Ci sono dei dolori ai quali siamo inclini per natura. Non è un caso che qualcuna di noi soffra più per un’umiliazione e un tradimento e qualcun’altra viva nel costante terrore di essere abbandonata. Si tratta di sensibilità emotive che ci appartengono e che, se comprese, ci permettono di evolvere.
Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia: sono queste le cinque ferite emozionali che sviluppiamo col tempo e che determinano i nostri stati d’animo, la sensibilità, le relazioni e l’approccio alla vita. Ma guai a considerarle una condanna, si tratta piuttosto di opportunità per migliorare.
La maggior parte di noi tende a nascondere queste ferite, esattamente come si fa con una cicatrice, coprendole con delle maschere che ci allontanano dalla realtà. Il problema però è che nascondendoci e non affrontando il dolore, questo torna a galla, più prepotente e forte di prima.
Arriva un momento, nella vita di tutte, in cui dobbiamo fare i conti con queste ferite che, ciclicamente, compaiono e non ci permettono di crescere. Spesso le ferite vengono da un passato che non siamo state in grado di dimenticare, altre volte, invece, sono recenti ma non per questo meno dolorose. Ne esiste una dominante con la quale dobbiamo fare i conti per tutta la vita e che rappresenta la nostra più grande sfida. Le altre, invece, possono presentarsi in momenti diversi e essere attivate a seguito delle persone che incontriamo e delle esperienze che viviamo.
Lisa Bourbeau, autrice e fondatrice della scuola canadese Ascolta il tuo corpo, crede che le ferite emozionali abbiano un compito evolutivo, ovvero quello di renderci migliori. Imparare a leggerle è fondamentale. Non farlo, invece, potrebbe provocare delle conseguenze a lungo termine volte a compromettere il nostro benessere e le relazioni con gli altri.
Vivere nella costante paura che gli altri siano pronti a tradirci, abbandonarci, umiliarci, rifiutarci e ancora commettere ingiustizie nei nostri confronti è una vera e propria condanna all’infelicità. Ma abbiamo sempre il potere di cambiare le cose.
Quindi sta a noi scegliere se crogiolarci nel dolore e nella sofferenza emotiva, rafforzando le nostre convinzioni limitanti, oppure guarendo queste ferite conoscendole, affrontandole, spazzando via le paure e le insicurezze.