Filaria nel cane: tutto quello che devi sapere per proteggerlo

La filaria nel cane può rivelarsi particolarmente pericolosa: come proteggere fido, le terapie e i consigli del veterinario

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

La filaria nel cane – conosciuta anche come filariosi – è una patologia cardiopolmonare. Colpisce i nostri amici a quattro zampe di ogni età e razza e può rivelarsi molto pericolosa, tanto da portare alla morte.

Cos’è e come funziona questa malattia

La filaria o filariosi cardiopolmonare è causata dal Dirofilaria immitis, un parassita che si trasmette tramite la puntura di zanzara. Il ciclo della filaria segue uno schema ben preciso: l’insetto punge un animale già infetto, le larve maturano, raggiungendo una forma infestante, sino a quando non migrano nel boccale dell’insetto. A quel punto la zanzara infetta un animale sano, trasmettendogli il parassita attraverso la puntura. Le larve, attraverso i capillari, migrano nel corpo del cane infestato, in seguito le macro filarie si stabiliscono nelle arterie polmonari e nel cuore.

Sintomi iniziali

Passano vari mesi prima che i parassiti della filaria riescano a raggiungere la maturità sessuale, insediandosi nelle arterie polmonari e nel cuore. Trascorrerà poi un altro periodo di tempo affinché i parassiti giungano a un numero necessario per provocare sintomi chiari. I segnali della filaria sono divisi, in base alla gravità della patologia, in quattro classi.

Nella forma lieve o subclinica, il cane non mostra dei chiari segni di malattia. I test di laboratorio però risultano positivi alla ricerca di antigeni della filaria. Nella forma moderata i parassiti che si trovano nelle arterie polmonari e nel cuore hanno raggiunto una dimensione tale da provocare affaticamento, difficoltà respiratorie, in particolare sotto sforzo, perdita di peso e tosse. Nella forma grave invece la filaria ha raggiunto delle dimensioni tali da causare dispnea, dimagrimento, anemia e fenomeni tromboembolici. Nella sindrome della vena cava, infine, i parassiti arrivano a compromettere in modo grave la salute del cane, tanto da metterne a rischio la vita.

Diagnosi

La diagnosi della filaria viene effettuata attraverso un semplicissimo test del sangue. Sarà il veterinario, dopo aver valutato i sintomi, a scegliere l’esame migliore per diagnosticare la patologia.

La filaria è una patologia subdola, questo perché tende a manifestarsi dopo molto tempo che il cane è stato infettato dal parassita. La profilassi preventiva, in questi casi, è essenziale. Nei cani che non sono stati mai sottoposti a misure atte a impedire la patologia o che non sono stati protetti per un determinato periodo sarebbe preferibile eseguire un test per ricercare gli antigeni. Si tratta di un esame non invasivo o doloroso che viene effettuato dal veterinario e consente di avere in fretta una risposta.

Se il test risulta positivo, il veterinario valuterà lo stato clinico del can e pianificherà, se possibile, una terapia farmacologica o chirurgica a seconda dei casi per uccidere tutti i parassiti che si trovano nell’organismo del cane. La precocità è fondamentale nella diagnosi della filaria. La terapia e la prognosi verranno determinate in base alla categoria di sintomi riscontrati.

Cure

La cura della filariosi cardiopolmonare è piuttosto complessa e lunga. La terapia, la profilassi e la somministrazione dei farmaci devono avvenire sempre sotto il controllo del veterinario. La cura varia – sia nel dosaggio che nella tipologia – da cane a cane in base ai singoli casi, proprio come accade per la leishmaniosi.

Il metodo maggiormente usato per trattare la filaria consiste nell’assunzione di anticoagulanti che permettono di contrastare le embolie causate dalle filarie morte. La terapia può risultare in molti casi rischiosa per il cane, andando a compromettere le funzionalità cardiache. Un altro aspetto importante riguarda l’eliminazione delle filarie che sono adulte e vive. Per farlo viene inoculato un farmaco nei muscoli lombari. In seguito si passa a una terapia microfilaricida. Nei casi in cui il cane è debilitato dalla patologia viene invece adottato un trattamento meno impattante e di lungo periodo. In ogni caso a scegliere l’approccio terapeutico giusto sarà il veterinario.

In ogni caso va sottolineato che le cure possono essere dolorose e addirittura rischiose per il cane. Proprio per questo la prevenzione resta un’arma ottima per combattere la filaria. Oltre alla profilassi, l’uso di prodotti per tenere lontane le zanzare, nei mesi caldi e nelle aree umidi, può essere efficace.

Come si prende

La filaria nel cane colpisce senza distinzione di età o razza. Numerosi studi però hanno dimostrato che sono maggiormente a rischio gli amici a quattro zampe che vivono all’aperto. Questo perché sono esposti maggiormente alle punture di zanzare e dunque al contagio del parassita che provoca la filariosi cardiopolmonare.

Il rischio inoltre è connesso all’area geografica in cui vive il cane. Nelle aree calde e con una umidità elevata infatti il clima è tale da favorire al meglio la proliferazione di zanzare. Nelle zone con clima secco e poco adatto alla crescita di questi insetti-vettore invece fido è meno a rischio.

Come proteggere il tuo cane: profilassi

Come proteggere il cane dalla filaria? Dopo aver effettuato un esame diagnostico e aver ottenuto un risultato negativo, si potrà realizzare una profilassi, somministrando una volta al mese, al tuo cane, un farmaco in grado di uccidere le microfilarie prima che possano stabilire nel cuore (dunque introdotte nell’organismo nei trenta giorni precedenti). Esistono poi dei prodotti a uso topico che possono ridurre il numero delle punture di zanzara, dunque il rischio di una infezione.

Esiste un vaccino per la filaria?

“Non esiste alcun vaccino contro la filaria – ci conferma Silvia Delfini, veterinario per cani e gatti -. Dunque la prevenzione resta l’arma migliore”. La prevenzione si può cominciare sin da cuccioli – una volta raggiunge le 6 settimane di vita – con la somministrazione mensile di un farmaco specifico o tramite una iniezione da effettuare annualmente.

“Prima di effettuare la profilassi preventiva – sottolinea la dottoressa – è importante effettuare uno specifico test per accertarsi che il cane risulti negativo. Sarebbe preferibile farlo all’inizio della primavera. In ogni caso è sempre bene chiedere consiglio al proprio veterinario: sarà lui a impostare e scegliere la corretta strategia per prevenire la filariosi cardiopolmonare”.