Stare al fianco delle persone che amiamo e che hanno bisogno di noi, ci mette in contatto con la nostra più profonda umanità. Parola della scienza
22 Settembre 2021 11:03
Fonte: iStock
prendersi cura persone vulnerabili
Siamo abituate a essere forti e indipendenti, a contare solo su noi stesse e a non chiedere aiuto, senza considerare che però siamo essere umani, e non robot. E come tali siamo vulnerabili. Lo siamo state quando eravamo bambine, e avevamo bisogno delle cure, dell’affetto e dell’attenzione dei nostri genitori, e lo saremmo più avanti, quando il peso dell’età ci farà sentire l’esigenza di avere al nostro fianco gli affetti più sinceri. E quando questo succederà, scopriremo tutta l’umanità che per natura ci appartiene.
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Ce lo dimostrano i caregiver familiari, persone che si prendono l'onere e l'onore di occuparsi di persone di famiglia che necessitano di assistenza continua, e ce lo dimostrano i genitori dei bambini che, ogni giorno, si prendono cura dei loro piccoli.
Anche se crediamo di essere autonomi, indipendenti e straordinari per la nostra condizione di esseri umani, in realtà nel corso della nostra vita passiamo circa 15 anni a essere dipendenti totalmente, o in parte, da qualcun altro.
Alison Gopnik, accademica e psicologa statunitense, in un articolo pubblicato su Aeon ha affrontato il tema della vulnerabilità che per natura appartiene agli esseri umani con un epilogo inatteso.
Tutti noi abbiamo bisogno di cure speciali, sia quando siamo giovani che quando invecchiamo. E questo è stato ancora più evidente durante la pandemia, quando numerosi giovani si sono presi cura dei loro nonni e i genitori sono rimasti al fianco dei loro figli. In questo periodo così delicato, tutti abbiamo scoperto l'importanza di prenderci cura degli altri.
E no, non lo abbiamo fatto perché si trattava di un obbligo, ma perché ne sentivamo l'esigenza. Perché stare al fianco delle persone che amiamo, e che hanno bisogno di noi, ci mette in contatto con la nostra più profonda umanità. E questo succede a tutti, e in ogni momento della nostra vita.
Alison Gopnik spiega che più le persone spendono tempo ed energie per la cura di chi non è dipendente, più contribuiscono ad aumentare le capacità di apprendimento, cooperazione e cultura di tutta la comunità. In poche parole, un'infanzia caratterizzata da cure, affetto e socialità farà crescere uomini più abili, gli stessi che poi si prenderanno cura degli anziani in futuro. Questo senso di cooperazione ciclica ci permette di prosperare, singolarmente e collettivamente.
È per questo che dobbiamo dare importanza a questi momenti della vita, quelli in cui abbiamo bisogno degli altri e quelli in cui siamo noi a prenderci cura di qualcuno, perché sono loro la chiave della nostra umanità.