C’è qualcosa che, nel corso della nostra esistenza, tendiamo a sottovalutare: si tratta del peso di una bugia. Può non sembrare, ma ogni mancata verità è un macigno che opprime e lacera l’anima. E sì, questo vale anche per le bugie bianche che ci illudono, con il loro apparente candore, di essere innocue.
La verità è che scivolare nell’ammaliante fascino di queste menzogne è facile: sulla carta ci ripetiamo di non star facendo niente di male. Anzi, in alcuni casi, ci diciamo con profonda convinzione che la persona a cui stiamo mentendo non potrà che esserci grata, perché la stiamo “tutelando” da qualcosa di fastidioso, scomodo o addirittura doloroso.
Sì, perché tutte, almeno una volta nella vita, abbiamo mentito con il solo scopo di non urtare i sentimenti altrui o con l’intento di rafforzare la fiducia di chi abbiamo davanti. Tutte, almeno una volta nella vita, abbiamo alterato la realtà per cercare di tirare su un’amica che stava attraversando un momento difficile.
E, ancora, tutte, almeno una volta nella vita, abbiamo preferito non dire alla persona che avevamo di fronte che la “colpa” di alcune cose che le stavano accadendo era sua, perché stava già soffrendo troppo. Ma il punto, purtroppo, è che le bugie bianche sono la forma più insidiosa di bugia.
Sono, infatti, quelle che non solo minacciano la felicità degli altri, ma anche la nostra, perché ci rendono gradualmente meno trasparenti, più inaffidabili. Pronunciarle è facile, troppo facile, perché in fondo, spesso e volentieri, sono ammantate di buoni sentimenti che proviamo davvero, di parole che noi stesse vorremmo fortemente che fossero vere.
Di fatto però non è così. Così come in una bugia bianca non c’è verità, non c’è neanche onore, né tantomeno rispetto. Ma c’è di peggio: quando la persona cui questo tipo di bugia viene detta impatta con la realtà, si innesca una reazione a catena che in primis destruttura e distrugge la sua autostima e poi inficia il nostro rapporto con lei.
Chi si sente raccontare una bugia bianca e la scopre, non può capirne a pieno le buone intenzioni. È un principio simile a quello delle mezze verità, con l’aggravante che qui, di vero, c’è poso o niente. La persona che ha “ricevuto” questa bugia entra in loop di domande che stravolgono le sue certezze.
Noi, proprio noi che le siamo sempre state accanto le abbiamo mentito, non siamo state sincere come si aspettava, abbiamo scelto di percorrere la via più facile. Non abbiamo sfruttato ciò che rende le amicizie, i rapporti e le relazioni, sane e vive: l’onestà. E così, abbiamo irrimediabilmente rovinato il nostro rapporto.
Anche se fa male, la verità è sempre la scelta migliore. La schiettezza eleva i rapporti, li fa crescere e li ravviva. Le bugie, bianche o nere che siano, invece, la minacciano. Coltiviamo i nostri rapporti: con il tempo, anche quello che sul momento sembra un dolore diventerà una prova di lealtà.