Consumo di alcolici e stress, perché la donna è più a rischio

L'abuso di alcool è un problema che colpisce anche le donne: quali sono i rischi legati a questo problema e perché il sesso femminile è più in pericolo

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

In questo periodo di libagioni, dire di no al bicchiere di prosecco, allo Spritz o a un buon calice di vino è difficile. Ma non bisogna mai esagerare, visto che tra donna e uomo, mediamente, la capacità di sostenere gli alcolici è diversa. Il gentil sesso normalmente può avere effetti più pesanti del cin-cin di troppo. Ma ora una ricerca aggiunge un tassello a queste conoscenze di fisiologia. E dice che in caso di stress, il consumo alcolico femminile tende a crescere di più rispetto a quello che si osserva nell’uomo, con evidenti implicazioni anche in termini di impatto sul fisico. A segnalare questa curiosa risposta, con una ricerca che ha ricreato perfettamente l’ambiente di un bar, è uno studio condotto dagli esperti del Social Addictions Impulse Lab dell’Università Statale dell’Arizona, pubblicato su Psychology of Addictive Behaviors.

La tensione emotiva incide

Sotto stress, si sa, è più facile perdere le staffe. Anche e soprattutto nei consumi di alcolici. In particolare, e questa è la novità, tra le donne. La ricerca ha preso in esame un centinaio di donne e altrettanti uomini, ricreando artificialmente un locale con il barman, le conversazioni, i tavolini per consumare. Poi, alcuni dei partecipanti scelti a caso si sono trovati ad affrontare una situazione stressante o a rimanere in tranquillità. A metà di questo “passaggio” psicologico si è iniziato a servire alcolici a metà dei partecipanti e bibite analcoliche all’altra metà. A quel punto, poi, per un’ora e mezza si sono “liberalizzate” le consumazioni, dando sfogo ai desideri di ognuno.

Tutte le persone sottoposte a stress hanno bevuto di più in questa fase, rispetto a chi consumava il proprio drink tranquillamente. Tra gli uomini, quelli che sono partiti con il cocktail alcolico hanno poi proseguito con quantità maggiori rispetto a chi aveva consumato una semplice bibita. Nel gentil sesso, invece, la situazione è apparsa subito diversa. E le donne sottoposte a stress hanno bevuto molto, indipendentemente dal fatto che il loro primo drink fosse alcolico o meno. Insomma: lo stress e la perdita di controllo nel consumo di alcolici, in termini generali, stando allo studio interessano soprattutto le donne. Ed occorre fare attenzione.

Cosa succede quando beviamo alcolici

Si fa presto a dire alcol. E purtroppo si pensa anche che gli effetti di un eccesso di alcol possano essere facilmente eliminati dall’organismo, ma purtroppo non è così. Una volta entrato nel sangue più dell’85 per cento dell’etanolo assorbito viene trasformato dal fegato. Il resto viene disperso nell’aria attraverso la respirazione, con le urine e con il sudore. Ma fin qua parliamo in termini generali. La reazione all’alcol è diverse tra le varie persone, e viene modificata ulteriormente dall’ambiente e dalle condizioni in cui si beve.

Dal punto di vista biochimico, ciò che aiuta a reggere senza difficoltà gli alcolici oppure li rende insopportabili, contribuendo a dare un senso di euforia ed una perdita di riflessi è l’enzima alcol deidrogenasi. Il suo compito è quello di trasformare l’etanolo in acqua e anidride carbonica, i suoi prodotti finali. Purtroppo la disponibilità di questo enzima, che viene prodotto dal fegato, non è altissima. Quindi, non appena si supera una certa dose di alcol, questo non può essere metabolizzato e va a danneggiare il corpo: in particolare il fegato e il sistema nervoso. Portando alle diverse conseguenze, legate in genere all’assunzione di alcolici.

Fino ad un millilitro di alcol per litro di sangue si tende ad essere meno rapidi nelle reazioni, ma basta che la quota si raddoppi per arrivare all’ebbrezza vera e propria. E in questa fase i riflessi sono davvero molto ridotti, e anche le reazioni tendono a modificarsi. Poi, più avanti, si cade in uno stato di profondo sopore. Questa regola generale va poi adattata a ogni singolo caso. Ad esempio, in termini generali, i maschi sono più resistenti all’alcol. Le donne assimilano l’alcol più lentamente e tendono a mantenerlo più a lungo nel sangue. Probabilmente questa differenza è legata alla presenza più massiccia nel tubo digerente dell’alcol-deidrogenasi nel sesso maschile.