Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.
Fonte: 123 RF
dermatite atopica
Prurito, bruciore della pelle, insonnia, nervosismo e difficoltà nei rapporti sociali: sono solo alcuni dei problemi che tormentano la quotidianità di chi è affetto da psoriasi e dermatite atopica, due patologie che oltre all’aspetto clinico hanno ripercussioni serie anche sulla psiche e sulla qualità di vita di chi ne soffre.
Ma importanti novità sono in arrivo, come emerge dal Congresso della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse, presieduta da Ketty Peris.
Giovanissimi, ma non solo
La dermatite atopica è la più comune malattia infiammatoria cutanea, che in Italia colpisce il 7,7% degli adolescenti tra i 13 e i 14 anni e il 6,6% degli adulti. Nella maggioranza dei casi l’esordio dei sintomi avviene durante l’infanzia e in circa il 60% dei casi si osserva un sensibile miglioramento durante l’adolescenza, anche se in una certa percentuale di casi la malattia può ricomparire in età adulta.
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Fortunatamente nel 90% circa dei casi la dermatite atopica si presenta in forma lieve-moderata. Il sintomo principale è il prurito e le lesioni sono eczemi localizzati più frequentemente a livello delle pieghe di arti, collo e viso e, negli adulti, anche su mani e areole mammarie.
Nei casi più comuni la malattia è caratterizzata da fasi di remissioni e recidive causate da eventi scatenanti: “Alla domanda che più frequentemente i pazienti pongono ‘Si guarisce dalla dermatite atopica? Quale cura?’ – spiega la Peris – rispondiamo spiegando che, trattandosi di una malattia infiammatoria cronica, il nostro obiettivo è la scomparsa dell’eczema e del prurito”.
Esistono oggi varie cure, aggiunge Gabriella Fabbrocini, Consigliere SIDeMaST: “Abbiamo a disposizione le classiche terapie topiche a base di corticosteroidi e inibitori topici della calcineurina e terapie sistemiche con farmaci tradizionali come la ciclosporina e con nuove terapie biologiche come il dupilumab o il tralokinumab, o small molecules come i Jak inibitori”. Di recente, inoltre, la Commissione Europea ha approvato padacitinib, un inibitore selettivo e reversibile di Jak che si assume per via orale e si è rivelato molto efficace nel trattamento della dermatite atopica moderata-severa negli adulti e adolescenti dai 12 anni in su.
Negli studi clinici internazionali, che hanno incluso anche l’Italia, l’upadacitinib è stato usato in monoterapia o in associazione con cortisonici topici e ha agito rapidamente non solo sul prurito ma anche sulle lesioni cutanee. Inoltre, è stato osservato che il beneficio clinico si mantiene costante nel tempo: “Con queste terapie innovative sarà possibile trattare meglio una malattia complessa e invalidante come la dermatite atopica – aggiunge la Peris. Per questo motivo ci auguriamo siano disponibili presto anche in Italia”.
Come comportarsi
È importante, come ricordano gli esperti, che anche il paziente faccia la sua parte. Prima di tutto occorre rispettare le buone abitudini quotidiane di cura e di igiene della pelle poi è fondamentale mantenere uno stile di vita sano curando l’alimentazione e facendo regolare attività fisica. Importante è usare di frequente gli emollienti ed evitare di entrare in contatto con sostanze irritanti o allergizzanti come saponi, lana, temperature eccessive ed allergeni presenti nell’ambiente come piante e graminacee. Infine, occhio al fai da te. Ci vuole una diagnosi corretta ed è importante affidarsi alle cure degli esperti.