8 inaspettate abitudini che il cane apprende dal suo padrone

Dagli atteggiamenti vocali alle abitudini alimentari fino alle simpatie: ecco come i nostri amici pelosi ci "copiano".

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Eleonora Toresi

Veterinaria

Amante sin da bambina degli animali, a 16 anni decide di diventare veterinaria. Si trasferisce in Spagna a studiare, prima a Lugo poi a Madrid, specializzandosi in medicina felina. Per DiLei scrive nella sezione Pets.

È un pensiero molto diffuso quello della somiglianza fra proprietario e amico a quattro zampe, tanto da spingere le persone a ragionare secondo il concetto “dimmi che cane hai e ti dirò chi sei”. In effetti, soprattutto nelle relazioni uomo-cane più intime, si trascorre molto tempo insieme, e questa stretta condivisione determina una progressiva tendenza ad assomigliarsi.

In questo articolo, andremo alla scoperta di ben otto strane abitudini che il cane assorbe dal proprio padrone. Scopriamole insieme!

I cani imitano l’uomo: studi ed evidenze scientifiche

Oltre a essere una credenza popolare comunemente condivisa, gli studiosi hanno provato a verificare se i cani riuscissero, in maniera spontanea, a riprodurre i gesti del proprietario, come una sorta di copying, un’imitazione naturale.

La conferma di questa capacità è emersa da uno studio condotto dall’Università di Vienna, che ha rivelato che i cani sono in grado di imitare con precisione i movimenti umani, utilizzando le zampe e il muso per riprodurre i gesti che l’uomo esprime con le mani e la bocca. Proprio come noi tendiamo a imitare automaticamente e involontariamente i movimenti del corpo di un’altra persona, i cani fanno lo stesso, perfezionando questa abilità in base all’intensità della relazione e al tempo di interazione con i loro proprietari.

L’esperimento mano – zampa / muso – viso

Questa ricerca, pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B., ha analizzato i comportamenti sorprendenti di dieci cani a cui era stato richiesto l’apprendimento di una sequenza motoria ben specifica, ovvero il gesto di aprire la porta, promettendo un biscotto come premio, in caso di successo.

Il primo gruppo, costituito da tre Border Collie, un Pastore Australiano e un meticcio, è stato incaricato di emulare i gesti del loro padrone. Al secondo gruppo, composto da quattro Border Collie e un meticcio, è stato richiesto di utilizzare la zampa dopo aver osservato il loro padrone utilizzare la testa o la mano, eseguendo movimenti precisi. I ricercatori hanno rilevato che i cuccioli del secondo gruppo hanno avuto necessità di un tempo maggiore per apprendere correttamente il gesto rispetto al primo gruppo, che aveva semplicemente imitato il padrone.

Ciò dimostra che i cani hanno una propensione innata all’imitazione mano/zampa, come spiega il dottor Friederike Range, il biologo cognitivo che ha condotto lo studio austriaco. L’esperimento ha anche rivelato che i cani non solo riescono a imitare i gesti dei loro padroni, ma possono anche riprodurli in una specie di analogia mano-zampa, muso-viso.

Inoltre la loro capacità di replicare è potenzialmente elevata; tuttavia, la tendenza a imitare i movimenti del loro proprietario è direttamente correlata all’intensità della relazione e incrementa con l’aumentare della sintonia tra di loro.

Il caso dello sbadiglio come comportamento appreso

Per confermare ulteriormente la teoria e renderla meno soggettiva, è stato condotto un altro esperimento sulla capacità di copiare e imitare da parte dei cani. Questo test è stato condotto su un gruppo di 25 esemplari, dai ricercatori dell’Università di Tokyo.

Il gesto da imitare era piuttosto semplice: si trattava infatti di uno sbadiglio.

Nella prima fase del test, i padroni dei cani dovevano sbadigliare di fronte ai loro cuccioli e conteggiare quante volte i loro amici a quattro zampe riproducevano effettivamente il movimento. Nella seconda fase dell’esperimento, il gesto era lo stesso, ma questa volta le persone di fronte ai cani erano completamente sconosciute.

La ricerca ha evidenziato che lo sbadiglio veniva riprodotto solo se eseguito dal proprio padrone e non da una persona qualsiasi. Lo studio ha svelato, dunque, alcuni aspetti interessanti.

Innanzitutto, lo sbadiglio del cane non è semplicemente un segno di stanchezza o sonnolenza, ma è anche un comportamento appreso dall’essere umano, che viene rafforzato dall’intensità del loro legame: come anticipato, maggiore è l’intensità della connessione tra il cane e il padrone e maggiore sarà la tendenza del piccolo amico a imitare i movimenti del suo umano di riferimento.

