Diabete, perché la donna rischia di più

Il diabete è molto temibile per le complicazioni che può comportare, in particolare nelle donne. Ecco i rischi se la glicemia è alta nel tempo

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

In Italia sono poco meno di 5 milioni le persone che soffrono di diabete, ma il problema è che quasi un milione di individui non sa di avere i valori della glicemia superiori ai limiti considerati accettabili.

Il diabete, infatti, spesso non dà sintomi, oppure lancia dei segnali che possono essere colti con specifici controlli, come appunto gli esami del sangue o delle urine. Eppure riconoscerlo per tempo è fondamentale, soprattutto per le donne: il rischio a carico dell’apparato cardiovascolare sarebbe infatti maggiore nel gentil sesso rispetto a quello maschile.

Grazie alla diagnosi precoce, quindi, si possono mettere in atto quelle strategie, prima tra tutte la perdita di peso in caso di eventuale sovrappeso, che consentono di tenere sotto controllo la malattia.

I pericoli per le donne

Le donne diabetiche hanno un rischio di sviluppare una malattia coronarica maggiore del 44% rispetto agli uomini – ricorda Cesare Berra, Direttore del Dipartimento Endocrinologo-Metabolico del Gruppo MultiMedica di Milano. – Nelle donne è maggiore anche il rischio di incorrere in un ictus: è di 2,28 nel genere femminile e di 1,83 negli uomini. In particolare questo evento avverso emerge con frequenza in una popolazione molto ben definita, quale quella delle donne in età adulta tra i 35 e i 54 anni”.

I primi studi a supporto di questa tesi sono stati pubblicati già nel 2014, quando un’importante metanalisi, aveva comparato quasi 900mila soggetti tra i 20 e i 100 anni affetti da diabete di tipo 2 che erano andati incontro a una malattia cardiovascolare. Da questo sono poi seguiti altri studi altrettanto importanti pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche. Risultati analoghi sono emersi anche da un’altra metanalisi, pubblicata anche su Lancet, che ha studiato quasi 800mila soggetti.

Perché le donne rischiano? Ancora non ci sono certezze: molto probabilmente occorre riflettere sul rischio cardiovascolare globale e sui fattori che lo impattano. Ad esempio le alterazioni del colesterolo e la pressione alta incidono di più sulla salute di cuore e arterie nella donna rispetto all’uomo.

Ma non bisogna dimenticare che la donna, presa da mille impegni, può tendere a trascurare gli effetti del diabete. Infine, non bisogna mai dimenticare che nella donna le fluttuazioni ormonali, in particolare l’avvento della menopausa con la caduta degli ormoni estrogeni, possono influire nel far “chiudere” l’ombrello protettivo sul sistema circolatorio che proprio la particolare componente ormonale dell’età fertile assicura.

Cosa si rischia se la glicemia è alta nel tempo

Il diabete è particolarmente temibile per le complicazioni che può comportare, che interessano soprattutto i vasi sanguigni (sia le grandi arterie che quelle più piccole) e i nervi. Attenzione però a non considerare solamente la glicemia come parametro da tenere sotto controllo: per la salute di cuore e arterie occorre definire il rischio cardiovascolare globale, che ovviamente comprende anche altri fattori di rischio come sovrappeso, fumo, ipertensione, alterazioni del colesterolo. Ma ecco, in sintesi, cosa rischiano gli organi:

  • Il diabetico è a maggior rischio di infarto del miocardio, perché la patologia favorisce lo sviluppo di aterosclerosi nelle arterie. Per lo stesso motivo cresce anche il pericolo di ictus cerebrali.
  • La nefropatia diabetica, cioè la complicazione della malattia a carico dei reni, porta ad una progressiva riduzione della capacità dei reni di “ripulire” il sangue. E quindi le sostanze nocive che dovrebbero essere eliminate rimangono nel sangue stesso, danneggiando l’organismo.
  • Sistema nervoso. Se la glicemia è molto alta si modifica la sensibilità dei nervi, con la comparsa di percezioni errate. In più lo scarso afflusso di sangue danneggia i nervi stessi, facilitando l’insorgenza di dolore.
  • Per il danno ai nervi il piede del diabetico è meno sensibile, e il carente afflusso di sangue per i restringimenti delle arterie riduce l’ossigenazione del piede stesso. Per cui si va più facilmente incontro a ferite non percepite, che tendono a non rimarginare e provocare infezioni.
  • Occhi. Chi soffre di diabete rischia una specifica alterazione della retina, la parte dell’occhio che recepisce gli stimoli visivi, legata alla modificazione dei vasi sanguigni che la irrorano. Ma l’iperglicemia aumenta anche il rischio di cataratta.

Il 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete.