Contraccezione: quando scegliere la spirale, perché e come funziona

La spirale è un contraccettivo intrauterino sempre più apprezzato anche dalle giovanissime. Ecco come funziona e quando sceglierla

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Le donne e le ragazze, ma anche gli uomini e i ragazzi, oggi possono scegliere tra molte tipologie di contraccettivi per proteggersi da gravidanze indesiderate e da malattie a trasmissione sessuale. Ogni contraccettivo risponde a esigenze che possono essere infinitamente diverse a seconda dell’età, delle abitudini sessuali e della storia individuale e della coppia.

La spirale, ad esempio, è un anticoncezionale sempre più apprezzato, anche dalle giovanissime. Vediamo come funziona, quando è particolarmente indicato e eventuali controindicazioni.

Anticoncezionale intrauterino

La spirale anticoncezionale è conosciuta anche con il nome di IUD (Intra Uterine Device, dispositivo intrauterino) perché  prende casa all’interno dell’utero. Questo metodo contraccettivo consiste infatti nell’inserimento di un piccolissimo dispositivo a forma di T nella cavità uterina, per ostacolare il passaggio degli spermatozoi e impedire la fecondazione.

I tipi di spirale

Esistono due tipi di spirale: quella in rame e quella con rilascio ormonale. La spirale ormonale rilascia una piccola quantità di progestinico nell’utero, che rende più spesso il muco cervicale (diminuendo le probabilità di penetrazione degli spermatozoi) e assottiglia il rivestimento dell’utero, rendendolo meno accogliente nei confronti dell’ovulo fecondato. La spirale in rame invece non prevede il rilascio di ormoni, ma di piccole quantità di rame. Questo metallo cambia le condizioni ambientali dell’utero, che diventa meno ospitale per la sopravvivenza degli spermatozoi.

In entrambi i casi la percentuale di protezione garantita è molto alta, con un rischio di insuccesso dello 0,8% per quella in rame e dello 0,2% per quella ormonale. In generale, la spirale ha una vita molto lunga di 3-5 anni (anche 7-8 per quella in rame), passati i quali va sostituita. Eventualmente, se cambiano le condizioni, la spirale può anche essere tolta prima della data di “scadenza”. Il costo varia a seconda della tipologia: quella in rame costa intorno agli 80 euro; mentre quella ormonale può costare circa 240 euro.

Come funziona

A differenza di altri concezionali, la spirale non può essere maneggiata e inserita in modo autonomo, ma è necessaria la consulenza di una professionista. La ginecologa saprà spiegare e valutare se il contraccettivo intrauterino è quello ideale, a seconda del quadro clinico e delle abitudini sessuali. A seguito di una visita e valutazione ginecologica (solitamente si effettua un tampone vaginale per escludere la presenza di infezioni batteriche e un test per escludere una gravidanza in corso), il dispositivo viene inserito da una ginecologa.

Girano molte storie sull’inserimento della spirale, ma in realtà non si tratta di un intervento tanto più invasivo di visite ed esami di controllo. Se abbiamo un livello molto basso di sopportazione del dolore è bene prendere, sempre su indicazione del medico, un tranquillante e antidolorifico e recarsi alla visita accompagnate. Piccoli fastidi e perdite per i primi giorni sono considerati fisiologici, mentre in pochissimi casi l’organismo rigetta il dispositivo.

Per verificare la posizione regolare viene effettuato un controllo a 40 giorni circa dall’inserimento e poi una visita di controllo annuale. Come per l’inserimento, la spirale deve essere tolta da un medico professionista durante una visita ambulatoriale. Ricordiamo che i consultori territoriali prevedono gratuitamente la consulenza e la visita per l’inserimento e la rimozione della spirale.

Quanto ci piace

Se una volta la spirale anticoncezionale veniva proposta solo dopo aver avuto figli e non in giovanissima età, oggi è consigliata anche per le più giovani. E in effetti piace sempre di più per la sua praticità. La spirale anticoncezionale  è molto comoda perché non prevede un impegno quotidiano o un utilizzo all’occorrenza, come invece accade per la pillola, che va assunta regolarmente, o per il diaframma, da inserire autonomamente prima del rapporto. È ideale quindi per le relazioni stabili, e quando non sono previste gravidanze a breve termine.

Inoltre, il dispositivo è molto piccolo e non si percepisce (è impossibile scoprirne la presenza dall’esterno), nel quotidiano e neanche durante i rapporti, quindi lascia la donna libera di muoversi e vivere in serenità la propria sessualità. La spirale può essere utilizzata tranquillamente anche in allattamento ed è molto consigliata come rimedio a mestruazioni abbondanti e dolorose: infatti dopo l’inserimento della spirale, il ciclo mestruale diventa gradualmente più breve e meno intenso fino quasi a sparire.

Controindicazioni

Le controindicazioni sono davvero pochissime, come mal di testa, acne, tensione al seno e raramente la spirale è causa della comparsa di cisti ovariche. Alcune donne non amano la scomparsa quasi definitiva del ciclo mestruale, per questo decidono poi di ricorrere ad altri contraccettivi. Nel caso in cui si provasse fastidio o comparissero perdite abbondanti è bene verificare il posizionamento chiedendo il consulto della ginecologa. Se invece si dimentica di sostituire il dispositivo oltre il tempo di vita previsto, potrebbe non essere garantita la copertura.

Malattie a trasmissione sessuale

Sono tantissimi i vantaggi della spirale, ma attenzione perché sia il modello in rame che quello ormonale, non sono contraccettivi di barriera e quindi non evitano il contatto e lo scambio di liquidi. Per questo motivo la spirale non può garantire protezione dalle malattie a trasmissione sessuale. In caso di rapporto con un partner nuovo e occasionale, è bene abbinare anche l’uso del preservativo, fin dai preliminari, per proteggerci dall’esposizione a virus e infezioni.