Le sei malattie esantematiche dei bimbi, come riconoscerle e cosa fare

Morbillo, scarlattina, rosolia, varicella, megaloeritema infettivo ed esantema critico: come si manifestano e curano le malattie esantematiche

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

La pediatria classica li enumera progressivamente, da uno a sei. I loro nomi? Morbillo, scarlattina, rosolia, varicella, megaloeritema infettivo ed esantema critico. Si tratta delle patologie che più frequentemente possono colpire i bambini. La presenza dell’esantema, ovvero delle macchioline e degli arrossamenti più o meno diffusi sulla pelle (e per alcune anche sulle mucose), con altri sintomi e segni associati.

Per qualcuna di queste patologie, come morbillo, rosolia e varicella, è disponibile un vaccino preventivo. Per altre no. Ecco, in sintesi, un vademecum utile per capire come riconoscerle e come comportarsi, in accordo con il proprio pediatra.

Il morbillo, cos’è e come nasce

L’infezione del morbillo è provocata da un virus a Rna del genere morbillivirus, appartenente alla famiglia delle paramyxoviridae. L’uomo costituisce l’unico serbatoio naturale per la patologia. Il contagio avviene attraverso le goccioline di Flugge. Oltre al classico esantema si presenta le macchie di Koplik, la manifestazione enantematica (cioè a carico delle mucose) della malattia.

Colpisce soprattutto in età prescolare e nella stagione inverno-primavera. Il malato deve rimanere isolato per almeno cinque giorni dalla comparsa dell’esantema. L’esantema, caratterizzato da una lesione maculo-papulosa di colore rosso scuro, compare tra la terza e la quinta giornata dopo l’inizio della malattia. Le lesioni non assumono carattere di confluenza. Presentano una tipica evoluzione cranio-caudale, cioè compaiono prima verso il capo per poi scendere.

L’enantema invece è caratterizzato dalla presenza delle macchie di Koplik, piccole chiazze biancastre o grigiastre che si localizzano su una mucosa orale iperemica all’altezza dei secondi molari, assumendo quindi chiari caratteri di visibilità. In genere compare prima dell’esantema e scompare dopo un giorno dalla presenza di quest’ultimo. Le complicazioni più comuni sono legate a sovrainfezioni batteriche delle vie aeree, legate al deficit immunitario temporaneo causato dalla presenza del virus. In alcuni casi  possono manifestarsi quadri più gravi, anche a carico del sistema nervoso e dei polmoni.

Il mal di gola della scarlattina

La scarlattina è legata ad infezione da streptococcus pyogenes. Il germe produce una tossina che causa tanto l’esantema quanto l’enantema quando si localizza in sedi diverse dall’orofaringe. L’esordio nelle forme tipiche è estremamente brusco, con febbre associata a rigonfiamento dei linfonodi del collo e sotto la  mandibola.  Interessa soprattutto i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni e tende a diffondersi nel periodo inverno-primavera.

L’isolamento del malato andrebbe protratto per tre giorni dall’inizio del trattamento antibiotico, ed anche tre i conviventi occorre instaurare un controllo specifico per verificare la presenza dell’infezione batterica. L’esantema compare quasi subito dopo l’inizio della malattia, e comunque non più di due giorni dopo i primi sintomi. Assume le caratteristiche di una lesione maculo-papulare puntiforme di colore rosso scuro, con tendenza alla confluenza delle lesioni tra loro. La distribuzione delle lesioni è quasi sempre centripeta, a partire dalla radice degli arti. Non viene interessata la zona che circonda la bocca.

L’enantema della scarlattina è caratterizzato dalla comparsa della lingua a fragola e in seguito a lampone,  ed è legato all’iperemia delle papille gustative della lingua. Spesso questa si accompagna ipertrofia delle papille stesse. Le complicazione più diffuse sono legate alla diffusione del germe nell’organismo, e possono dare sinusiti, otiti, meningiti o addirittura sepsi vere e proprie. La tossina dello streptococco può danneggiare reni e cuore, causando miocardite e nefrite interstiziale. Infine possono esiste complicanze a distanza, da temere quando non è stato effettuato un trattamento antibiotico mirato, come la glomerulonefrite acuta.

Attenzione alla rosolia

La rosolia è causata da un virus a Rna, del genere rubivirus e della famiglia delle togaviridae. L’essere umano è l’unico ospite del virus e il contagio, che si verifica con le goccioline di Flugge, è possibile tra il quinto giorno precedente la comparsa dell’esantema e il quinto giorno seguente.  Ad essere colpiti sono soprattutto i bambini tra i 6 e i 12 anni.

