Scuola, nuove regole per evitare la DAD: come funziona la quarantena

Il governo sta valutando di adottare nuove misure per il contenimento della pandemia che eviterebbero il ricorso alla DAD in caso di positivi in classe

Il tanto temuto inizio delle lezioni non ha avuto l’effetto negativo che ci si aspettava sui numeri dei contagi. Una buona notizia, considerato il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, in cui a ottobre si discuteva già di quali regioni far tornare in zona rossa.

Merito dei vaccini, che hanno ridotto la diffusione del virus e soprattutto l’incidenza sui ricoveri. Per questo motivo il governo starebbe pensando di allentare le misure che riguardano le scuole e il protocollo finora adottato quando si verifica un caso positivo in una classe.

L’idea è quella di andare “verso un contenimento della quarantena per chi è vaccinato”, come ha fatto sapere il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha anticipato i punti principali delle nuove direttive che potrebbero presto diventare effettive.

Scuola, le regole oggi

L’obiettivo è limitare al minimo indispensabile il ricorso alla didattica a distanza e per farlo si è deciso di allentare la pressione in caso di studenti trovati positivi. Al momento, quando viene rilevato un caso positivo, tutta la classe finisce in quarantena (10 giorni per i non vaccinati e 7 per i vaccinati, almeno per gli alunni dai 12 anni in su). Per tornare in aula è necessario ripetere il tampone trascorsa la quarantena. Sono le Asl, però che hanno in mano la gestione di tutto e questo ha provocato una serie di disequilibri tra le Regioni.

La proposta, il nuovo protocollo per le scuole

Le nuove regole partono dal presupposto che il vaccino riesca a limitare la diffusione del virus e che dunque possa essere modificata la definizione di “contatto stretto”. In caso di studente positivo, quindi, le lezioni in presenza non verrebbero interrotte grazie a un “uso mirato dei tamponi che possono consentire, proprio per la specificità del contatto, di poter permettere la didattica in presenza“. Ciò significa che tutti gli studenti della classe in cui è stato rilevato un caso di Covid saranno sottoposti a tampone, che verrà ripetutto nuovamente cinque giorni dopo.

Se si troverà un secondo positivo, gli alunni non vaccinati andranno in DAD, mentre quelli già vaccinati potranno proseguire in aula. Solo se il numero dei positivi arriva a tre scatterà la quarantena per tutta la classe.

Per gli alunni sotto i 12 anni, le regole sono diverse, e la quarantena è prevista per tutti solo quando vengono individuati due positivi in classe. Nelle scuole dell’infanzia e nei nidi, invece, la quarantena scatterebbe subito.

Quando entreranno in vigore le nuove regole

Al momento si tratta soltanto di una proposta, presentata dal Ministero dell’Istruzione e dall’Istituto Superiore di Sanità. Il documento è al vaglio delle Regioni, che per settimana prossima dovrebbero dare la loro approvazione.

In linea di massima, però, queste saranno le regole approvate, considerato che da mesi dirigenti scolastici e sindacati chiedono indicazioni univoche (e non delegate alle singole Asl) per ridurre i tempi della quarantena. Dalla fine di ottobre, quindi, il nuovo protocollo dovrebbe essere già operativo.