Oltre la coppia tradizionale e gli stereotipi: le alternative alla monogamia

La non monogamia etica include molte forme di famiglia e di relazioni, oltre la coppia tradizionale. Si mette in primo piano il benessere e si rivendica la scelta libera di stare insieme. Vediamo quali sono le forme possibili e il cambiamento in atto

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Quante forme può avere la famiglia? Se ne parla da settimane con le ultime volontà della scrittrice e attivista Michela Murgia; e se n’è parlato quando la Procura di Padova ha impugnato 33 atti di nascita di bambini e bambine nati/e in coppie omogenitoriali, i cui atti di nascita sono stati trascritti all’anagrafe dal 2017 a oggi dal sindaco. Se ne discute ad ogni Pride, e per contestare tutte quelle scelte politiche a favore della famiglia tradizionale.

I matrimoni sono in calo, la fecondità è bassissima e la fluidità delle relazioni romantiche e intime rafforza il concetto di benessere aldilà della forma. Ma quali relazioni intime possono esistere oltre alla coppia tradizionale monogama?

Il grande cambiamento in atto

La famiglia tradizionale intesa come coppia eterosessuale unita da matrimonio ha visto il suo massimo splendore nel secondo dopoguerra, con un boom economico che ha incentivato uomini e donne a sposarsi e (quasi sempre) fare figli. Fino a poco tempo fa in effetti la grande differenza riguardava la condizione di “con figli o senza figli”, facendo pur sempre riferimento a una coppia nucleare. Oggi non è più così. La precarietà economica e sentimentale, il rifiuto del sacramento del matrimonio e l’aumento dei divorzi, insieme a una fluidità di genere finalmente alla luce, fanno ripensare al modello familiare. Le persone non vogliono stare sole, questo no, ma si scelgono per stare insieme mettendo in primo piano il benessere e creando nuove forme di relazione e unione, che includono amiche e amici, anche escludendo la sfera sessuale.

Non monogamia etica e anarchia relazionale

Alla monogamia si contrappone la non monogamia, quando una persona è legata a più persone da relazioni intime, romantiche o sessuali. Si parla però di non monogamia etica quando c’è consapevolezza e consenso da parte di tutti i partner; quindi senza inganno, la scelta è condivisa, pensata, fortemente voluta e riconosciuta. La non monogamia etica include moltissime forme di relazione, svariate sfumature, continuamente in evoluzione.

Fluidità massima e grande apertura invece sono i principi dell’anarchia relazionale. Chi la pratica sfugge qualsiasi definizione, accoglie il cambiamento e rifiuta ogni tipo di etichetta; semplicemente sceglie in modo libero cosa e come vivere la sfera affettiva, sentimentale e sessuale.

Poliamore

Lo dice il termine stesso, che racchiude le parole “molti” e “amore”, e significa avere relazioni intime con più persone. Sono tantissime le varianti del poliamore: c’è chi si considera “poly” proprio nella sua natura di individuo, a prescindere dalla/e relazioni del momento; chi invece vive una relazione poliamorosa con più partner in quello specifico periodo. Nel poliamore sono tutti consapevoli e coinvolti, anche se non sempre le relazioni sono di uguale importanza. Si definisce poliamore gerarchico (definizione spesso molto criticata) quando esiste una relazione – o più – più forte delle altre. Il poliamore parallelo coinvolge invece più partner che però non sempre hanno relazioni reciproche e contatti tra loro.

Relazioni aperte

Ben lontana dall’infedeltà, la relazione aperta si ha con totale consenso all’interno della coppia, che sia eterosessuale o omosessuale. Quindi i partner sono d’accordo nell’avere relazioni esterne con persone al di fuori della coppia. Anche in questo caso le scelte possono essere infinite: alcuni preferiscono non sapere se e come si consumano relazioni con altri/e; mentre altre volte si riesce a condividere con grande serenità quanto vissuto all’esterno della relazione. Quasi sempre la relazione extra riguarda la sfera puramente sessuale, ma non è sempre scontato che sia così.

Scambisti

Gli scambisti sono persone quasi sempre sposate o comunque in coppia fissa, che decidono di conoscere altre coppie e scambiarsi i partner. E non è solo la noia a spingerli a farlo, ma anche la curiosità e una cultura sessuale particolarmente libera e non monogama. Ci sono locali e sex party organizzati proprio per facilitare l’incontro e lo scambio; ma succede anche che le coppie di scambisti arrivino da relazioni di amicizia o che ne costruiscano una continuativa e d’affetto.

Amici di letto

Poi ci sono le persone che la relazione fissa la rifiutano proprio, almeno nella sua dimensione di impegno e continuità. Queste persone possono scegliere di condividere la sfera più intima con degli amici di letto, per cui ci si ritrova per fare sesso, con pre e post volendo, ma rifiutando ogni tipo di aspettativa, di vincolo e obbligo affettivo, relazionale e di tempo. Ci si vede quando se ne ha voglia, apprezzando il qui e ora, senza troppe domande e richieste sul domani.

Le comunità

Si sta parlando tantissimo ultimamente di queer family, intesa come comunità affettiva allargata, in cui la relazione è messa al centro a prescindere dal sesso o da altri tipi di legami. Non si vuole stare soli e si vuole crescere e invecchiare insieme ad altre persone simili, di genere diverso o uguale, con cui si condividono progetti e morali. Fa scandalo, eppure non è nulla di nuovo. Lo si faceva con le comuni hippie; lo fanno negli Stati Uniti le mommunes, le neomamme single decidono di vivere sotto lo stesso tetto per dividere le spese e il lavoro di cura; lo si fa in Nord Europa negli housing per anziani, dove si sceglie di condividere l’ultima vita insieme agli amici, mantenendo la propria autonomia ma condividendo il tempo, e l’affetto. Insomma, in una società che cambia, varia anche il modo di stare insieme e la forma con cui si decide di farlo. D’altronde, chi lo dice che la famiglia sia un istituto o fenomeno naturale? È una costruzione culturale e sociale, e per questo cambia nel corso della storia.