Vaccinazione, come proteggersi dal virus dell’influenza

La vaccinazione è fondamentale per la prevenzione dell'influenza, anche se non è l'unica misura chiave. Quest'anno sarà prevalentemente quadrivalente

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

La vaccinazione è una misura chiave, pur se non l’unica, per la prevenzione dell’influenza. Esistono diversi vaccini che possono essere somministrati, sulla base dei consigli del medico, considerando sia l’età che le condizioni generali di salute della persona.

Vaccino trivalente e quadrivalente

Al vaccino trivalente, che protegge nei confronti dei tre dei quattro ceppi virali attesi, si è unito da qualche tempo anche il vaccino quadrivalente, che oltre a proteggere dai due ceppi A attiva anticorpi specifici anche nei confronti dei due ceppi B attesi. In questo modo si elimina il potenziale problema del “mismatch”, ovvero della mancata corrispondenza tra gli antigeni del virus B presenti nel vaccino e quello effettivamente circolante nella stagione influenzale.

A volte, infatti, le previsioni si rivelano azzeccatissime e quindi il vaccino trivalente risulta estremamente “preciso” nello stimolare la risposta difensiva. Ma può accadere, come del resto è successo qualche inverno fa, che il virus B “inganni” e che a circolare sia l’altro ceppo virale, non contenuto nel vaccino trivalente. In questo caso l’efficacia protettiva del vaccino, almeno nei confronti dello specifico ceppo B, può non essere ottimale. Questo non significa comunque che il vaccino trivalente non abbia più spazio.

Negli anziani gli esperti puntano soprattutto sulla “forza” della risposta immunitaria indotta dalla vaccinazione. Per questo può essere utile il vaccino trivalente “adiuvato”, che contiene all’interno composti in grado di rendere molto più “spinta” la risposta difensiva dell’organismo, nei confronti dei tre ceppi virali (due A e uno B). In questo caso, insomma, l’obiettivo è far sì che a fronte di una protezione magari incompleta il sistema difensivo dell’anziano, “provato” dal tempo e sicuramente meno reattivo rispetto al giovane, possa rispondere in modo più robusto all’eventuale attacco del virus.

Vaccino 2019-2020

Quest’anno il vaccino sarà prevalentemente quadrivalente, conterrà cioè 4 virus. I vaccini nascono negli anni ’60 come vaccini monovalenti. Poi, con l’insorgere di stagioni con la presenza di più virus, sono nati i vaccini bivalenti, trivalenti fino ad arrivare ai quadrivalenti, per allargare il più possibile l’ombrello protettivo. I vaccini quadrivalenti di quest’anno conterranno:

  • antigene analogo al ceppo A/Brisbane/02/2018 (H1Nl) pdm09;
  • antigene analogo al ceppo A/Kansas/14/2017 (H3N2);
  • antigene analogo al ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria/2/87)
  • antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata/16/88)

Nel caso dei vaccini trivalenti, l’OMS raccomanda, per il virus dell’influenza B, l’inserimento dell’antigene analogo al ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria/2/87). Va ricordato che la vaccinazione non garantisce protezione totale dai virus dell’influenza ma ne riduce notevolmente la probabilità di contagio o di un contagio in modo pesante.

Il vaccino per l’influenza viene offerto gratuitamente a tutte le donne in gravidanza, indipendentemente dal trimestre della dolce attesa. E non è l’unica vaccinazione che può essere fatta nei nove mesi, allo scopo di proteggere mamma e bambino.