Cara amica single, ti spiego perché un po’ ti invidio

Sole non per scelta, non autocommiseratevi: otto motivi per cui le vostre amiche "ammogliate" e mamme vi invidiano

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Alessandra Del Re

Giornalista esperta di Costume&Società

Scrive per necessità e passione. Ama le storie degli altri, famosi e non, leggerle e raccontarle

Cara amica single, ho deciso di scriverti una lettera. Oggi, il 15 febbraio, è San Faustino, il protettore dei cuori solitari. La tua festa. Consolati e pensa a questo quando ti intristisci davanti alle vetrine dei fioristi tappezzate di rose e cuoricini per San Valentino. O vieni colta da un raptus quando al supermercato rischi di inciampare e cadere addosso alla pila di Baci Perugina in offerta vicino alle casse. E ti viene voglia di dargli fuoco. Comprensibile. Hai passato i 30 e sei single da un po’. Troppo, a tuo parere. E non esattamente per scelta.

Sei giovane, su questo non ci sono dubbi. Però non hai più 30 anni. Proverò a consolarti dicendoti che  i 40 anni sono i nuovi 30. Ciò non toglie che intorno a te “qualcosa si muove”. Le amiche con le quali fino a poco fa tiravi tardi, quelle dell’aperitivo anche in settimana, le serate a ballare, le vacanze all’insegna del divertimento pazzo, da un po’ non sono più tue fedeli alleate. Le hai viste una dopo l’altra fidanzarsi, andare a convivere, sposarsi, avere dei figli. Figuriamoci che qualcuna pensa al secondo. Senti che un abisso ti divide da loro, vivete in universi paralleli che di rado si incontrano. Se sei soddisfatta della tua vita non ho altro da dirti, amica. Brava, avanti così. Ma se invece non lo sei, ascolta cosa ho da confidarti.

Sei arrivata a un punto in cui vorresti “concludere”. Realizzarti lavorativamente, prendere casa, ma soprattutto avere un uomo al tuo fianco che sia anche un compagno, non un trombamico, un fidanzato fantasma, il tipo sbagliato (e lo sai) per il quale hai perso la testa col quale non arriverai a niente (e lo sai). Sogni l’amore vero, impegnato, che sembra non volere arrivare. Desideri entrare “nell’era del costruire”. Se sei una inguaribile romantica forse ti immagini camminare verso all’altare con l’abito bianco… che male c’è a farlo. Ti chiedi se avrai mai dei figli. Chissà.

A volte ti guardi allo specchio e ti chiedi “cosa farò se non avrò tutto questo?“. Voglio dirti che quello che provi è normale, ma è ora di smetterla di pensare “me tapina” e di autocommiserarti. E per convincerti voglio elencarti nove cose che le tue amiche ammogliate con figli, le stesse che guardi con un pizzico di invidia, invidiano a te. Esatto, proprio a te.

Puoi dedicarti del tempo

Per te è una cosa scontata, ora. In futuro, se avrai dei bambini, te lo sognerai sospirando, specialmente nei loro primi anni di vita. Il tempo ha un valore inestimabile. Quindi quando ti annoierai, sentirai di non avere nulla da fare, pensa a quello che ti sto dicendo. Goditi l’ozio, sfrutta il riposo. Leggi. Fatti la manicure. Vai a una mostra (è bello andarci anche da sola). Cazzeggia. Questo le tue amiche neomamme non lo possono fare. Loro magari non te lo dicono, ma rosicano.

Se la notte dormi troppo poco, è perché hai fatto tardi

E non perché un bambino urlante ti ha tenuta sveglia per le coliche, perché ha scambiato il giorno per la notte o perché semplicemente non aveva voglia di dormire. Avere i figli è una cosa bellissima, ma a volte è davvero dura. Anche quando non sono più neonati. E la privazione di sonno è universalmente conosciuta come metodo di tortura. Studi recenti sostengono che i bambini rovinino il sonno ai genitori per ben 6 lunghissimi anni.

Non devi rendere conto a nessuno di ciò che fai

Nel weekend hai voglia di restare a letto a poltrire fino a mezzogiorno? Nessun problema. Non hai voglia di rifare il letto? E chissene. La scarpiera straborda perché hai comprato l’ennesimo paio di scarpe del quale non avevi nessunissimo bisogno? Nessuno si lamenterà. Il pavimento è sporco e non hai voglia di lavarlo? Non ti sentirai in colpa perché tuo figlio mentre gattona sembra uno swiffer raccogli polvere. E se all’ultimo minuto ricevi un invito devo solo dire sì o no. Non sarà necessario chiamare la baby sitter (e scoprire magari che non è disponibile) o spiegare a tuo marito/compagno perché che non rientri per cena.

