C’è un modo giusto per dare cattive notizie?

Cattive notizie: qualche consiglio per darle nel modo giusto

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Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

Dover dare a qualcuno cattive notizie non è per nulla piacevole tanto più quando quel qualcuno è una persona alla quale teniamo molto.

In questi casi è inevitabile mettersi empaticamente al suo posto e provare ad immaginare il dolore che la notizia causerà.

Potremmo sentirci in colpa per il dolore dell’altra persona, come se il ruolo di “messaggero” ci rendesse responsabili della sua sofferenza.

E, dato che purtroppo, tutti noi prima o poi dovremo interpretare questo ruolo spiacevole, potrebbe esserti utile qualche consiglio per attenuare l’impatto di una cattiva notizia.

Quindi come comunicare una cattiva notizia?

Prima di tutto devi scegliere il momento giusto per comunicare l’evento.

Devi essere consapevole dell’umore dell’altro e sapere che avrai la sua piena attenzione, quindi, se è stressato da altri eventi, sarebbe consigliabile aspettare.

Inoltre se immaginiamo che la notizia provocherà una reazione emotiva molto forte, sarebbe meglio scegliere un posto tranquillo per evitare possibili interruzioni da parte di altre persone e facilitare l’espressione emotiva.

Devi anche considerare alcune variabili relative al linguaggio non verbale per evitare di aggiungere inutili sofferenze.

Ricorda che essere alla stessa altezza con l’altra persona fornirà un senso di uguaglianza mentre l’essere entrambi seduti, può facilitare il rilassamento fisico.

La distanza corporea non dovrebbe essere eccessiva, specialmente se la persona interessata è un amico o un parente, poiché la mancanza di vicinanza ostacolerebbe un abbraccio sincero o tenersi la mano.

Quando si comunica la notizia è importante iniziare spiegando tutto dall’inizio, fornendo gradualmente le informazioni in modo che l’altro possa intuire lo sviluppo della narrazione.

Cerca di limitarti a descrivere i fatti senza offrire interpretazioni o eventualmente consigli, in modo tale da non “contaminare” gli eventi per non far giungere l’altro a conclusioni erronee o fuorvianti.

Infine, prima di cercare di comunicare gli eventi nel modo meno dannoso possibile, chiediti se sei davvero la più adatta a farlo: soprattutto quando si tratta di una malattia o di un incidente, in questi casi spetta a ad un professionista adeguatamente formato per gestire questo tipo di situazioni.