Perché ci sentiamo sempre soli?

Solitudine: perchè ne soffriamo e come uscirne

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Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

Ad oggi sempre di più le persone percepiscono un forte senso di solitudine e quest’ultimo non è certo esclusivamente l’effetto che la recente pandemia di Coronavirus ha provocato, bensì un fenomeno già presente prima nella vita quotidiana di tutti noi.

È sempre più facile incontrare gente che vive nell’anonimato, i divorzi e le separazioni aumentano, la vita lavorativa è sinonimo di disconnessione relazionale, i vincoli familiari sono diventati fragili e, in questo contesto, è sempre più frequente rivolgersi ad uno psicologo lamentandosi di sentirsi soli.

Quali sono i fattori che influenzano la solitudine?

È importante evidenziare che ci sono molte circostanze della vita che possono favorire la solitudine, ad esempio un trasferimento per motivi di lavoro: molto probabilmente questa necessità finirà per isolarci a livello relazionale: in fondo gli amici non si improvvisano.

C’è da considerare che molti individui hanno spesso difficoltà relazionali a causa del mancato apprendimento di quelle competenze psicocomportamentali che la psicologia definisce abilità sociali.

Di conseguenza, nonostante le possibili occasioni di intavolare conversazioni e stabilire nuove relazioni, alcuni individui non sanno come comportarsi, cosa dire o cosa fare.

Altre volte, le nostre esperienze passate o il nostro personale sistema di credenze o valori può portarci, ad esempio, ad essere diffidenti verso l’altro, sulla base di un tradimento a livello amicale o relazionale. Da lì in avanti sarà complicato “fidarsi” del prossimo e guadagnare nuove amicizie.

La gente si affida a uno psicologo per risolvere questo problema?

Spesso le persone che si rivolgono ad uno psicologo, anche se non direttamente per questo motivo, patiscono un profondo senso di solitudine sia dal punto di vista emozionale, sia dal punto di vista sociale.

Nel primo caso un individuo ha una vita sociale e delle relazioni ma lamentano di non aver nessuna persona speciale tra le proprie cerchie di amicizie oppure nessuno con cui condividere le proprie esperienze.

Nel secondo caso le persone desiderano le amicizie ma, come descritto in precedenza, non hanno le competenze sociali comunicative ed interazionali per poterle acquisire.

Cosa puoi fare se ti senti sola?

In primis è importante capire a quale tipologia di “solitudine” appartieni perché in base a questa risposta il percorso individuale che dovrai seguire sarà differente.

Una analisi introspettiva di te stessa è infatti fondamentale per capire perché sei sola: mancanza di tempo, carattere poco aperto e/o cordiale, mancanza di fiducia verso le altre persone oppure inclinazione personale nel nascondere le tue emozioni?

Cerca delle opportunità di contatto “ravvicinato” (e che possano risultare per te coinvolgenti) con gli altri iscrivendoti in palestra o ad un corso di ballo, oppure scegli uno sport, meglio se di squadra: da tutte queste esperienze può nascere l’amicizia, partendo dalla comunicazione che stabilirai con gli altri.

Nel caso ritieni di avere lacune nell’ambito comunicativo potresti consultare uno psicologo, insieme al quale, attraverso un percorso psicoeducativo favorire relazioni soddisfacenti con gli altri.