Le differenze di genere passano anche per l’invecchiamento

Le differenze di genere, oggi, passano per tante cose: per il lavoro, per la gestione domestica e quella economica, per le relazioni e la bellezza, e anche per l'invecchiamento

Non ci stancheremo mai di ripetere che è nostro diritto invecchiare, mostrare le rughe e non nasconderle, sfoggiare i fili argentati che si moltiplicano tra i capelli e non coprirli. Perché invecchiare è naturale, e farlo con dignità non lede di certo il nostro valore.

Eppure non per tutti è così. Non lo è per quelli che misurano il vero valore delle persone con la bellezza, la sensualità e la tonicità e non perdono occasione per criticare, giudicare e puntare il dito verso le donne che hanno avuto l’ardire di invecchiare.

Sì perché questo ageismo, che si basa sul pregiudizio nei confronti di una persona in base alla sua età, sembra essere perpetuato solo nei confronti delle donne, la cui unica colpa è quello di crescere e invecchiare.

Cos’è l’ageismo e perché le donne ne sono vittime

Con il termine ageismo, coniato nel 1965 dal gerontologo statunitense Robert Neil Butler, si fa riferimento a un pregiudizio che si basa sostanzialmente sull’età di una persona e che si traduce con una discriminazione che colpisce i soggetti più anziani della società.

L’ageismo, così come la discriminazione nei confronti dell’età di una persona, non è ammesso in Italia e in Europa. Nel nostro Paese, infatti, sotto all’articolo 3 si legge che è vietata qualsiasi discriminazione nei confronti degli esseri umani, anche quelle legata all’età. Lo stesso divieto appare anche nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Tuttavia, nella società contemporanea questo pregiudizio è tornato a essere un problema reale. Probabilmente per colpa degli standard di bellezza che sono promossi dai mass media e dai social network, gli stessi che promuovono il mito della giovinezza e che quindi svalorizzano la figura dell’anziano. Del resto viviamo in una società dove apparire e più importante che essere, e non stupisce poi molto questa sorta di paura e avversione che cresce nei confronti dell’età che avanza.

Eppure si tratta di qualcosa che appartiene alla natura degli esseri umani. C’è chi invecchia prima e chi lo fa dopo, chi lo fa in un modo e chi un altro, ma tutti lo facciamo, uomini e donne indistintamente, e ogni giorno un po’ di più.

Le differenze di genere passano per l’età

L’ossessione nei confronti della vecchiaia non genera solo una svalutazione ai danni degli anziani, che rappresentano il tesoro più prezioso di un Paese, ma anche una vera e propria fobia rispetto a tutti quei segnali di invecchiamento. Così ecco che ci si aggrappa in tutti i modi alla giovinezza ricorrendo a interventi chirurgici, tinte per capelli, creme miracolose o sieri di bellezza, con la speranza di poter ingannare in qualche modo il tempo che scorre. E sappiamo tutti che questa paura appartiene molto più alle donne che agli uomini.

Il motivo è facilmente intuibile. Da sempre le donne sono oggetto di pregiudizi e di stereotipi che passano inevitabilmente per la bellezza, la stessa che garantisce un posto nella società. Diverso invece è per la controparte maschile, che può invecchiare come e quando vuole, senza subire lo scherno, la delusione o i commenti spiacevoli degli altri. Perché quando un uomo invecchia diventa persino più affascinante. La donna no, la donna perde la sua bellezza e con quella il suo valore.

Il fatto che l’ageismo sia diventato una questione di genere è stato evidenziato anche nel Global report on aging pubblicato dalla World Heart Organization, che ha portato alla luce questa discriminazione, spiegando come colpisca molto più le donne che gli uomini. E in effetti basta aprire i social network, o ascoltare i commenti degli altri, per vedere come anche celebrities dal calibro di Julia Roberts sono diventate vittime di ageismo, colpevoli solo di aver mostrato le loro rughe.

È chiaro che questo comportamento di massa non fa che aumentare l’insoddisfazione e la paura nei confronti del tempo che passa. Ma quello che dovremmo ricordarci sempre è che il valore delle persone non si misura con gli anni, e che la bellezza, quella vera, non risiede nel corpo, ma nell’anima.