Ma… se il piccolo tarda a dire le sue prime parole, cosa si può fare per stimolarlo e aiutarlo nel percorso di acquisizione delle abilità comunicative?
Per aiutare tutti i genitori e rispondere ai tanti dubbi e domande che sorgono in questo delicato passaggio, in collaborazione con la logopedista Anna Biavati-Smith, può esserci di supporto Senti come parlo, volume uscito lo scorso 24 settembre all’interno della collana QUID+, la linea editoriale dedicata ai bambini nella fascia d’età da 0 a 7 anni, firmata da Gribaudo, parte del Gruppo Feltrinelli.
Innanzitutto è bene tenere a mente che ogni bambino ha i suoi tempi per imparare a parlare, anche se spesso siamo portati a confrontarci con altri genitori e a fare paragoni, dobbiamo fare attenzione a non farci prendere dall’ansia! C’è chi inizia un po’ prima e chi un po’ dopo. Questo dipende da tanti fattori!
Come ci spiega la dott.ssa Anna Biavati-Smith, il linguaggio si acquisisce gradualmente e il suo sviluppo va di pari passo con lo sviluppo fisico e cognitivo del bambino:
- Alla nascita i bimbi emettono una serie di suoni in maniera del tutto involontaria: colpi di tosse, sospiri, borbotii, ruttini…
- Tra il primo e il quarto mese di vita, poi, i bimbi cominciano a emettere i primi suoni volontari, soprattutto nella relazione con i famigliari o con chi abitualmente si prende cura di loro.
- Verso il quarto mese i bambini cominciano a lallare, ovvero a emettere suoni composti da sillabe alternate.
- Fra i 9 e i 12 mesi, poi, solitamente i bambini maturano le abilità motorie e articolatorie del linguaggio anche grazie all’introduzione di cibi solidi. Cominciano a produrre sillabe ripetute con consonanti diverse (lallazione variata) e iniziano a utilizzare parole che fanno parte del loro quotidiano. Inoltre, reagiscono quando li chiamiamo per nome e rispondono ai suoni emettendo altri suoni.
In questo processo il ruolo dei genitori è fondamentale!
Se sottoposti ai giusti stimoli, i bambini saranno facilitati nello sviluppo della comunicazione.
Anche Maria Montessori era mossa da questa convinzione e infatti ha dato ai genitori tutta una serie di utili consigli e accorgimenti per facilitare l’apprendimento delle abilità linguistiche nei più piccoli.
Quali sono questi consigli?
È fondamentale:
- Parlare al bambino fin dai primi istanti di vita;
- Utilizzare sempre un linguaggio semplice, con una pronuncia chiara e facendo attenzione che sia sempre grammaticalmente corretto, utilizzando, preferibilmente, il tempo presente;
- Nominare gli oggetti che si utilizzano, descrivendoli e confrontandoli, dicendo a cosa servono, spiegando le situazioni che il piccolo vivrà prima che accadano, mentre stanno accadendo e dopo che saranno concluse;
- Fare attenzione quando il bimbo tenta di parlare, lasciandogli il tempo di trovare i suoni o le parole e chiamarlo con il proprio nome, per attribuirgli una forte identità e quindi favorire le relazioni;
- “Metterci al suo livello”: quando giochiamo o parliamo con lui, abbassiamoci mettendoci alla sua altezza in modo che possa assimilare tutto ciò che diciamo ma anche come si muove il nostro viso e il nostro corpo.