Occhi grandi, cuore ancora più grande. Poggiano il loro muso sulle nostre gambe e ci sembra di conoscerli alla perfezione ma… sono sicura che almeno una di queste curiosità sui cani per voi sarà una novità. Si tratta di una serie di facts interessanti (messe in ordine assolutamente casuale) che ci aiuteranno a saperne di più su di loro.
Dalle loro impronte all’approccio alla vita e all’educazione, ecco una panoramica sui quadrupedi che da oggi cambierà radicalmente il vostro modo di vedere loro o… alcuni aspetti a loro connessi. Buona scoperta!
Indice
L’impronta digitale
Chi ha rubato la polpetta? Chi ha spalmato bava sul vetro? Chi ha mangiato i calzini? Il marrano ha lasciato la sua impronta per cui non sfuggirà alla giustizia canina! E non, non parliamo della semplice impronta delle zampe: i polpastrelli canini non sono identificativi come quelli degli umani.
Parliamo invece dell’impronta del naso. Ebbene sì, l’impronta del cosiddetto tartufo dei cani è unica e identificativa come per gli umani è quella delle dita.
Il senso del tempo
Una convinzione diffusa è che i cani non abbiano senso del tempo. Una delle prove che viene “presentata” per dimostrarlo è che quando li si lascia da soli anche per pochi minuti, al ritorno festeggiano come se non ci vedessero da giorni. Non c’entra nulla.
I cani hanno senso del tempo: sanno quanto tempo passa, sanno se sono soli da poco o da tanto e se ne rendono conto sia per fattori esterni – suoni, odori, rumori, cambio della luce, etc. – sia da fattori interni – noia, fame, bisogno di fare la pipì, etc.
Perchè allora fanno tante feste anche dopo una separazione di pochi minuti? Una risposta è, perché sono sollevati di non rimanere da soli…
Non vivono solo nel momento
A proposito di senso del tempo: un’altra convinzione sui cani è che vivano nel momento, senza pensare al ieri né al domani. Empiricamente, qualsiasi proprietario sa che non è così. Invece, i pelosi mostrano costantemente di avere memoria e di pensare al poi.
Per esempio ricordano anche dopo giorni dove hanno lasciato un osso o un legno, sentono nell’aria l’odore del super nemico, si emozionano quando riconoscono che stanno arrivando in un posto che amano, riconoscono i suoni, si preoccupano quando tornano dal veterinario, si impegnano per fare quello che i proprietari si aspettano da loro e via dicendo,
Non avere memoria è evolutivamente strano, renderebbe il sopravvivere praticamente impossibile. Infatti è scientificamente dimostrato che i cani hanno memoria, emotiva, uditiva, razionale e olfattiva e pensano al futuro (non è ancora stato scoperto a quanto in là nel futuro pensano). Hanno anche la grande capacità di godere del momento.
Il nuoto
Un’altra convinzione sui cani è che essendo cani sanno nuotare. Non è così. I cani devono imparare a nuotare. Alcune razze sono geneticamente predisposte verso l’acqua – come i Labrador o i Terranova – per cui è più probabile che rispetto ad altri, per esempio i Bassotti o i Collie, quando vedono il mare o il lago lo affrontino dalla prima volta bene e senza paura.
Però è solo una questione di probabilità perché ci sono Labrador e Terranova che non amano l’acqua e Bassotti e Collie che sguazzano come pesci. L’acqua male affrontata può essere molto pericolosa per i cani, come per gli umani d’altronde, e i proprietari hanno il dovere di preparare adeguatamente le creatura pelose e gestirle in massima sicurezza.
La temperatura corporea
La temperatura normale dei cani è orientativamente tra i 38,3 e i 39,1 gradi, un po’ più alta di quella degli umani quindi. Anche i cani, come gli umani, possono avere la febbre, che può essere normale, alta o addirittura altissima e quindi pericolosa.
Dai 39,5 si dice che il cane ha la febbre. I sintomi sono letargia, tremori, inappetenza, vomito, tosse, occhi che sbattono, naso che sgocciola.
Un olfatto prodigioso
Tra i sensi dei cani, l’olfatto è il più prodigioso. La professoressa Alexandra Horowitz spiega questa dote in modo strepitoso: gli uomini si accolgono che c’è un cucchiaino di zucchero in una tazza di caffè, mentre l’olfatto dei cani percepisce un cucchiaino di zucchero nell’acqua di due piscine olimpioniche messe insieme.
Rispondono bene al positivo e male al negativo
Tanti parlano ancora di dominanza e predicano la sottomissione dei cani e l’uso di metodi coercitivi per ottenerla. Bene. Anzi, male, perché è scientificamente dimostrato, dovuto alla natura dei cani, che i cani non vogliono dominare gli umani.
Per cui, “sottomettere” i cani serve l’ego degli umani e non è una necessità dettata dalla natura dei cani. In più, i metodi coercitivi non lavorano sulle cause del comportamento ma inibiscono, spaventano, confondono, causano aggressività e comportamenti evasivi, riducono la capacità di apprendimento del cane, aggiungono ansia, paura, preoccupazione allo stato già alterato del cane, e impediscono lo svilupparsi di fiducia del cane nei confronti degli umani.
L’apparente efficacia dei metodi coercitivi si spiega con una analogia: sono comparabili a una pistola puntata alla testa per un umano. Quando uno ti minaccia puntandoti una pistola alla testa tendi a fare quello che ti dice. L’efficacia dei metodi coercitivi è solo apparente perché, visto che inibiscono e non ne risolvono le cause dei problemi, i comportamenti si possono ripresentare in qualsiasi momento, verso chiunque e generalmente notevolmente aggravati.
Anche volendo, assurdamente, trascurare questo aspetto e la ricchezza emotiva e cognitiva e l’aiuto straordinario che i cani danno al benessere degli umani, non si capisce per quale motivo chi pensa che con i cani esiste solo una relazione di antagonismo e lotta ne prenda uno. La triste (per gli umani e purtroppo anche per i cani) realtà è che lo fanno perché hanno bisogno di sentirsi forti e potenti e abusare dei deboli, i cani in questo caso, è molto facile.