Decluttering, la filosofia di vita per stare meglio

Quanti oggetti inutilizzati conserviamo perché “non si sa mai”? Il decluttering insegna a liberarsene per fare spazio e semplificare la vita

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

Il decluttering è una pratica che punta a liberarsi del superfluo, eliminando oggetti che non si usano più e che occupano spazio nelle nostre case e nelle nostre vite. Fare decluttering significa letteralmente eliminare ciò che ingombra, dai mobili agli utensili della cucina, dagli abiti che non vengono mai indossati alle scarpe acquistate d’impulso e poi dimenticate. Non si tratta solo di un modo per fare ordine in casa, ma di una vera e propria filosofia che, attraverso la riduzione di ciò che si possiede, consente di alleggerire la mente e semplificare la vita.

In controtendenza rispetto allo stile di vita consumistico che porta ad acquistare sempre più oggetti, a volte in modo compulsivo e senza un reale bisogno, e ad accumularli in ogni angolo della casa, il decluttering punta all’indispensabile, a ciò che realmente serve. Sono davvero necessarie tre paia di scarpe simili? Davvero non possiamo fare a meno di dieci utensili in cucina che svolgono più o meno la stessa funzione? Ha senso conservare abiti che non indossiamo da anni anche se non rispecchiano più i nostri gusti o la nostra taglia?

Il senso del decluttering non è però quello di gettare via ciò che non piace più o che non serve per fare spazio a nuovi oggetti, ma di fare proprio il motto “Less is more”, cioè avere meno per ottenere una migliore qualità della vita. Gli oggetti che riempiono i nostri appartamenti, infatti, riempiono anche le nostre vite poiché oltre ad occupare spazio, spesso richiedono tempo e impegno e un dispendio di energie fisiche e mentali e di risorse economiche che vengono sottratte ad altro. Liberarsi del superfluo e fare decluttering consente di risparmiare denaro, tempo, fatica e alleggerire non solo la propria casa ma anche la propria vita, liberando anche la mente.

Come funziona, vantaggi e benefici

Il primo vantaggio del possedere meno è indubbiamente quello di avere più ordine e più spazio a disposizione. Questo però genera una serie di eventi a catena che portano poi ai reali vantaggi e benefici del decluttering. Ad esempio, liberandosi di piatti e di bicchieri che non si utilizzano mai, potremmo svuotare la credenza, rendendoci conto che forse non serve più nemmeno avere una credenza e che potremmo eliminarla. La stessa cosa può poi avvenire con l’armadio: eliminando abiti rovinati, non più della propria taglia, fuori moda e tenendo solo i vestiti che realmente indossiamo ogni giorno, ci si potrebbe accorgere che forse non è necessario un guardaroba di grandi dimensioni. Proseguendo all’attacco di scarpiere, librerie, cassettiere e altri mobili, si potrebbe giungere alla conclusione che ciò che serve davvero è pari alla metà o addirittura a un terzo di ciò che si possiede, quindi si aprirebbero due strade: potremmo scegliere di avere una casa minimalista, con meno mobili e suppellettili o addirittura potremmo considerare l’idea di trasferirci in un appartamento più piccolo. Questo si tradurrebbe in meno tempo per le pulizie e la cura della casa e, nel caso si optasse per una casa di piccole dimensioni, anche in una netta riduzione delle spese. Anche senza arrivare a un trasloco, il decluttering consente di risparmiare, poiché abbracciando la filosofia del “Less is more” ci si educa a non comprare più oggetti inutili e a ponderare con cura gli acquisti, senza cedere alla compulsione o al fascino della moda.

Il tempo, le energie e il denaro risparmiati potrebbero essere utilizzati per altro: quel corso che migliorerebbe le possibilità di trovare lavoro, il viaggio rimandato da anni per difficoltà economiche, l’hobby abbandonato per mancanza di tempo, l’allenamento per ritrovare finalmente la forma fisica perduta e tanto altro. Il tempo e il denaro risparmiati non dovrebbero dunque essere destinati all’acquisto di nuovi oggetti ma dedicati a nuove esperienze, che favoriscano la nostra crescita personale o che migliorino la qualità della nostra vita.

Oltre a questi vantaggi pratici, esiste anche un altro beneficio legato al decluttering, da non sottovalutare: liberarsi del superfluo educa a “lasciar andare”. Imparando a distaccarsi degli oggetti, si riesce con il tempo anche a lasciar andare situazioni e persone che fanno parte della nostra vita ma che non portano alcun beneficio in termini di soddisfazione, serenità, appagamento e gioia.