Il fatto che il cane imiti solo il suo padrone è un segnale dell’importanza della loro relazione. Quindi, l’imitazione da parte del cane è un effetto della fiducia nel proprietario e della forte sintonia che li lega. In definitiva, poter osservare tali gesti nei nostri piccoli amici conferma quanto sia potente la loro capacità di “leggere” la comunicazione umana.

I comportamenti che rendono il cane uguale al proprio padrone

Al fine di esemplificare quanto sopra descritto, riportiamo di seguito otto strane consuetudini che i cani acquisiscono dai padroni. Si tratta di caratteristiche, atteggiamenti e abitudini inaspettate che, con il tempo, rendono la somiglianza con il proprietario sempre più marcata:

  1. Linguaggio: i cani copiano il linguaggio durante una conversazione e tendono a vocalizzare in modo più intenso se il proprietario ha un tono di voce potente. Ebbene sì, quando capita di alzare la voce, il cane a suo modo imparerà a fare lo stesso, accentuando il suo verso.
    Se tale comportamento è frequente, oppure se capita spesso di rivolgerci a lui con toni vivaci, anche il nostro amico a quattro zampe emetterà, con grande probabilità, dei suoni adeguati in risposta.
  2. Dormono con i padroni, adattandosi agli orari e alle abitudini della famiglia. I ritmi di un animale sono molto differenti rispetto a quelli dei suoi umani di riferimento, ma con il tempo i cani si abituano e basano la propria routine giornaliera su quella del branco umano a cui appartengono. Inoltre, se è concesso, sono generalmente ben felici di spartire il letto con il padrone.
    Questo aspetto di condivisione può rafforzare il legame e la relazione tra i due, garantendo al proprietario un sonno tranquillo e sereno, grazie agli effetti benefici dovuti alla vicinanza del cane, e dando al piccolo amico la possibilità di riposare in relax poiché protetto, vicino alla figura che identifica come “base sicura”.
  3. Tutti a “tavola”. Capita che, per comodità, si sincronizzino le ore dei pasti dell’animale con quelle del proprietario. Se il cane inizia a mangiare agli stessi orari della famiglia umana, tenderà ad abituarsi e anche ad avvertire la sensazione di appetito proprio in quei momenti, manifestando richieste in tal senso. Questa usanza espone l’animale ad abitudini più o meno scorrette di condivisione di piccoli bocconi del pasto dalla tavola; la correttezza di tale pratica va sempre discussa con un medico veterinario di fiducia.
  4. Passeggiata. Se cane e padrone sono abituati a fare attività fisica insieme, come una corsa o una camminata, allora l’animale si aspetterà di seguire sempre quella routine. I cani sono molto abitudinari e non assecondare questa loro natura metodica potrebbe essere causa di stress. Tale situazione potrebbe giovare al proprietario, poiché, è facile che, se il cane acquisisce l’abitudine di uscire sempre alla solita ora, avviserà quando è arrivato il momento tanto atteso spronando e contrastando la pigrizia del proprietario!
  5. Stessi amici, stessi nemici. Quando a pelle sentite affinità per qualcuno, potete essere sereni perché è praticamente certo che piacerà anche al vostro cane; allo stesso modo, se non sentite feeling con una persona, l’animale percepirà la relazione con l’individuo come sgradevole, assecondandovi.
  6. Emotivi come noi. A chi non è capitato di avere una brutta giornata e di essere un po’ giù di morale? In quella occasione è probabile che abbiate notato che anche il vostro animale condivideva lo stesso atteggiamento.
  7. Affettuosi oppure no, proprio come il padrone. Se l’essere umano tende ad essere un coccolone, allora anche il cane avrà lo stesso atteggiamento, mentre risulterà meno incline all’affetto se il padrone è una persona che rifugge dal contatto fisico.
  8. Sincronizzati. Come avrete capito, i cani tendono a copiare l’atteggiamento, le movenze e il comportamento del proprietario e quindi, grazie a questa capacità, con il tempo tendono a diventare sempre più simili a loro.

Dopotutto, la capacità di imitazione e contro-imitazione automatica descritta nei cani non nasce per caso, ma origina dagli albori dell’addomesticamento che progressivamente, grazie all’evoluzione della specie e all’intensificazione della relazione con l’uomo, ha favorito il loro sviluppo e la loro educazione, aumentando la possibilità e le potenzialità di questi animali nella concreta partecipazione alle attività umane.

In definitiva, il legame tra un cane e il suo proprietario può portare a una serie di abitudini e comportamenti simili tra loro. Studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che i nostri amici a quattro zampe sono capaci di imitare i movimenti umani e anche le abitudini. È stato provato, inoltre, che questa capacità cresce con l’intensificarsi della relazione tra i due, dimostrando l’estrema affinità che può legare un cucciolo al suo adorato padrone.