Sin da bambine ci hanno insegnato a comportarci in un determinato modo per trovare il nostro posto nella società, per creare relazioni e rapporti di qualsiasi natura. E non potevamo certo sapere che quella preziosa lezione di vita si sarebbe trasformata poi in una gabbia fatta di stereotipi e luoghi comuni nei quali, volenti o no, siamo inciampate.
Pur mantenendo la nostra imperfetta unicità, ci siamo ritrovate a doverci omologare. E non l’abbiamo sempre fatto per volontà, quanto piuttosto per sopravvivenza, rinunciando a volte alla parte più bella di noi, quella spontanea e autentica, quella unica.
Quando non lo abbiamo fatto, invece, ci siamo sentite quasi in difetto nei confronti degli altri, di tutte quelle persone che si aspettavano da noi qualcosa, che pretendevano da noi un determinato atteggiamento. Ed è stato allora che, sbagliando, abbiamo chiesto scusa per quello che siamo.
La nostra imperfetta unicità
E invece non dovremmo mai farlo. È a seguito degli errori che ci si scusa, non per giustificare quello che abbiamo dentro, quello che ci appartiene. Non dovremmo mai chiedere scusa per quello che siamo, anche se quello che abbiamo dentro non viene compreso dagli altri o, peggio, viene giudicato e respinto. Perché è nostro, e solo nostro, il diritto di scegliere chi siamo e chi vogliamo essere.
E non importa se ci definiscono le pecore nere della situazione, né tanto meno se ci escludono dai loro gruppi e dalla loro vita. Perché non sono queste le persone che meritiamo al nostro fianco, quelle che vogliono cambiarci, quelle che vogliono che diventiamo l’ennesima copia di qualcun altro.
Invece di credere che loro hanno ragione, solo perché non sono riusciti a guardare oltre le apparenze, solo perché si sono trovati davanti a qualcosa che non conoscono, dovremmo abbracciare la diversità che loro hanno additato, perché è quella che ci rende uniche.
Perché dovremmo sentirci sbagliate solo perché non la pensiamo come gli altri? Perché dobbiamo sentirci diverse solo perché abbiamo scelto di non omologarci e di non costringerci in tutte quelle etichette che ci bollano come se fossimo prodotti in supermercato? Forse hanno ragione: siamo diverse, ma lo siamo perché speciali, perché abbiamo il coraggio di mostrarci senza fronzoli e senza orpelli, senza maschere. Semplicemente per quello che siamo. E questo fa paura.
Per essere se stesse ci vuole coraggio
La verità è che è facile dire di saper vivere, più difficile e faticoso è farlo restando se stessi, provando a non tradirsi. Perché per farlo è necessario avere una dose di coraggio infinita che nasce dall’accettazione, dall’amore e dalla consapevolezza di sé.
Non siamo perfette è vero, ma nessuno lo è, neanche chi crede di esserlo. E se sbagliamo non è un problema, perché è solo imparando dai nostri errori che possiamo crescere, migliorare, evolvere. Ma non è nascondendoci dietro alla perfezione che pretendono gli altri che possiamo camminare a testa alta. Perché la vera vittoria è quella di restare unici, quando tutti gli altri sono uguali.
Certo la strada da percorrere non è facile perché spesso è insidiosa e solitaria. Ma è l’arrivo che determina tutto, quello dove ad accoglierci sono i valori che appartengono alla nostra vita, le scelte che abbiamo fatto e le persone che hanno deciso di attenderci per conoscerci, per restare al nostro fianco, per amarci esattamente per ciò che siamo.