 26 anni per le ragazze e fino a 18 anni per i ragazzi.

Il parere degli esperti

“Abbiamo molte frecce al nostro arco – segnala Roberta Siliquini, Presidente SItI, Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – Parlando di prevenzione primaria, per quanto riguarda l’HPV nello specifico abbiamo a disposizione un vaccino con un dimostrato profilo di sicurezza ed efficacia che copre oltre il 90% delle forme tumorali associate al virus.

Relativamente al carcinoma della cervice uterina, la prevenzione secondaria ci offre la possibilità di intercettare precocemente, con lo screening, sia la presenza dell’HPV attraverso la ricerca del Dna virale, sia la presenza di lesioni (Pap test), offrendoci l’opportunità di intervenire per tempo su una patologia che ha una letalità di circa il 20%. Nel nostro Paese assistiamo purtroppo ad una bassa adesione sia alla vaccinazione, peraltro offerta gratuitamente all’interno del PNPV a tutti gli adolescenti, maschi e femmine, che mantengono il diritto alla vaccinazione nel corso della vita, sia al Pap test per il tumore del collo dell’utero (cervice uterina) che è offerto alle donne gratuitamente. Approfittiamo poco di questi strumenti, che dobbiamo invece imparare ad utilizzare”.

Cos’è l’HPV e perché può favorire il tumore

Lo Human Papillomavirus o HPV è un virus a DNA molto diffuso. Circa l’80% delle persone viene a contatto con esso almeno una volta nella vita. La principale via di trasmissione è quella sessuale, attraverso il contatto con cute e mucosa.

I ceppi noti di HPV sono numerosissimi, alcuni a rischio oncogeno. Alcuni genotipi “a basso rischio” possono provocare lesioni benigne come i condilomi acuminati, altri genotipi definiti “ad alto rischio” possono provocare lesioni tumorali che possono evolvere in tumori maligni localizzati alla cervice, alla vagina, alla vulva, all’ano, al pene ma anche della regione testa-collo.

“L’infezione da HPV, il Papilloma virus umano è il principale fattore di rischio per il cancro della cervice uterine – fa sapere Siliquini. Esistono vari tipi di virus, che possono infettare diverse sedi dell’organismo. Alcuni ceppi di HPV infettano preferenzialmente le mucose genitali e tra loro il 16, il 18, il 45, il 31 e il 33 vengono attualmente considerati responsabili di oltre l’80% dei casi di tumore della cervice uterina”.

Come si trasmette l’HPV

La trasmissione del virus avviene per via sessuale. Durante un rapporto in cui uno dei due partner è infetto, il contatto fisico tra i genitali può infatti permettere la trasmissione del virus. Il contagio è quindi favorito dalla promiscuità sessuale o da rapporti con partner a rischio e può avvenire anche se si usa il preservativo, perché le zone colpite possono essere anche al di fuori dell’area coperta dal profilattico.

L’80% delle donne risulta positiva per l’infezione da HPV, ma fortunatamente nella maggior parte dei casi l’organismo riesce a “spegnere” l’infezione stessa senza che la presenza del virus dia il via alle trasformazioni cellulari che, nel tempo, portano al tumore. Tuttavia il rischio di “deriva” cellulare aumenta di pari passo con le nuove infezioni che si possono verificare negli anni. Per questo è fondamentale che il vaccino scateni una risposta immunitaria efficace e duratura nel tempo.

Oltre all’infezione da virus HPV, altri fattori di rischio appaiono correlati con la patologia, come ad esempio il fumo, l’inizio precoce dell’attività sessuale, un elevato numero di partners, un’insufficienza immunitaria, che può dipendere da una concomitante infezione da HIV (il virus dell’AIDS), da un precedente trapianto o da una malattia come il linfoma di Hodgkin.

Come si fa la prevenzione

“Abbiamo a disposizione un vaccino con dimostrato profilo di sicurezza ed efficacia che copre oltre il 90% delle forme tumorali associate al virus – ricorda Siliquini. Relativamente al carcinoma della cervice uterina, la prevenzione secondaria ci offre la possibilità di intercettare precocemente, con lo screening, sia la presenza dell’HPV attraverso la ricerca del Dna virale e sia la presenza di lesioni (Pap Test) offrendoci l’opportunità di intervenire per tempo su una patologia che ha una letalità di circa il 20%. È evidente che, avendo a disposizione questi strumenti, dobbiamo imparare a utilizzarli”.

Nel nostro Paese, assistiamo purtroppo ad una bassa adesione sia alla vaccinazione, peraltro offerta gratuitamente all’interno del PNPV a tutti gli adolescenti, maschi e femmine, che mantengono il diritto alla vaccinazione nel corso della vita, sia al Pap test per il tumore del collo dell’utero che è offerto alle donne gratuitamente. Approfittiamo poco di questi strumenti: i livelli delle coperture vaccinali sono decisamente bassi rispetto ad altri Paesi (dati del Ministero della Salute per l’anno 2021 segnalano per le dodicenni femmine un tasso di copertura del 32%, per i maschi del 27%), così come non ottimali sono gli accessi agli screening.

Perché è importante informare su HPV

L’HPV è il principale fattore di rischio per alcuni tumori, primo tra tutti quello della cervice uterina, ma anche per altri tumori che colpiscono il genere maschile, e abbiamo a disposizione gratuitamente un vero vaccino anti-cancro. “Vaccinarsi significa proteggere la propria vita e quella dei partner, risparmiandoci un carico di malattia importante anche dal punto di vista sociale e psicologico – fa sapere la Presidente SItI.

Ma ci sono molte altre ragioni per vaccinarsi: cercare di raggiungere l’eliminazione del virus e quindi una protezione della comunità attuale e futura. È quanto sta accadendo in alcuni Paesi, come in Australia, paese in cui una campagna vaccinale ben condotta nel corso degli ultimi due decenni, sta portando vicino allo zero l’incidenza di cancro della cervice uterina”.

Inoltre, alcuni recenti studi hanno dimostrato che un’ampia copertura vaccinale impatta anche fortemente sui costi della sanità, riducendo i trattamenti e i ricoveri legati alle patologie (anche benigne) HPV correlate. Non ammalarsi significa far risparmiare al nostro SSN importanti risorse utili a trattare patologie per le quali purtroppo non sono disponibili tecnologie preventive.

Fonti Bibliografiche

SItI – Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica