Di libri che esortano a fuggire dal mondo per tornare a vivere in armonia con la natura, imparando a provvedere da soli a se stessi ne sono stati scritti tanti.
Ma c’è un libro, in uscita a giorni, che esorta all’autosufficenza come mezzo di evoluzione. Come diventare autonomi e combattere la crisi, senza muoversi da casa. Senza rivoluzionare del tutto la propria vita.
Il libro – di Massimo Acanfora, giornalista di Altraeconomia e di Ilaria Sesana, esperta di temi legati al sociale – Autosufficienza, in uscita per Ponte alle Grazie, propone i piccoli passi e le scelte forti ma non estreme.
Cambiamenti da fare gradualmente e condividere con chi si ha vicino per dare una svolta alla vita.
Il sistema economico è in crisi, il lavoro diventa sempre più precario e il nostro futuro diventa incerto.
Tutto questo ci invita a un cambiamento radicale delle nostre abitudini. L’autosufficienza, il fare a meno, il far da sé sono nuovi e vecchi modi di gestire le risorse che sono a nostra disposizione.
Una rivoluzione lenta ma profonda, che ha il sapore non della rinuncia ma dell’autonomia, dell’essenzialità, della sobrietà e del risparmio.
Autosufficienza significa cambiare il proprio modello di benessere: poter vivere bene rinunciando al superfluo, valorizzare le forme di ricchezza alternativa e quelle della collettività. Fare scelte alimentari sostenibili .
Autosufficienza è il primo passo per costruire un sistema nuovo. Nel libro sono elencati i valori del fare da sè, e per ognuno
Ecco il decalogo dei dieci valori fondamentali del fare da sé, e accanto a ognuno una frase illustre che lo rappresenta:
- Essere indipendenti dal sistema – Hermann Hesse scriveva: "La solitudine è indipendenza." Però fare da soli non significa "essere" soli, ma scambiare, creatività e conoscenze.
- Recuperare la manualità e il saper fare – Il Mahatma Gandhi diceva: "Chi non usa le mani non ha musica
nella sua vita" - Imparare a “rinunciare” al superfluo – L’ambientalista e scrittore Henry D. Thoreau, scriveva: "Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose delle quali può fare a meno".
- Autoprodurre invece di acquistare – La "Giornata del non acquisto", nata in Canada nel ’92 è profetica: meglio scegliere di non comprare, che essere costretti dalla crisi a "rinunciare".
- Fare a meno, per quanto possibile, del denaro – Ancora Gandhi: "Devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Perché un conto è far parte di un ingranaggio, un altro essere complici del sistema.
- Adottare stili di vita eco-rispettosi – Nel Saggio sul dono, Marcel Mauss sostiene che l’obiettivo del dono e della gratuità è "creare una società più larga ed amichevole". Es. Il barattto, il volontariato
- Condividere le proprie conoscenze – Richard Stallmann, sostenitore del software libero, dice: "La società ha bisogno di libertà, quando un programma ha un proprietario, l’utilizzatore perde la libertà di controllare parte della sua vita".
- Fare insieme agli altri – Marinella Correggia, giornalista e ambientalista, spiega che fare da soli non significa agire in solitario. Quando si è un gruppo, una comunità, si è più forti e il valore delle esperienze si moltiplica. Es. Il cohousing, gruppi di acquisto
- Dare valore al tempo e alla lentezza – La liberazione del tempo. È il tempo la risorsa più scarsa della nostra epoca. Potersi fermare – forse – è già un atto di indipendenza.
- Cambiare il mondo – Don Milani in Lettera a una professoressa: "Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia".