Elezioni politiche 2022, come e quando si vota

Tutto quello che c'è da sapere sulle prossime elezioni politiche, dal sistema elettorale alla data prescelta, tutte le info utili per arrivare preparati

L’attuale crisi di governo in Italia, con le dimissioni di Mario Draghi, ha portato allo scioglimento delle Camere, e dunque alla necessità di nuove elezioni politiche, in anticipo sulla scadenza naturale della legislatura. Verrà applicata la nuova legge elettorale Rosatellum, che prevede un sistema misto, oltre che a un dimezzamento di deputati e senatori. Vediamo come e quando si voterà.

Elezioni politiche 2022: quando si vota

Dopo lo scioglimento delle Camere, a causa della crisi di governo e la fine dell’esecutivo di Mario Draghi, è partito il conto alla rovescia per le elezioni politiche. La data fissata è quella del prossimo 25 settembre, e molto probabilmente si potrà andare alle urne anche il giorno successivo.

La firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul decreto di scioglimento ha messo in moto gli ingranaggi dei partiti, tra propaganda incessante (una campagna elettorale d’estate non è certo semplice) e date da rispettare.

Il 27 luglio, infatti, è la scadenza per la presentazione degli elenchi degli elettori all’estero. Entro il 14 agosto, invece, i partiti dovranno presentare, presso il ministero dell’Interno, i simboli elettorali ufficiali. Le liste elettorali definitive invece dovranno essere presentate non oltre il prossimo 22 agosto. La campagna elettorale durerà un mese, e avrà inizio il 26 agosto 2022. I manifesti elettorali dovranno essere esposti negli appositi spazi.

Dato che le votazioni si terranno il 25 settembre, salvo imprevisti, la prima seduta del nuovo Parlamento si terrà non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni, dunque il 13 ottobre.

Elezioni politiche 2022: la nuova legge elettorale Rosatellum

La nuova legge elettorale che regolamenterà le prossime elezioni politiche implica un sistema misto proporzionale e maggioritario. L’attuale legge elettorale è nota come legge Rosato o Rosatellum dal nome di Ettore Rosato (ora in Italia Viva), ovvero uno dei principali sostenitori di questo testo, e nel 2018, quando è stato approvato, capogruppo del Partito democratico alla Camera, oggi in Italia Viva.

Come accennato, questa legge prevede un sistema elettorale misto, ovvero in parte proporzionale e in parte maggioritario. Cosa vuol dire? Un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto con sistema maggioritario, quindi in collegi uninominali, mentre i restanti due terzi, divisi tra i partiti rispettando i risultati percentuali ottenuti alle elezioni, saranno assegnati con il sistema proporzionale. Una piccola percentuale di eletti spetta alle circoscrizioni estere.

Nel dettaglio, il 37% dei seggi di entrambe le camere viene assegnato con il sistema maggioritario, ovvero viene eletto il candidato più votato, secondo il sistema uninominale secco. Il restante 61% sia di Camera che di Senato è ripartito in proporzione tra le coalizioni e le singole liste che abbiano superato le soglie di sbarramento previste dal Rosatellum. Al Senato, per potere eleggere un rappresentante, le coalizioni devono raggiungere la soglia del 10%.

Ci sarà anche un corposo taglio dei parlamentari eletti, la vera novità in atto: gli italiani dovranno votare 400 deputati e 200 senatori a differenza di come avveniva in precedenza, ovvero 630 deputati e 315 senatori.