La rivalità al femminile esiste e fa male alle donne

Le donne intelligenti non combattono tra di loro, ma si uniscono all'unisono per sconfiggere le grandi battaglie, insieme

Ogni tanto ci illudiamo, lo facciamo spesso in realtà, soprattutto quando parliamo di legami che dovrebbero esistere per natura, come quelli tra le protagoniste dell’universo femminile. Perché i film, così come le favole e le storie reali ci hanno parlato e insegnato la solidarietà femminile, quella sorta di sorellanza che dovrebbe appartenerci e che invece, troppo spesso, viene meno.

Perché la verità è che le esperienze ci hanno insegnato a combattere, o peggio a subire e a difenderci da quei piccoli soprusi mossi da quelle che consideravamo “amiche” e messi in atto solo per dimostrare che una è meglio dell’altra. E crescendo così, inevitabilmente abbiamo imparato a rispondere con la stessa moneta, cadendo in quel circolo vizioso che ancora oggi contraddistingue la nostra quotidianità, ma soprattutto l’intera società.

Perché la verità è che la rivalità è oggi più vivida che mai, anzi, sembra quasi una prerogativa dell’essere femminile. Provate a chiedere un po’ in giro cosa si dice di noi donne, alle altre donne: vi racconteranno che non siamo in grado di instaurare un’amicizia reale, che ci confrontiamo sempre con le altre fino a entrare in competizione per dimostrare chi è la migliore.

Eva contro Eva: la rivalità è donna

Sono molti i rapporti che vengono avvelenati dall’avidità e dall’invidia. E non lo dimostra solo il bellissimo film Eva contro Eva, una pellicola dolcemente spietata che delinea in maniera raffinata e pungente il ritratto psicologico delle relazioni femminili e della loro competitività, ma anche le nostre stesse esperienze.

Molto spesso, infatti, invece che spalleggiarsi a vicenda, le donne si scagliano l’una contro l’altra. Un fenomeno che spesso viene ingigantito a causa della cassa di risonanza dei social network.

Uno dei tanti temi portati alla luce dal caso Weinstein, per esempio, è stato proprio questo: molto spesso sono state le donne a puntare il dito contro le attrici che decidevano di uscire allo scoperto. Quando Asia Argento ha fatto la sua denuncia ai danni del produttore americano, seguita da molte altre star, da parte del mondo femminile si è levato il coro: “Perché non l’avete detto prima?”. Dopo aver subito molestie, molte attrici sono state accusate di voler rovinare la reputazione del produttore. Si è giunti al paradosso quando un centinaio di donne, tra cui Catherine Deneuve, ha preso posizione apertamente contro il movimento #Metoo, firmando una lettera nella quale rivendicavano la libertà di “essere importunate”.

Il fenomeno, però, non riguarda solo il mondo delle celebrità: un’indagine Ipsos ha dimostrato come spesso le prime accusatrici delle donne siano le donne stesse. Di fronte a casi di violenza, pensiero comune tra le intervistate pare che fosse “Se l’è cercata”.

Rivalità e scarsa solidarietà tra donne, inoltre, sembrano riguardare anche l’ambiente di lavoro. Invidia e competitività, che spesso sfociano nel mobbing, sono tra le principali cause di stress e depressione. Il fenomeno ha prodotto anche degli studi scientifici: secondo la dottoressa Fisher, a capo di un’equipe di ricercatori canadesi, “Parole offensive e occhiatacce non sarebbero altro che un modo per svalutare le altre femmine, aumentando così le proprie possibilità di sedurre il maschio“.

Certo, non dobbiamo generalizzare perché la vita stessa ci ha insegnato che esistono alcune amicizie destinate a restare per l’eternità. Così come abbiamo potuto vedere noi stesse come a volte, il supporto di altre donne, anche sconosciute, è stato salvifico.

Amiche e nemiche

È evidente, quindi, che non possiamo semplicemente parlare di un gruppo di donne come un covo di serpi, perché se è vero che la rivalità e l’odio tra persone dello stesso sesso esiste, è vero anche che c’è una parte di questo universo che sa essere solidale, gentile ed empatico. Ed è quella che più ci rappresenta, è quella che ci inorgoglisce di appartenere alla categoria.

Certo ci sono i confronti e a volte anche i grandi litigi, ma le donne sono dotate di grande sensibilità e solo loro sono capaci di creare delle relazioni forti e profonde, gentili e rispettose.

L’invidia e la competitività ci sono state insegnate sin da bambine, ma crescendo molte di noi hanno imparato che invece essere solidali, anche tra donne, può essere una vera scoperta. Perché le donne intelligenti non sono quelle che si fanno la guerra, al contrario, sono quelle che si uniscono per combattere le più grandi battaglie, quelle contro una società che le ostacola.