Rumoroso e ribelle: se il tuo bambino è così significa che è felice

Un comportamento energico rappresenta una gran voglia di vivere e scoprire il mondo

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

A volte ci dimentichiamo di essere stati bambini, non è vero? Ci siamo scordati di quei momenti preziosi dove ogni giorno era una scoperta, una nuova avventura, di quando qualche scatolone diventava un fortino e bastava il sotto di un tavolo per sentirsi dentro ad un castello. Con il passare degli anni la nostra anima bambina ha fatto spazio ad una più adulta, responsabile che sceglie di nascondere in un cassettino della memoria tutto ciò che ci rendeva spensierati, energici, chiassosi e divertenti.

Quando poi diventiamo genitori ci sentiamo subito responsabili del nostro bambino: siamo noi che lo curiamo, lo cresciamo, gli insegniamo determinati valori e comportamenti. Quando nostro figlio si comporta in un determinato modo, magari fuori dalle normali “convenzioni” di buona educazione, ci sentiamo subito in colpa. Se il bambino è particolarmente agitato e rumoroso quasi ci vergogniamo di lui perché, secondo l’immaginario comune, il suo comportamento dovrebbe riflettere come abbiamo scelto di educarlo. Nulla di più sbagliato, un bambino è chiassoso e un po’ ribelle semplicemente perché… è un bambino!

E’ nella natura stessa del piccolo quella di essere una piccola bomba di energia, alla scoperta del mondo e alla continua ricerca di stimoli che lo rendano agitato e pieno di voglia di fare. Un carattere di questo tipo rappresenta solo la sua indole felice di bambino, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Le emozioni dei bambini sono amplificate a mille ed è quindi normale che una risata sia una grassa risata e un pianto sia un pianto fragoroso: tutto ciò non fa di voi cattivi genitori. Certo, questo non significa che i bambini possano fare tutto ciò che vogliano ed è importante che gli vengano insegnate determinate regole e come rispettarle.

Siamo sempre più inclini a vedere qualcosa di sbagliato in un bambino vivace, consideriamo l’iperattività come una patologia preoccupante quando è semplicemente il loro carattere che è così. Ci lamentiamo se ci sono dei bambini rumorosi al ristorante quando, probabilmente, nel passato i bambini rumorosi eravamo proprio noi. Sfidiamo chiunque a non ricordare un momento dell’infanzia dove abbiamo corso a perdifiato solo per il gusto di farlo, quando abbiamo fatto una marachella e abbiamo fatto di tutto per nasconderla ai genitori, a tutti quei rimproveri che abbiamo ricevuto perché non ci siamo comportate come le principesse che le nostre mamme speravano.

Insomma, non dobbiamo avere paura dei bambini e dei loro comportamenti: è la natura. La ribellione verso le regole, la continua esplorazione, la voglia di scappare per scoprire il mondo… tutti questi sono sintomi di una felicità bambina, di una gioia del quotidiano, di un crescere divertendosi. Ricordiamoci che siamo state bambine anche noi e di quando bastavano due scatoloni e una corona di cartone per sentirci le regine del mondo.