Io che amo un uomo che non è il mio

«Sono l'altra donna, un segreto da tenere ben nascosto. Quella che tutti disprezzano e che non ha il diritto di soffrire. Io sono l'amante»

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DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Non sai come sta veramente l’altra finché non ti metti nei suoi panni. In questo caso parliamo dell’amante, la “donna di troppo”. Quella che rovina i matrimoni, la sfasciafamiglie, la poco di buono, la ruba mariti. Abbiamo provato a spogliarci dei pregiudizi, a non etichettare, a non essere prevenute. Perché, ammettiamolo, se ci è mai capitato di scoprire un tradimento, è più facile dare la colpa all’altra piuttosto che al nostro uomo, no?

Così, dimenticate le etichette e i luoghi comuni, abbiamo raccolto la testimonianza di una donna, F., della quale non riveleremo l’identità, che da diversi anni vive nei panni dell’altra. E ha avuto la sfortuna di innamorarsi. «Mi chiamano l’altra donna, quella che rovina i sogni e le promesse. Quella che infrange cuori, desideri e sentimenti e che a volte distrugge anche le famiglie. Dicono che quelle come me hanno tutto, pur non avendo niente. Che a noi sono riservati regali, weekend romantici e sorprese da sogno».

Ha trent’anni. Sua sorella e le sue amiche non capiscono come mai non riesce a trovare un fidanzato. Lei dice che non trova quello giusto, ma la verità è che non lo cerca nemmeno, perché il suo cuore è di un altro. Ma questo altro ha già una famiglia, una moglie: «In un rapporto a tre non ci sono vittime né carnefici: stiamo tutti perdendo qualcosa».

«Non posso piangere né cercare la compassione di nessuno perché questa cosa non mi è capitata, io l’ho scelta. Lo sapevo che lui era sposato. Ma mi sono innamorata, come non mi era mai successo. E pur di averlo ho deciso di essere l’altra donna. Sì, lo ammetto: all’inizio l’ho fatto anche per il brivido di un’emozione diversa. Senza sapere cosa sarebbe diventato dopo il sentimento. Ma alla fine non importa. Perché adesso mi sembra di essere arrivata a un punto di non ritorno».

Raccoglie le briciole di un uomo che non è il suo, F.: «Io sono sempre sola, ma con il cuore impegnato. Sono semplicemente un segreto, di quelli che si tengono in un cassetto ben custodito. Essere l’altra donna è una cosa che ti cambia per sempre. Sarò la rovina famiglie, quella da cui tornare per un semplice sfogo o per una giornata andata a male. Quella delle promesse che non verranno mai mantenute, quella del “tu sei l’unica che voglio ma per adesso dobbiamo continuare così”. Io non ho nulla. Nessun diritto, nessuna festa, nessun gesto di affettuosità in pubblico».

«Ho superato ogni limite imposto raggiungendo una soglia di dolore forse troppo alta per ottenere il mio scopo. Ma è davvero così che funziona? Ho scelto l’amore a discapito della felicità, ma se mi chiedete se questa sia stata una decisione giusta, io non so rispondervi. Forse un giorno tutto questo finirà. Raccoglierò i cocci di me stessa. Forse un giorno sarò felice anche io. Ma mai più voglio essere l’altra. Mai più un amore così».