Perché chi semina verità non sempre raccoglie fiducia

Il compito di chi racconta la verità ha sempre molta responsabilità. Assumerla nel modo giusto, però, può renderci persone migliori.

È sempre una questione complessa quella che ruota attorno alle verità, da dire e da non dire. C’è chi proprio non riesce a fare della sincerità totale uno stile di vita, nascondendosi dietro alla paura delle conseguenze e delle responsabilità e chi, invece, non riesce proprio a non di dire ciò che pensa, con tutta la colpevolezza del caso.

Ma che dire di quelle verità scomode? Di quelle che persino i diretti interessati non vorrebbero mai sapere perché preferiscono vivere nelle illusioni raccontate dalle mezze verità e dalle bugie.

Sono proprio quelle verità che gli altri non vogliono ascoltare a trasformarsi in armi a doppio taglio. Sono le stesse, paradossalmente, a privarci della fiducia degli altri.

Verità scomoda o mezza bugia?

Il dilemma è sempre lo stesso: meglio raccontare una verità cruda, dolorosa e scomoda, oppure affidarci alle omissioni e alle mezze bugie?

C’è chi sceglierebbe a occhi chiusi le bugie, soprattutto quando queste rischiano di mandare in frantumi progetti e relazioni. Ma questo atteggiamento è impensabile per chi, invece, ha scelto la sincerità come un vero e proprio stile di vita.

E noi non possiamo che appoggiare totalmente questo comportamento. Perché dire sempre la verità ci permette di essere persone migliori e di costruire relazioni che si basano sul rispetto e sull’onestà. Ma allora perché nonostante la verità sia al centro di ogni cosa, molto spesso non viene apprezzata? Perché chi semina verità non sempre raccoglie fiducia?

La verità non è sempre apprezzata

Tutti chiedono, voglio e pretendono la verità, salvo poi scappare da questa rifugiandosi in tutte quelle realtà manipolate dalle bugie. Perché la verità fa paura.

Ecco che così le persone più sincere e autentiche rischiano di compromettere i rapporti solo perché mossi dalle più nobili intenzioni. Perché è inutile negarlo: una verità scomoda può ferire, fare arrabbiare gli altri e creare disagio.

Questo succede perché non sempre i nostri interlocutori sono pronti ad ascoltare quello che abbiamo da dire, non sempre le persone sono in grado di affrontare la verità. Ed è per questo che chi agisce nel nome della sincerità, a volte, è visto come qualcuno da odiare piuttosto che da amare.

Non possiamo però biasimare chi fugge dalla realtà perché ognuno ha dei motivi che risiedono nel profondo del cuore e che non sempre sono a noi comprensibili. Inoltre dobbiamo sempre considerare che qualsiasi azione, corrisponde a una reazione, giusta o sbagliata che sia.

Ecco perché bisogna imparare a dire la verità nel modo giusto, tenendo conto anche e soprattutto dei sentimenti e delle emozioni di chi abbiamo di fronte, di quei limiti che evidentemente appartengono a chi ha ancora paura di scoprire la verità.

Imparare a dire la verità nel modo giusto

Imparare a dire la verità nel modo giusto ci permette di migliorare i rapporti e la convivenza con gli altri, basando questi sul rispetto e la fiducia. Va da sé che la sincerità non deve mai essere espressa solo per ferire o umiliare qualcuno, altrimenti si tratta solo di una vendetta personale, di un’azione che crea solo danni e disagi.

Diretti sì, ma sempre con garbo. Dobbiamo partire dal presupposto che conoscere la verità può davvero cambiare le cose, nel bene e nel male. Per questo non dobbiamo nasconderla, ometterla né tanto meno modificarla, ma solo trattarla per quella che è: una visione della realtà della quale probabilmente gli altri non avevano consapevolezza.

Il compito di chi racconta la verità ha sempre molta responsabilità. Assumerla nel modo giusto, però, può renderci persone migliori.