La giornata degli abbracci: perché è un gesto che fa bene

Ogni anno si celebra la giornata degli abbracci: scopriamo il potere salvifico e i benefici di questa potente terapia anti stress

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Ci sono gesti speciali, che raccontano di bene, affetto, sostegno e supporto. Uno di questi è l’abbraccio, che ha tante motivazioni diverse e significati ancora più numerosi.

È prezioso, perché si tratta di un contatto cuore a cuore, anche più potente e intimo di un bacio, perché per abbracciare qualcuno davvero ci vuole slancio, ci si dona totalmente e si abbatte ogni barriera mettendo in contatto la parte più intima di noi con quella degli altri. Le nostre emozioni.

Per questo vale la pena celebrare la giornata mondiale degli abbracci, una festività che ci insegna, ancora una volta, la forza di questo gesto di cui spesso ignoriamo il grande potere benefico. Perché un abbraccio, soprattutto se sincero e fatto con il cuore, ci fa sentire protetti, accolti, amati e accettati dalle altre persone.

Le braccia di un genitore, del partner, di un amico, diventano in questo modo un luogo in cui rifugiarci e trovare tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Un abbraccio ci può far sembrare meno dura una giornata difficile, può strapparci un sorriso e può darci un senso di sicurezza, magari proprio quando ci serve di più.

Cosa è la giornata degli abbracci e quando è stata istituita

Quanti significati può avere un abbraccio? Può significare tante cose: da “ti amo” a “sei speciale”, passando per “ti voglio bene”, sino a “stai tranquillo, ci sono qui io per te”. Bastano un paio di braccia forti per regalarci una sensazione di benessere immediata.

La giornata degli abbracci è nata diversi anni fa negli Stati Uniti e, tra le tante sue motivazioni, aveva l’obiettivo di incoraggiare le persone a mostrare i propri sentimenti, spingendo tutti, anche chi è più restio ad aprirsi con gli altri, ad esprimersi, a lasciarsi andare e ad avere un atteggiamento più espansivo e spontaneo.

La Giornata Mondiale degli abbracci si celebra il 21 gennaio di ogni anno, a partire dalla sua fondazione datata 1986. La nascita di questa ricorrenza è avvenuta in Michigan, e più precisamente nella cittadina di Clio, grazie al reverendo Kevin Zaborny. La sua idea era quella di offrire conforto in un periodo dell’anno percepito come più difficile, per via di tanti fattori come la brevità delle giornate e un clima più rigido.

Non a caso è lo stesso in cui cade anche un’altra giornata particolare, ovvero il blue monday che viene collocato il terzo giovedì del mese di gennaio ed è un momento durante il quale pare ci si senta più “tristi” per tante ragioni diverse.

Il blue monday, comunque, è arrivato dopo: prima c’è stata la giornata degli abbracci, un’iniziativa che è piaciuta talmente tanto da prendere piede e arrivare anche a noi. Tra le altre cose un abbraccio fa davvero bene e – quindi – si tratta di un’occasione perfetta per dedicarsi un gesto speciale.

Abbracciarsi fa bene, ecco perché

Ci sono tante ottime ragioni per cui un abbraccio fa bene non solo al nostro corpo, ma anche alla mente. E quindi non bisogna lesinare nel concedere agli altri questo gesto così speciale.

Riceverlo (ma anche darlo) offre risultati positivi in tanti modi diversi. A partire dal fatto che riesce a ridurre la sensazione di ansia, abbassando i livelli di stress. Al tempo stesso fa provare una sensazione di accoglimento che fa sentiti amati, protetti e coccolati e questo aiuta moltissimo l’autostima.

A quanto pare, infatti, aiuta a rilasciare l’ormone della felicità, ovvero l’ossitocina che non solo agisce su stress e ansia, ma anche sulla pressione e sulla memoria. E poi stimola il rilascio di serotonina.

Insomma, è un vero e proprio dispensatore di benessere. E lo è sin dalle fasi iniziali della vita di una persona. Basti pensare a quanto sia importante il contatto tra un neonato e i genitori; infatti, ad esempio è in uso la “Kangaroo mother care”, nota anche come marsupio – terapia che di fatto si traduce in un contatto pelle – pelle tra madre (o – perché no – padre) e neonato.

Abbracciarsi, quindi, fa bene: non solo nella giornata dedicata a questo gesto così speciale, ma sempre. Donarlo più spesso è un modo speciale per dirsi ti voglio bene, ti sono vicino e per regalare all’altra persona (e a noi stessi) un concentrato di benessere unico e prezioso.