Il “punto e virgola”: un tattoo per chi lotta contro il buio

Un segno sulla pelle per dare speranza a chi soffre di depressione o lotta contro istinti suicidi, autolesionismo e dipendenze

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Il punto e virgola è l’ultimo trend in fatto di tattoo. Se ne vedono di tutte le dimensioni, da quelli grandissimi sulla nuca a quelli quasi invisibili sulla parte interna del dito. C’è chi lo preferisce nero, chi colorato, chi sostituisce un cuore al puntino. Sembra una moda come tante, invece nasconde un significato più profondo.

Tatuarsi un punto e virgola è un modo per dare testimonianza del fatto di aver lottato, e vinto, contro la depressione. “Un punto e virgola rappresenta il momento in cui un autore avrebbe potuto terminare un periodo ma non lo ha fatto. Tu sei l’autore e il periodo è la tua vita”, spiega il Semicolon Project, un gruppo non profit nato per dare speranza a chi soffre di depressione o lotta contro istinti suicidi, autolesionismo o dipendenze.

In grammatica il punto e virgola si usa per sospendere un discorso che non si vuole del tutto chiudere. Tatuarlo sulla pelle significa aprire a una nuova speranza, proseguire un discorso già iniziato seguendo una strada nuova.

Il progetto, nato due anni fa da un’idea di Amy Bleuel per ricordare suo padre morto suicida, è diventato popolare dopo che la tatuatrice statunitense Deidre Zinn ha publicato sui social l’immagine di un tatuaggio a forma di punto e virgola. “Diversi miei amici e conoscenti si sono suicidati, quindi conosco il dolore di chi resta. Se potessi fare qualcosa, anche una piccola cosa, per aiutare qualcuno a cambiare idea, per me significherebbe moltissimo”, ha poi raccontato a BuzzFeed.

Questi tatuaggi vogliono essere un modo per incoraggiare le persone che soffrono, spingendoli a trovare una via d’uscita. Servono a far capire loro che non sono soli, che possono superare gli ostacoli e continuare a scrivere il loro racconto. Stanno a significare che il discorso non è ancora chiuso, che non è ancora arrivato il momento di interrompere la propria storia.