I cani sono meglio dei figli?

Una domanda apparentemente scabrosa, la cui risposta, però, non è univoca. Ecco perché (per qualcuno) i cani possono essere meglio dei figli

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

È una domanda ricorrente e apparentemente irrazionale, a cui non si può rispondere in modo univoco: un amico a quattro zampe è meglio di un figlio?  

In questo articolo, esploreremo la dimensione della genitorialità, in contrapposizione alla possibilità di condividere la propria vita con un amico a quattro zampe.  

Amici a quattro zampe o figli: un vero dilemma 

È un argomento molto delicato, ma sono in tanti a porsi questa domanda, mettendo sullo stesso piano la relazione che si può instaurare con un cagnolino e il legame totalizzante che genera la nascita di un figlio.  

Ma come si arriva a chiedersi se i cani sono meglio dei figli?  

Prima di cercare di dare una risposta a tale domanda, mettendo a confronto effettivamente un bambino con un cagnolino, è bene analizzare la questione in modo diretto, eliminando il romanticismo, le convenzioni culturali e valutando solo l’atto di diventare proprietari oppure effettivamente genitori di una creatura indifesa.  

Gli studi scientifici sul legame uomo – cane 

Le evidenze scientifiche dimostrano che il legame uomo-cane può essere assimilabile alla relazione d’attaccamento che si instaura fra genitore e figlio.  

Circa vent’anni fa, il gruppo di ricerca guidato da Michael Tomasello del Max Planck Institute per l’antropologia evoluzionistica di Lipsia, in Germania, insieme a un team dell’Istituto Cśanyia di Budapest, pubblicarono separatamente articoli scientifici sulla capacità dei cani domestici di seguire i gesti dei loro proprietari per trovare il cibo nascosto.  

Questa scoperta ha dato il via a un’ampia area di ricerca che si focalizza sulle basi biologiche del legame tra uomo e cane 

I ricercatori hanno dimostrato che uomini e cani trovano compagnia l’uno nell’altro e si forniscono mutuo sostegno anche nelle situazioni rischiose. Questo legame di attaccamento è alla base della cooperazione. Ad esempio, noi umani aiutiamo i cani ad adattarsi alla società moderna, mentre loro ci assistono in aree in cui possiamo avere bisogno di competenze fisiche specifiche, come la guida per le persone non vedenti. 

Le ricerche, inoltre, hanno evidenziato che i cani possono facilmente adattarsi alla vita familiare grazie alle loro capacità di attenzione, sensibilità, comunicazione e comportamento emotivo similmente alle persone.  

Come gli esseri umani, i cani esprimono le sensazioni attraverso i vocalizzi, sembrano rispondere alle sfumature emotive del pianto e alle diverse tonalità della voce durante una conversazione.  

Inoltre, i cani eccellono nell’apprendimento attraverso l’osservazione, il che significa che possono seguire le regole della vita domestica. 

Bambini o cani, in cosa si distingue il rapporto di affetto e dipendenza 

Quando si tratta di decidere se accogliere un cane o mettere al mondo un bambino, la decisione è complessa e profonda. Entrambe le scelte richiedono tempo, impegno e attenzione, ma presentano differenze significative.  

Nelle prossime righe, esploreremo alcuni aspetti chiave di entrambe le opzioni, per aiutarti a dare una risposta al quesito iniziale: i cani sono meglio dei figli? 

Il valore di una scelta consapevole 

Se può accadere che un figlio arrivi inaspettatamente, il cane non “capita”. Certo, in passato succedeva più spesso che un bebè arrivasse e si fosse impreparati all’evenienza, oggi chiaramente questo è più raro, ma non impossibile.  

In entrambe le circostanze, che si decida di divenire genitori o proprietari di un cagnolino è necessario assumersi la responsabilità di quanto scelto. Una differenza importante fra le due possibilità è che, di solito, è possibile visionare il cucciolo prima di prenderlo per conoscerlo, valutare a pelle il feeling e le emozioni che evoca l’incontro. Questi iniziali attimi di condivisione sono fondamentali per capire e sentire dentro sé è davvero la cosa giusta da fare. E questo vale sia nel caso si decidesse di adottare un cucciolo, sia nel caso la scelta propenda per un cane adulto.  

Prendersi il tempo necessario per valutare tutta la situazione nell’insieme, dando il giusto peso a ciò che si percepisce, sono momenti cruciali che giocano un ruolo chiave per una vita insieme potenzialmente serena e felice. Per questo è possibile dire che adottare un cagnolino è spesso una scelta più consapevole e, in un certo senso, facilitata. 

