L’immagine di un neonato che dorme nel lettone insieme a mamma e papà fa tenerezza. Ma la pratica di dormire insieme con un bebè rimane ancora un tema molto controverso. E il fatto che il parere di medici, pediatri e psicologi non sia univoca non fa che aumentare la confusione intorno al tema. Molte sono le domande che i genitori si fanno sull’argomento, spesso accompagnate da sensi di colpa e grande paura di sbagliare.
I paladini del cosleeping o cobedding sostengono che dormire insieme al proprio piccolo in fasce sia una pratica foriera di vantaggi. Da un lato favorisce l’allattamento materno e la sincronizzazione del ciclo del sonno della madre con il lattante. Dall’altro aiuta i poppanti ad addormentarsi con più facilità, soprattutto durante i primi mesi di vita e quando si svegliano varie volte nella stessa notte. Il cobedding, sempre secondo i suoi sostenitori, aiuta i genitori che sono separati dai più piccoli durante il giorno ad acquisire la vicinanza che sentono di aver perduto. E il principale effetto benefico riguarda l’intensa relazione di appagamento e attaccamento che si forma fra madre e bambino quando sono così vicini. Alcuni studi in materia appoggiano questa pratica sostenendo chei bambini che dormono nel lettone con i genitori diventeranno con maggiore probabilità degli adulti sani ed emotivamente equilibrati.
I detrattori del cobedding rispondono con una serie di critiche. La più forte riguarda i rischi di soffocamento o di strangolamento, come rivela l’Associazione pediatrica americana: i neonati possono rimanere schiacciati dai movimenti degli adulti o incastrati tra il cuscino e la testata del letto, o tra il letto e qualche oggetto rigido come un mobile o una parete. Dormire insieme ai bambini piccoli li mette a rischio di morte improvvisa. Ma ricerche recenti hanno evidenziato un aumento del rischio solo in casi particolari: madri fumatrici, dedite alle droghe, sottoposte a farmaci pesantemente sedativi, obese con disturbi del sonno o quando si dorme insieme su divani, poltrone o letti ad acqua. Rimane il fatto che molti pediatri sono dell’avviso che il luogo più sicuro per il bebè sia la culla.
Fino a tre anni sono molti i bambini che dormono almeno per qualche ora a notte nel lettone, ma crescendo questa abitudine diminuisce e molto spesso i bambini imparano “da soli” a dormire nel loro lettino. Per la gioia di mamma e papà che possono ritrovare intimità e pace nel loro lettone.