Per valorizzare il capitale femminile è necessario ribaltare il modo di pensare attuale, l’ideologia mainstream, ma il cambiamento è un processo che implica dispendio energetico, è faticoso, impegnativo, costringe a uscire dalla propria zona di comfort. Una rivoluzione culturale lenta e faticosa.
Si propone di contribuire al “cambio di mentalità” l’ultimo libro del giornalista Claudio Barnini Donne Controcorrente – cronache di leadership al femminile in cui l’autore esplora con garbo e rispetto il mondo di donne che ce l’hanno fatta ma non smettono di avere aspirazioni e obiettivi. “Quello che è emerso in maniera prepotente è stato un forte spirito di corpo e di servizio di queste donne nei confronti delle altre e la consapevolezza di avere una responsabilità, quella di far sì che le quote rosa diventino un retaggio del passato e le donne siano scelte unicamente per i loro meriti”.
È un inno alla parità di genere, quella Gender Equity che intende parità di trattamento di uomini e donne in tutte le sfere sociali, un diritto fondamentale tanto da essere sancito dalla Dichiarazione Universale dell’ONU ed essere in cima alla lista degli obiettivi dell’Unione Europea – sottolinea Barnini – Le pari opportunità sono lo smarcamento dalla mentalità rigidamente patriarcale e l’uguaglianza su indicatori come lavoro, salario, istruzione, potere, benessere, violenza ed altre disuguaglianza che possano portare a forme di discriminazione o esclusione”.
Raccontano con generosità le loro esperienze lavorative e di vita: Francesca Patellani e Raffaella Temporiti (Accenture), Sabrina Corbo (Green Network), Barbara Pepponi e Laura Roscioni (Groupama Assicurazioni), Carola Salvato (Havas Life Italy), Michela Battistini e Paola Zogno (INCICO), Germana Giorgini (Manifatture Sigaro Toscano), Giuliana Bianchini (Mediaset), Cinzia Farisé (Prysmian Group), Paola Guerra (Scuola Internazionale Etica & Sicurezza), Manuela D’Onofrio (UniCredit).
Grazie a loro e alle aziende che rappresentano è stato possibile ospitare anche delle testimonial d’eccezione: Lilia Alberghina (Università Bicocca), Chiara Cocchiara (Eumetsat), Francesca Pasinelli (Fondazione Telethon), Mara Tanelli (Politecnico di Milano), Giulia Veronesi (Irccs San Raffaele).
“Quello che è certo, dati alla mano, è che le donne sono un valore, un patrimonio, una commodity – ricorda Barnini – Le aziende che hanno almeno il 15% di donne sedute ai vertici dei consigli di amministrazione producono utili più alti del 15,3%. La presenza delle donne nei team ha effetti positivi nell’andamento delle aziende: crea un clima aziendale caratterizzato da benessere, potenzia il business, introduce soft skills come capacità di comunicazione ed empatia. Porta creatività e pensiero laterale”.