Pur avendo un tipico andamento che porta alla comparsa di microepidemie, l’infezione tende a manifestarsi soprattutto nella stagione primaverile. L’esantema è caratterizzato dalla comparsa di una lesione cutanea maculo-papulare, di colore rosa pallido, che si localizza soltanto al volto. La distribuzione successiva delle lesioni tende a comparire in senso cranio-caudale.

Va ricordato comunque che le mani vengono sempre risparmiate dalle lesioni.  L’enantema non è sempre presente. Quando compare assume le caratteristiche tipiche del segno di Forshheimer, con lesioni petecchiali o di colore rosso vinoso sul palato. La vaccinazione, come per il morbillo è fondamentale anche per evitare il l rischio di danno fetale quando la rosolia viene contratta in gravidanza e le altre possibili sequele della patologia.

Le croste della varicella

La varicella è provocata dal virus Varicella-Zoster, della famiglia degli Herpes virus. La principale via di trasmissione è rappresentata dalle goccioline di Flugge. L’incubazione è estremamente lunga, in media si aggira sulle due settimane, mentre il malato va tenuto isolato per almeno una settimana dalla comparsa dell’esantema. Colpisce soprattutto  bambini tra i 5 e i 9 anni, anche se non risparmia adolescenti e adulti, nei quali l’infezione assume caratteristiche di maggior gravità. I casi di infezione si concentrano tra l’inverno e l’inizio della primavera. L’esantema compare nella prima giornata dopo l’inizio della malattia.

L’esantema è caratterizzato dalla trasformazione di macule arrossate in papule e quindi in vescicole, di diametro variabile tra 1 e 5 millimetri, a contenuto chiaro. Le lesioni tendono a distribuirsi in maniera centripeta a partire dal tronco e dal viso. Vengono comunque predilette le parti coperte. Le lesioni di norma non sono confluenti.

L’enantema è quasi sempre assente. Solo in forme di infezione particolarmente grave possono comparire lesioni a carico di alcune mucose, come quella orofaringea, laringea e uretrale. Nell’adulto, specie se immunocompromesso, possono comparire polmoniti e encefaliti potenzialmente molto gravi causate direttamente dal virus o altre problematiche a carico di reni, articolazioni e altri distretti.

Come si presenta il megaloeritema infettivo

L’infezione è provocata dal parvovirus B 19, un virus a Dna della famiglia delle parvoviridae. Il virus, che ha un’incubazione variabile da una a due settimane, può indurre febbre e mal di testa cui fa seguito un periodo di completo benessere di 5-7 giorni, cui fa seguito la comparsa dell’esantema. In genere non è prevista alcuna restrizione  per i malati, vista anche la bassa contagiosità dell’infezione.

Il maggior rischio di contagio si ha in primavera e vengono colpiti bambini e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 15 anni. L’esantema compare in ritardo rispetto ai primi sintomi, seguendo la tipica evoluzione bifasica dell’infezione.

L’esantema è caratterizzato da una  lesione cutanea elementare di tipo maculo-papulare, che appare marginata agli arti. Di norma le lesioni appaiono confluenti solo al volto, e la distribuzione tende a partire dal viso per poi portarsi agli arti, con risparmio della zona che circonda la bocca. E’ abbastanza tipico l’aspetto a ghirlanda delle lesioni, con colorito rosso acceso nella parte periferica delle macchie e rosa pallido nelle parti centrali. L’enantema è del tutto assente. La malattia è quasi sempre benigna e autolimitante.

La sesta malattia o esantema critico

Chiamata anche sesta malattia, questa patologia infettiva è provocata dall’herpes virus umano 6. Questo virus attacca specificamente le cellule T, unità operative del sistema immunitario. Normalmente la trasmissione dell’infezione avviene attraverso la saliva o le goccioline di Flugge. Non esiste stagionalità per questa infezione, che può essere presente in ogni periodo dell’anno.

Normalmente la malattia interessa esclusivamente bambini di età compresa tra i sei mesi e i due anni di età. L’infezione si può presentare con febbre elevata, agitazione, insonnia e tensione della fontanella cranica nei neonati.

L’esantema compare dopo che l’infezione ha indotto il massimo della sintomatologia, verso la terza giornata. Le lesione elementare è una maculo-papula di colore rosso pallido, senza alcuna confluenza tra le diverse alterazioni cutanee. Le maculo-papule interessano prevalentemente il collo, le natiche e il tronco.  L’enantema è assente. Di norma la malattia è autolimitante.

Fonti bibliografiche

Malattie esantematiche, ISSalute

Malattie esantematiche: impariamo a distinguerle, Uppa