Addio calze sbeccate: ecco i collant indistruttibili

Li ha inventati una donna. Sono realizzati con lo stesso tessuto impiegato per giubbotti antiproiettile, attrezzature da arrampicata o da barca a vela

È uno degli incubi di ogni donna, il collant sbeccato. Soprattutto quando si sceglie di indossare un paio di collant leggeri, la paura è in agguato: basta l’angolo di una sedia o un’unghia rotta per smagliare le calze o peggio ancora farci direttamente un bel buco. Ecco perché, spesso, l’unica soluzione che ci sembra ovvia è quella di infilare in borsa uno o più paia di collant di scorta. Oggi non più perché una donna ha creato il collant indistruttibile.

Il suo nome è Katherine Homuth. «Perché l’uomo può andare sulla Luna ma non può esistere un collant indistruttibile?», è stata la domanda che si è fatta questa donna geniale, che non riusciva a spiegarsi come mai l’innovazione tecnologica non riuscisse a portare cambiamenti positivi al di fuori dell’elettronica di consumo, per esempio nell’industria dell’abbigliamento, che da sola causa il 10% delle emissioni globali di carbonio e quasi il 20% dello spreco di acqua.

Detto, fatto. Nel 2018 Katherine ha creato una start-up, Sheerly Genius (diventata poi SRTX), che – attraverso un approfondito percorso di ricerca – è riuscita a creare la calza che non si rompe, prodotta grazie a una versione miniaturizzata delle fibre che tradizionalmente sono impiegate per giubbotti antiproiettile, attrezzature da arrampicata o da barca a vela.

Per riuscire a trasformare il suo sogno in realtà, Katherine Homuth lancia una campagna su Kickstarter, un sito americano che si occupa di racconta fondi per finanziare progetti. La sua idea è stata accolta con grande favore, tanto che oggi la calza indistruttibile è fabbricata nel più grande calzificio di Montreal, in Canada, dove ha sede l’intero team. Il tipo di maglia, ribattezzata Sheertex, è alla base di tutta la produzione. «Credi nell’impossibile. L’abbiamo fatto, e oggi siamo qui», dice Katherine.

Il collant indistruttibile parte da un costo di 35 euro circa nella sua versione basic, fino a 66 euro. Il fatto che sia resistente lo rende ovviamente anche ecologico. Pensate infatti che ogni anno nel mondo si butta via una quantità enorme di collant. I collant comuni vengono generalmente riutilizzati dalle 3 alle 6 volte, questo fa sì che mediamente una donna acquisti 10/11 collant a stagione, per un costo di circa 100 dollari l’anno, 110mila tonnellate di rifiuti che finiscono nelle discariche.

«Creiamo le calze più resistenti sul mercato – dice orgogliosamente Katherine – non solo: i nostri collant sono sopra gli standard medi. Sono freschi e leggeri». L’azienda oggi guarda avanti e pensa alle realizzazione di nuovi prodotti, come fasce per i capelli, elastici e biancheria intima.

Fonte: Sheertex
Katherine Homuth – CEO & Director SRTX