Come si fa: consigli pratici

Fare decluttering non è particolarmente difficile, ma occorre avere una certa disciplina per riuscire a liberarsi agli oggetti. Spesso infatti, anche se non indossiamo più un abito, siamo affezionati a quell’abito, forse perché legato a ricordi positivi o a un’immagine felice di noi stessi quando lo portavamo. Eliminare il superfluo coinvolge dunque anche la sfera emotiva e psicologica, dunque è bene procedere a piccoli passi, senza pretendere di rivoluzionare la casa e la vita in pochi giorni. Di seguito una serie di consigli su come fare decluttering e su come liberarsi degli oggetti che non ci servono più.

Procedere a piccoli passi

Per iniziare a fare decluttering conviene partire da piccoli spazi, come un cassetto dove si accumulano spesso oggetti senza criterio o una mensola o un ripiano in disordine. Un buon punto di partenza potrebbe essere anche il mobiletto del bagno, eliminando cosmetici e farmaci scaduti, creme e prodotti per il make-up che non si utilizzano. Si può iniziare a fare spazio anche attraverso il decluttering digitale, sistemando il desktop del computer, eliminando le mail archiviate e inutili, cancellando l’iscrizione a mailing list i cui messaggi finiscono nel cestino prima ancora di averle aperte o eliminando app e foto dallo smartphone.

L’ideale sarebbe dedicare al decluttering uno spazio quotidiano o settimanale, così da non abbandonarlo dopo qualche tentativo. Una volta presa confidenza con il decluttering si potrà procedere “attaccando” i mobili della cucina, l’armadio, la scarpiera, la libreria, il garage, tenendo magari per ultimi quelli più problematici. Se ad esempio si amano i libri, questi saranno gli ultimi a essere “presi d’assalto”, mentre chi ama l’abbigliamento lascerà in fondo alla lista il guardaroba.

Distaccarsi dagli oggetti

È importante abituarsi a distaccarsi e a lasciar andare poiché, sebbene si tratti solo di “cose”, negli oggetti si investono denaro, tempo ed emozioni. Pensiamo a quando termina una relazione: la maggior parte delle persone reagisce quasi immediatamente gettando nell’immondizia foto, regali e ricordi, per voltare pagina. Lasciar andare quel vestito che indossavamo a 25 anni, può invece essere difficile anche se ormai di anni ne abbiamo 50, perché sarebbe un po’ come lasciar andare la venticinquenne che è ancora in noi. La stessa cosa vale per quel romanzo che ci ha cambiato la vita e che non riusciamo a togliere dallo scaffale anche se non lo sfoglieremo mai più, o per un regalo di una persona cara che, per quanto non sia di nostro gusto, ci ricorda il legame che abbiamo con lei. Per fare decluttering occorre dunque “fare amicizia” con l’idea che ci si può liberare degli oggetti, distaccandosi da ciò che rappresentano.

Cosa fare con gli oggetti eliminati

In genere, gli oggetti di cui liberarsi si dividono in due gruppi: quelli rovinati, non riparabili e inutilizzabili e quelli in buono stato ma che non si utilizzano da almeno 6-12 mesi. Gli oggetti danneggiati, andranno semplicemente gettati via (ovviamente conferendoli in modo corretto nella raccolta differenziata). Quelli in buone condizioni possono essere messi in vendita in un mercatino (anche online), barattati per generi alimentari o altri beni di consumo immediato, oppure regalato a chi ne ha bisogno. Internet aiuta moltissimo a regalare, barattare o vendere oggetti ed esistono un’infinità di gruppi sui vari Social Network dedicati a questo scopo e suddivisi per regioni, province e città.

E se non ci si sente pronti a dire addio a qualcosa? In questo caso, l’oggetto in questione potrà essere messo nei “forse” ed eliminato definitivamente dopo un periodo di 3-6 mesi, se in quest’arco di tempo è rimasto ancora inutilizzato.

I nuovi acquisti

Liberarsi degli oggetti per poi riacquistarne subito dopo sarebbe un controsenso. Per evitare di trovarsi a fare decluttering a intervalli regolari durante l’anno è bene scegliere con cura cosa comprare e cosa no, evitando acquisti compulsivi e “di pancia”. Inoltre, il decluttering è anche un modo per dare un freno alla smania consumista del nostro tempo, dunque prima di strisciare la carta di credito domandatevi se vi serve davvero quell’oggetto, se non ne potete fare a meno, se non avete già qualcosa di simile. Se si tratta di un vestito, di un paio di scarpe o di un accessorio, può aiutare valutare se davvero rappresenta il proprio stile, se ha colori e forme che donano, così da evitare acquisti che poi rimarranno nell’armadio perché non ci “somigliano”.

Se si stabilisce che quell’oggetto è utile, necessario e adatto alle proprie esigenze si può provare a cercarlo prima nei mercatini dell’usato, oppure in baratto o in regalo, anziché acquistarlo nuovo: in questo modo si riuscirà risparmiare e a fare bene all’ambiente, evitando di mettere in circolazione sempre più oggetti che, prima o poi, finiranno inevitabilmente in qualche discarica.