Parli con il tuo animale domestico? Allora sei più intelligente

Instaurare un discorso con il proprio animale fa bene a tutta la famiglia, ecco perché

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

E’ da quando siamo bambini che parliamo a chi fa fatica a comprenderci: mentre giochiamo inventiamo storie e parliamo alle bambole o ai peluche come se fossero in grado di capirci e risponderci. Instauriamo discorsi e tessiamo rapporti con i nostri giocattoli proprio come faremmo con le persone vere. E’ infatti nella natura del bambino, nella sua creatività e nella sua fantasia inventare storie meravigliose con protagonisti i suoi beniamini di pezza.

Si chiama “antromorfismo” ed è l’attribuzione di caratteristiche e qualità umane a chi non ne condivide i tratti. Non solo Barbie e supereroi ma anche animali domestici.

Chi di noi non ha mai parlato con il proprio cucciolo? Si dice sempre che ai cani o ai gatti “manca solo la parola” per questo motivo: sentiamo con loro un rapporto così speciale che li mettiamo alla pari di un essere umano, non un mero animale domestico ma un compagno di vita e di giochi.

Parlare con il proprio animale è quindi un’azione normale e per nulla preoccupante, anzi: questa forma di antromorfismo è sinonimo di intelligenza perché significa che il nostro cervello è sempre in fermento, in azione e conserva le capacità “infantili” di creatività e di auto elaborazione che abbiamo sperimentato e allenato da bambini.

Insomma, parlare con il proprio cane, gatto, uccellino ecc. fa sì che il nostro cervello si attivi e lavori in modo creativo e fantasioso, proprio come quando da bambine giocavamo con le nostre bambole. Solitamente questo lato della nostra personalità scompare con l’arrivo dell’età adulta ma mantenerlo sempre dentro di noi ci fa apparire svegli, leggeri e sempre pronti ad inventare nuove idee o soluzioni innovative.

Un’ultima cosa da non sottovalutare, inoltre, è l’importanza di parlare al proprio animale domestico: certo, molto probabilmente non capisce la lingua italiana ma vi sente. Grazie all’empatia, caratteristica molto forte negli animali, il vostro “amico peloso” percepisce il vostro stato d’animo, lo metabolizza e lo fa suo. E’ proprio per questo motivo che, quando siete tristi, vi sembra che il vostro animale domestico vi capisca e vi stia più vicino: lui sa come vi sentite ed è per questo che cerca subito, istintivamente, di migliorare la vostra situazione anche solo accucciandosi al vostro fianco e facendovi un po’ di feste.

Parlare con il proprio animale è sintomo di intelligenza, è vero, ma è anche un meraviglioso modo per rendere il vostro rapporto ancora più speciale.