L’arte antica della riconoscenza da parte del cane 

Se il rapporto tra figli e genitori spesso è segnato da fisiologici alti e bassi, è possibile affermare che i cani, per quanto non possano parlare, si rendono perfettamente conto di quello che facciamo per loro. Non danno nulla per scontato e sono riconoscenti, ricambiando l’impegno con gesti di affetto e amore. Questo non vuol dire che il cane sia in grado di rappresentare la sua riconoscenza, mentre i figli no, piuttosto che i loro sentimenti vengono manifestati in modo incondizionato, in qualunque momento della crescita, senza dubbi o esitazione. 

La crescita e il distacco nel rapporto uomo – cane 

Sia il cane che il figlio, nel corso della vita, crescono davanti ai nostri occhi. Per loro rappresentiamo una guida, un punto di riferimento durante tutte le tappe dell’evoluzione personale. 

Tuttavia, arriva un momento nella crescita di un figlio in cui è necessario creare un distacco, è il periodo difficile in cui i genitori hanno il compito di favorire e accompagnare il distanziamento nella relazione per facilitare la maturazione. Per alcuni genitori risulta più difficile, per altri più naturale.  

Queste dinamiche sono del tutto escluse nel rapporto uomo-cane. La crescita dei cuccioli, infatti, avviene sempre sotto la supervisione del proprietario: il cane, quindi, resta in famiglia da quando è più piccolo e per tutta la fase evolutiva, fino al distacco finale e definitivo.  

La sintonia tra padrone e cane 

Più il cane cresce, più si potenzia il legame della relazione con il proprietario. Più aumenta l’intimità e la profondità del rapporto, più si intensificano la sintonia, l’affiatamento e la comprensione reciproca 

Si arriva ad un certo punto della vita insieme, in cui basta veramente solo uno sguardo per capirsi e sapere cosa pensa l’animale, cosa sta per fare e, allo stesso tempo, per sentirsi profondamente compresi. 

Di solito nella relazione figlio-genitori è il contrario: più il figlio cresce, più ci si differenzia perché il ragazzo acquisisce una sua personalità con tratti più rigidi e marcati che potrebbero non essere approvati dalla famiglia d’origine e proprio per questo aumentano le incomprensioni. A volte si appianano con la maturità, altre volte rimangono tutta la vita; dipende molto da quanto impegno si mette nella relazione. Con il cane questo non accade: una relazione intensa, rimane vera e autentica fino alla fine dei giorni.  

In conclusione, i cani sono meglio dei figli: sì o no? 

Qualcuno potrebbe dire sì, altri potrebbero rispondere che l’amore dei figli non si replica 

Come diceva Schopenhauer “chi non ha mai avuto un cane non sa cosa significhi essere amato”. 

Dopotutto, i cani hanno la capacità di offrire qualcosa che nessun essere umano, neanche la persona più cara, può dare. È uno dei grandi misteri della loro natura e della profonda connessione che riescono a creare con i membri della loro famiglia. 

A prescindere da questo, naturalmente, non c’è una risposta univoca e assoluta alla domanda, in quanto esiste una variabilità soggettiva nell’opinione dell’uomo in materia, che non consente di esprimersi in merito. Se facessimo questa domanda a 100 persone, otterremmo risposte molto variegate: per qualcuno i cani probabilmente sono meglio dei figli, per altri assolutamente no, per altri ancora solamente la domanda e l’idea di metterli a confronto è così offensiva che nemmeno se ne può parlare. 

Una cosa è certa, con un amico a quattro zampe s’instaura una sinergia unica nel proprio genere, fatta di fiducia, di sensibilità tattile, di coccole, carezze e abbracci. Un’intesa immediata, priva di bugie, paure e pregiudizi: con i nostri amici pelosi, togliamo filtri e maschere poiché siamo consapevoli che saremo sempre accettati e mai abbandonati.  

Accudire un cagnolino, riflette l’esigenza di prendersi cura di qualcuno che ha realmente bisogno di noi, proprio come i figli, e ci fa sentire importanti, rafforzando la nostra autostima.  

I cani offrono un amore incondizionato che non delude mai: secondo le ricerche in campo psicologico, in definitiva, un pet è in grado di riempire serenamente la relazione di intensità e ricchezza che si può avere con un figlio.