Mascherine sui mezzi pubblici: le nuove regole dal primo ottobre

Cambia nuovamente il regolamento sui mezzi pubblici per quanto riguarda le mascherine. Le novità da ottobre

Passi in avanti nel ritorno alla vita di tutti i giorni post Covid-19. Lo dimostra il fatto che il 30 settembre decade l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici. Una decisione a dir poco rilevante, che evidenzia come l’approccio al virus sarà differente negli ultimi mesi di questo terzo anno di pandemia, il 2022.

Addio mascherine sui mezzi pubblici

A partire da sabato 1 ottobre 2022, chiunque voglia può rinunciare a indossare la mascherina per poter viaggiare sui mezzi pubblici. Nessuna differenza, che si tratti di bus, metropolitana, treni, aerei o navi.

Si è deciso di lasciar decadere l’obbligo della FFP2. Sarebbe infatti servito un decreto firmato dal Presidente del Consiglio per rimandare il tutto a data da destinarsi. Tutto ciò non è mai arrivato, il che va a modificare una delle più importanti regole di gestione della crisi sanitaria.

Se è vero che le mascherine non sono più obbligatorie in strada e da ottobre sui mezzi pubblici, ciò non vuol dire ogni luogo abbia di colpo abbandonato ogni forma di prevenzione legata a questo dispositivo.

Per poter accedere negli ospedali, ambulatori e RSA è anche obbligatorio proteggere bocca e naso con una mascherina. In questo caso è infatti giunta una firma da parte del Governo uscente. Si tratta di quella del Ministro della Salute Roberto Speranza.

La sua ordinanza proroga l’uso del dispositivo fino al 31 ottobre nelle seguenti strutture:

  • sanitarie
  • socio-sanitarie
  • socio-assistenziali

Quali sono le restrizioni Covid attive

A partire da sabato 1 ottobre nessuno può più imporre l’uscita forzata di un passeggero a causa del mancato uso della mascherina FFP2 sui mezzi pubblici. Come avvenuto con l’addio al dispositivo all’aperto, però, si corre il rischio di ritenere ormai fuori tempo massimo tutte le restrizioni Covid.

La pandemia non è alle spalle, anche se di passi in avanti ne sono stati compiuti tantissimi dall’inizio del 2020. Siamo sempre più vicini a riprendere quella normalità di un tempo al 100%, anche se forse un senso di timore resterà in tutti noi, modificando leggermente le abitudini generali.

Ad ogni modo di regole contro il Coronavirus ve ne sono ancora. Già citata la proroga per l’obbligatorietà della FFP2 all’interno di ospedali, ambulatori e RSA, ma occorre ricordarne altre. Cosa accade, ad esempio, sul luogo di lavoro?

In queste aree, il cui è concreto il rischio di aree affollate e spazi ristretti, resta in vigore l’attuale protocollo, almeno fino al 31 ottobre. Per allora, l’Italia avrà un nuovo Governo e si comprenderà la linea che vorrà seguire sul fronte della lotta al Covid.

A fine giugno è stato aggiornato il protocollo, che sottolinea come la mascherina non sia più obbligatoria nei luoghi di lavoro privato. Raccomandata però laddove non sia possibile mantenere un certo distanziamento minimo tra i dipendenti. Per quanto riguarda il settore pubblico, permane la raccomandazione e non l’obbligo, con particolare riguardo al personale a contatto con il pubblico, in assenza di barriere protettive.

Nel privato, infine, si ricorda come il datore di lavoro debba ancora garantire la disponibilità di mascherine FFP2 ai propri dipendenti. Ciò per consentirne l’utilizzo a chiunque lo volesse. Le restrizioni più ferree riguardano dunque l’ambito sanitario, l’unico che considera ancora il Green Pass, richiesto a operatori, ricoverati e visitatori fino al 31 dicembre.