
Che l’estate faccia bene al cuore e all’anima è risaputo. Sarà merito del sole che illumina le nostre giornate, dei tramonti infuocati, degli aperitivi in riva al mare e dell’inizio delle nostre vacanze. Quello che è certo è che il batticuore è assicurato, e con lui anche un benessere diffuso.
Quello che forse non tutti sanno, però, è che in estate diventiamo tutti un po' più intelligenti. Sarà perché il nostro cervello si sta rigenerando? O forse perché ci dedichiamo di più alla lettura sotto l'ombrellone? Nessuna delle due ipotesi è corretta. È tutto merito (o colpa?) della stagionalità, e vi spieghiamo perché.
Lo conferma la scienza, e noi non possiamo che crederle: in estate il nostro cervello diventa più grande. A causa delle alte temperature e di una presenza maggiore di luce diurna, la massa celebrale si gonfia, raggiungendo dimensioni di gran lunga superiori rispetto a quelle che abbiamo negli altri mesi.
Ma non cantiamo vittoria troppo presto perché in inverno, e nei mesi freddi, il nostro cervello torna a essere quello di prima. Questo è quanto emerso da una ricerca condotta dagli scienziati dell'Olin Neuropsychiatry Research Center dell’Hartford Hospital.
Gli esperti, dopo aver analizzato per 15 anni un campione di 3 mila pazienti sani, hanno registrato una variazione stagionale delle dimensioni del cervello. Con le alte temperature, questo, si ingrandisce. Con le basse, invece, si rimpicciolisce.
La motivazione? I ricercatori sono di nuovo al lavoro per trovare una spiegazione, quello che è certo è che flusso sanguigno e ossigeno sono fattori determinanti. Gli scienziati, inoltre, hanno affermato che questo fenomeno potrebbe spiegare i disturbi legati alle condizioni meteorologiche e stagionali.
Ma quindi siamo davvero tutti più intelligenti in estate? Non proprio! Nonostante sia diffuso attribuire a chi ha un grande cervello, una grande intelligenza, la scienza ha smentito che è sempre così. Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania insieme a quelli della Vrije Universiteit è stata smentita questa credenza. Dopo aver messo a confronto persone con cervelli di diverse dimensioni è emerso che è vero che quello più grande ha delle capacità cognitive più sviluppate, ma la dimensione influisce solo per il 2% sui risultati globali.