L’arrivo delle varianti e di quella che è stata definita la terza ondata della pandemia ha portato il governo di Mario Draghi ad adottare misure più restrittive. Diverse Regioni sono attualmente in zona rossa e questo ha comportato la chiusura di gran parte delle scuole di ogni ordine e grado, anche quelle dell’infanzia che invece con i precedenti decreti rimanevano aperte, e il ritorno alla didattica a distanza.
Attualmente non è stata comunicata una data di riapertura, né ci sono nuove indicazioni sulla possibilità di rientro in classe almeno per i più piccoli. Tuttavia, sono in molti a spingere affinché i ragazzi possano tornare in aula dopo le vacanze di Pasqua.
Il premier Mario Draghi aveva dichiarato: “Per quel che mi riguarda, la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media”. Ora si attendono i prossimi monitoraggi per un eventuale passaggio alla zona arancione per le Regioni che avranno riscontrato un calo nei contagi, dal quale dipenderebbe un ritorno tra i banchi.
A tal proposito la ministra per le Pari Opportunità ha detto a Sky Tg24: “La scuola è chiusa nelle regioni rosse e mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire. Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria”.
Il 6 aprile, infatti, è la data in cui “scade” l’ultimo provvedimento annunciato dal governo in vigore, appunto, fino a Pasquetta. Bisogna quindi capire quali decisioni saranno prese per il periodo successivo a quella data.
Lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, e governatore in Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dice di augurarsi che le scuole aprano il prima possibile, “appena avremo i numeri in base a quanto previsto dal Dpcm noi le riapriremo. E mi auguro che sia l’ultimo anno scolastico per gli studenti con la didattica a distanza”.
Diversa, invece, la situazione per quanto riguarda i giovani universitari, per i quali è difficile che possano esserci cambiamenti, almeno secondo quanto anticipato dalla ministra Cristina Messa, che ha preferito rimanere prudente sull’ipotesi di rientro negli atenei, perlomeno non dopo Pasqua: dove il colore della zona lo permetterà si potrebbe pensare a una ripresa di una piccola percentuale di studenti, probabilmente le matricole.
Intanto, come spesso è accaduto in questi mesi, la situazione è piuttosto confusionaria e varia da Regione a Regione anche in virtù delle decisioni prese dai singoli governatori.
In Alto Adige, per esempio, dopo 6 settimane di lockdown, il 22 marzo hanno riaperto le scuole medie e dopo Pasqua dovrebbero riaprire anche le superiori. In Liguria, invece, prevale la strada della prudenza, con il presidente Toti che ha firmato un’ordinanza che prolunga la DAD al 100% per le scuole superiori fino al 31 marzo, pur essendo la Regione in zona arancione. Stessa cosa in Abruzzo, dove però restano a casa anche le scuole elementari e medie.
In Umbria, sempre zona arancione, sono tornate in presenza il 22 marzo alcune scuole: i più piccoli fino a 6 anni che frequentano asili e materne e i bambini delle primarie nei comuni dei distretti sanitari in cui i contagi non superano i 200 casi settimanali ogni 100 mila abitanti.
Anche la Calabria è zona arancione, ma a causa dell’aumento dei contagi il Comune di Catanzaro ha sospeso le lezioni in presenza di tutte le scuole, compresi servizi educativi per l’infanzia e scuola pubblica dell’infanzia pubblici e privati, da lunedì 22 a mercoledì 31 marzo. Il ritorno in presenza fra i banchi, considerando la chiusura per Pasqua a partire dall’1 aprile, è previsto per martedì 6 aprile.
Il Molise, tornato in arancione, ha mantenuto però quattro comuni in zona rossa (Termoli, Jelsi e Toro in provincia di Campobasso e Agnone in provincia di Isernia). Qui le scuole sono rimaste chiuse.
Diversa la situazione della Sardegna, passata da zona bianca ad arancione. Le misure stabilite dal governo prevedono che asili nido, scuole dell’infanzia, elementari e medie possano restare aperte. Mentre le superiori proseguono le lezioni in presenza a rotazione dal 50% fino al 75%, gli altri in dad.
Il Lazio, infine, è attualmente in zona rossa, ma sono in molti a premere per un ritorno sui banchi prevedendo tamponi obbligatori per gli studenti.