Lavorate durante feste e vacanze? Potreste essere affetti da Guilty Vacation Syndrome

Se non riuscite a godere del tempo libero, e a staccare durante i giorni di festa e le vacanze, potreste soffrire della Guilty Vacation Syndrome. Ecco cos'è e come si manifesta

Quello del lavoro è un tema che divide le masse e che accende le discussioni sul web, soprattutto in questo periodo storico in cui viviamo in una società che ci chiede di fare sempre di più.

Così trascorriamo le nostre giornate tra il caos e il disordine, ragionando per obiettivi e per traguardi, e mai per benessere e per felicità. Corriamo, lo facciamo ogni giorno e più veloce che possiamo, perché poi lo sappiamo che rallentare ci espone al rischio di rimanere indietro.

Il tempo libero, così, diventa un miraggio irraggiungibile. E anche quando ce l’abbiamo, non riusciamo a staccare per davvero. Se rientrate in quella categoria di persone che lavorano durante i ponti, le feste e le vacanze, perché proprio non riuscite a fare a meno di pensare agli impegni professionali, allora potreste essere affetti da Guilty Vacation Syndrome. E questo non è affatto un bene.

Il mito della produttività e la schiavitù del lavoro

Siamo cresciuti con il peso del mito della produttività, quello che ci invita a lavorare a produrre, ogni giorno e tutti i giorni. Perché è solo così, essendo degli instancabili stacanovisti, che possiamo dimostrare il nostro valore e guadagnarci un posto nella società.

E questa idea è così radicata dentro di noi che anche quando ci chiedono di staccare, non riusciamo comunque a farlo. Siamo così diventati inconsapevolmente schiavi delle nostre abitudini lavorative, e come ogni cattiva abitudine, anche queste sono difficili da lasciare andare.

Sono molte, infatti, le persone che durante il tempo libero, le vacanze o le feste, non riescono proprio a smettere di lavorare. Forse non tutti restano davanti al computer un giorno intero, ma quasi nessuno riesce a non cedere alla tentazione di controllare la casella mail o di ritagliarsi qualche ora per terminare questo o quel progetto.

Perché poi, se decidiamo di dedicarci completamente a noi, subentrano i sensi di colpa, spesso accompagnati da una sensazione di disagio per non aver concluso nulla. Sintomi, questi, della Guilty Vacation Syndrome.

Il termine, coniato dagli esperti, sta a indicare proprio l’incapacità di non riuscire a staccare, e a farlo per davvero, dal lavoro, soprattutto durante le vacanze, che siano lunghe o brevi.

Una condizione, questa, che a quanto pare colpisce quasi la metà dei professionisti, e non solo quelli che hanno ruoli di responsabilità all’interno dell’azienda. A confermarlo è stata anche una ricerca condotta dall’azienda inglese Perkbox, i cui risultati hanno affermato che il 66% dei lavoratori inglesi è stato affetto, almeno una volta, dalla Guilty Vacation Syndrome.

Cos’è la Guilty Vacation Syndrome

Con il termine Guilty Vacation Syndrome, dicevamo, gli esperti indicano quella capacità di non saper staccare dal lavoro. Non solo ci si ritrova a lavorare anche durante le vacanze, ma molto spesso si rinuncia a queste proprio per senso di responsabilità. Ma non è forse una responsabilità anche occuparsi del nostro benessere?

Secondo la ricerca condotta da Perkbox, le persone affette da questa sindrome sono proprio quelle più stressate dal lavoro. Un paradosso, questo, se pensiamo che il rimedio allo stress risiede anche e soprattutto nel tempo libero e nella cura di sé.

Eppure, il 67% degli intervistati dall’azienda ha dichiarato di essersi sentito in colpa, almeno una volta, al solo pensiero di concedersi una vacanza. E anche quando l’ha fatto, agevolato dalla tecnologia e dalla connessione, ha comunque scelto di occuparsi parzialmente del lavoro.

Le conseguenze del non staccare mai, nel breve e nel lungo periodo, rischiano di essere chiaramente molto dannose per il nostro benessere fisico e mentale. Mettiamo quindi da parte i sensi di colpa, che sono inutili zavorre emotive, e concediamoci il relax che meritiamo, anche a piccole dosi per iniziare.

Solo così possiamo preservare il nostro benessere, sviluppare la creatività e sì, tornare a essere più performanti e produttivi sul lavoro, se è questo che vogliamo. Ma prima godiamoci le prossime vacanze!