I migliori font per dislessici e per chi ha difficoltà a leggere

Se tuo figlio soffre di dislessia, o di altri disturbi della lettura, puoi aiutarlo con la scelta di caratteri capaci di agevolarlo

Tra i DSA, i disturbi specifici dell’apprendimento, la dislessia è il più comune. E, chi ne soffre, sa quanto incomprensibile possa risultare un testo scritto. Perché è proprio così, che la dislessia si manifesta: con una difficoltà nella decodifica di ciò che è scritto.

Tuttavia, ci sono font (tipologie di caratteri) che – più degli altri – risultano comprensibili. Sono i font creati appositamente per facilitare la lettura, e quindi la comprensione di un testo, alle persone dislessiche. E, sebbene non siano miracolosi in quanto non è certo con la scelta del giusto carattere che la dislessia si “cura”, sono comunque un valido aiuto per la lettura strumentale.

La BDA (British Dyslexia Association) ha redatto una sorta di guida stilistica che fornisce indicazioni utili per la creazione di un materiale didattico indicato anche per chi soffre di dislessia. E, tra i vari temi affrontati, vi è proprio quello dei font: dalla grandezza delle lettere allo spazio tra le medesime, dall’interlinea più marcata ai grafemi simili che possono trarre in confusione (es. p-b), tanti sono gli aspetti da tenere in considerazione.

Quali sono i font migliori? Innanzitutto EasyReading, frutto di anni e anni di studio e supportato dal parere scientifico secondo cui sarebbe davvero accessibile a tutti, e capace di agevolare la decodifica di un testo scritto. Ibrido e dal design essenziale, ha – come principale punto di forza – la combinazione tra lettere con grazie (serif) e lettere senza grazie (sans-serif). Le grazie appositamente studiate (nell’ambito dei font, le grazie sono degli allungamenti ortogonali presenti alle estremità delle lettere) impediscono la confusione tra lettere simili per forma, mentre gli ampi spazi calibrati contrastano l’effetto di affollamento percettivo: così, grazie ai suoi 811 glifi (tra lettere, numeri, accenti, punteggiatura e simboli), anche chi soffre di dislessia può leggere un testo con più facilità e con più velocità.

BIANCOENERO, tutto italiano, è invece frutto dell’approfondito lavoro da parte di un team di graphic designer e di psicologi cognitivi. Disponibile gratuitamente per istituzioni e privati, si concentra sulle distinzioni delle varie lettere, sulla larghezza dei grafemi e sulla distanza tra di loro. Dyslexie è stato invece creato da un olandese che soffre di dislessia, e può essere utilizzato per scrivere, per mandare e-mail, per leggere online o per inviare documenti. Ogni lettera qui è unica, e facilmente distinguibile.

Infine, il carattere opensource (e quindi totalmente gratuito, e scaricabile sul proprio pc o sul proprio smartphone) Open Dyslexic ha lettere diverse l’una dalle altre caratterizzate da alcune parti maggiormente evidenziate rispetto alle altre, così da risultare immediatamente leggibili. Esiste anche un sito, TestMe, che per i font è un vero e proprio test, e che fornisce una chiara risposta: il font utilizzato è adatto a chi soffre di dislessia? Perché rendere più facile la vita delle persone dislessiche è possibile, e anche necessario.