Come realizzare una scuola “affettuosa”

Quanta strada abbiamo da fare per passare da una scuola selettiva ad una scuola affettuosa.

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Una scuola “affettuosa”. Il Ministro dell’Istruzione ha dichiarato di voler lavorare per una scuola affettuosa, in cui la socialità sia il modo di vivere insieme.

Con queste parole è d’accordo anche il Professor Giacomo Stella, che sottolinea però quanta strada ci sia ancora da fare per passare da una scuola selettiva a una scuola affettuosa. Una scommessa ancora da vincere. 

Al lavoro per una scuola “affettuosa”

Stiamo lavorando per una scuola affettuosa, in cui si torni ad avere affetto per gli altri. Dopo anni di individualismo bisogna tornare a una scuola di affetti, in cui la socialità sia il modo di vivere insieme”. Queste le parole del Ministro dell’Istruzione in carica, Patrizio Bianchi, nel corso di una trasmissione televisiva.

Sul fatto che ci sia da lavorare verso questa direzione è d’accordo anche il Professor Giacomo Stella, Ideatore e Responsabile Scientifico dei Centri SOS Dislessia. “Questo affetto tra i banchi di scuola, nella relazione educativa, non emerge”. Talvolta i bambini vengono sgridati con modalità tutt’altro che affettuose per non aver ancora imparato a scrivere in corsivo o a calcolare correttamente 7×8, o, addirittura, vengono invitati a cambiare scuola perché “non in grado di reggere certi ritmi”.

Per questo, la scuola è ancora molto lontana dalla scuola affettuosa di cui parla il ministro Bianchi. “È una scuola che mette al centro della sua missione i voti e che, progressivamente con il crescere dei gradi di istruzione, trasforma il rapporto con gli studenti in una sorta di sfida”.

Oggi infatti la scuola si concentra sugli apprendimenti elementari, riducendo così l’apprendimento degli studenti a un voto o a una valutazione. E questo rappresenta un problema soprattutto per gli studenti con DSA, che riscontrano non poche difficoltà nell’adattarsi al metodo di apprendimento messo in campo dalla scuola di oggi.

Cosa fare per trasformare la scuola?

Come fare quindi a trasformare la scuola di oggi, così concentrata e incentrata sui voti e selettiva allo stesso tempo, in una scuola affettuosa? Secondo il professor Stella, ci vuole un’alleanza educativa, una cura educativa tra famiglia e scuola.

Ma non solo. È importante anche creare una didattica inclusiva, che consenta a tutti di esprimere le proprie caratteristiche e potenzialità al meglio. Questo anche attraverso un’alleanza con gli studenti e le studentesse, che incontri le loro esigenze e stili di apprendimento.

Proprio per incontrare le esigenze di tutti i ragazzi e ragazze, la piattaforma di Didattica Digitale redooc.com permette di imparare le principali materie scolastiche attraverso la gamification (con punti, classifiche, avatar e diplomi), offrendo anche strumenti compensativi come il text to speech o sintesi vocale, le mappe mentali e la scelta del carattere di lettura.

Per ascoltare le parole del Prof. Giacomo Stella guarda il video.