Tu sei la tua priorità

Ti sembra una sciocchezza. No amica, non lo è. Il tempo andato nessuno lo restituirà, quindi sfruttalo al meglio. Può essere questo il momento migliore per investire sul lavoro, per aggiornarti, per fare un corso che possa migliorare le tue competenze, aprirti nuove opportunità. Puoi ancora pensare di fare un’esperienza di vita all’estero senza preoccuparti di spostare tutta la famiglia. Non è forse libertà questa?

Puoi costruire qualcosa che sarà solo tuo

Nei tuoi sogni immaginavi che avresti comprato casa col principe azzurro. Nella realtà il principe azzurro non è (ancora) arrivato. Sai che c’è? Comprarsi casa da sole è una gran soddisfazione. Anche se è solo un monolocale. Sarà tuo, lo arrederai come vorrai tu. L’armadio straboccherà dei tuo vestiti, il cassettone sotto il letto farà indigestione delle tue borsette. Sarà fantastico.

Hai un aspetto curato

Questo è come ti vedono le tua amiche mamme: splendida. Pensi che siano cieche? No, semplicemente loro, intente a occuparsi dei figli lattanti, hanno dimenticato cosa significa prendersi cura di loro stesse. Il tempo per una doccia lo si trova sempre, ma le neomamme solitamente sono costrette a dire addio a: lo scrub in doccia; la maschera per capelli da lasciare in posa; la piega; la tinta dei capelli; le sopracciglia curate; la ceretta fatta con puntualità; il trucco; la manicure. Risultato: ai loro occhi sembrerai bellissima per il semplice fatto che non hai i baffetti e ti sei messa un po’ di blush e la matita. Se poi ti vedranno con il taglio fresco da parrucchiere, le unghie pitturate e un paio di scarpe col tacco, correrai il rischio che ti scambino per una Chiara Ferragni de noantri.

Non hai doveri familiari se non nei confronti della tua famiglia

Ti sembra una sciocchezza? No, non lo è. Pensaci: se un giorno ti sposerai, avrai un convivente (anche solo un fidanzato) la tua presenza sarà richiesta a pranzi, cene, ricorrenze, anniversari, festività, non solo dalla tua famiglia ma anche da quella del tuo compagno di vita. Avrai una suocera, un suocero, probabilmente dei nipoti, cognati e cognate. A loro dovrai devolvere (devolvere, sì, come la beneficienza) parte del tuo tempo. I loro nomi allungheranno la lista dei regali da fare. Non è detto che questa sia una gioia, per il tuo portafoglio ma anche per il tuo tenero cuoricino.

Suocera

Le tue vacanze sono degne di essere chiamate tali

E come dovrebbero essere altrimenti, ti domanderai. Cara la mia sciocchina, pensaci un attimo. Come immagini che siano le vacanze di una mamma con un figlio di tre anni? Te lo dico io. È al mare, ma si sveglia presto anche in ferie, perché coi bambini si va in spiaggia presto (il sole delle ore più calde è vietato). Non passa il suo tempo sotto l’ombrellone, ma a rincorrere suo figlio che scappa di qua e di là. Per lei non c’è il momento cazzeggio con la rivista gossippara in mano, perché è troppo presa a rincorrere il pupo che non si vuole fare mette la crema. Te la trovi sul bagnasciuga come un gendarme, mente controlla che il piccolo non anneghi, o che non anneghi i figli dei vicini di ombrellone. Quando sceglierai dove andare in vacanza, avrai un ampio numero di mete da scegliere. Potrai anche decidere di fare un viaggio, un viaggio vero. Senza preoccuparti di organizzare tutto nei minimi dettagli, senza farti prendere dalla sindrome ansiosa della mamma modalità vacanza. Non sarai costretta ad andare dove non vuoi solo perché “lì ci sono i nonni che altrimenti non lo vedono mai”. Che fortuna cara, l’invidia delle tue amiche mamme è al top pensando alla prossima estate. Io sono la prima a rosicare, sappilo.

Non sei costretta a cucinare

Hai fame? Mangi. Non hai fame? Non mangi. Molte donne sono ancora traumatizzate dai tempi del Covid, quando segregate in casa con mariti e figliolanza, sono diventate cuoche a tempo pieno. Spadellare da mattina a sera: per carità, c’è a chi piace, c’è chi trova tanta soddisfazione portare in tavola a pranzo e cena dei bei manicaretti per la sua famigliola. C’è chi invece detesta cucinare ed è costretta a farlo, perché il marito più della pasta in bianco non sa (o non vuole) fare. E così, una pausa pranzo al volo in cui tu ti saresti accontentata di un panino e un frutto, in compagnia dei tuoi cari diventa un primo-secondo-contorno. Posso dirlo? Che due palle. Viva gli uomini che cucinano, speriamo che questa specie ancora piuttosto rara si diffonda in tutto lo Stivale, e in tutto il mondo.

In definitiva, cara amica single non per scelta, prendila così (non possiamo farne un dramma). La vita, vista sotto un altro punto di vista, può assumere un diverso colore. Quel che dovrà arrivare arriverà, nell’attesa goditi questo presente, solo per te.